Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 

Riforma fiscale, quale impatto sulle imprese? Un conto di oltre 3 miliardi nel 2025


Riforma fiscale con effetti negativi per le imprese. Lo stop all’ACE non è stato compensato dall’IRES premiale e nel solo 2025 il saldo è in negativo di oltre 3 miliardi

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Riforma fiscale con impatto negativo per le imprese, che nel solo 2025 dovranno far fronte a un “conto extra” di più di 3 miliardi.

È l’effetto dell’abolizione strutturale dell’ACE, l’Aiuto alla Crescita Economica, che non è stato compensato dall’introduzione dell’IRES premiale e della super deduzione per le nuove assunzioni.

Questo uno degli elementi emersi nel corso dell’evento “La riforma fiscale e le imprese: un primo bilancio”, organizzato da Assolombarda e Assonime e tenutosi a Milano il 7 luglio 2025.

Riforma fiscale, quale impatto sulle imprese? Un conto di oltre 3 miliardi nel 2025

Nonostante i buoni propositi, la riforma fiscale non sembra aver colto nel segno e per il momento gli effetti per le imprese sono “molto limitati”. Ad affermarlo è stato il Presidente Assolombarda, Alvise Biffi, nel corso dell’evento tenutosi nella sede Milanese dell’associazione e al quale ha partecipato anche il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo.

Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 

Il passaggio dall’ACE alla mini-IRES e alla maxi deduzione per le nuove assunzioni non è stato un affare per le imprese e, anzi, ha comportato un saldo negativo di oltre 3 miliardi nel solo 2025.

Un effetto collaterale già posto all’attenzione del Governo e che è stato rimarcato nel convegno del 7 luglio pensato per fare il punto di quanto già fatto e degli interventi attesi.

Riforma fiscale, IRES con tassazione in due fasi

Per quel che riguarda l’IRES, il Presidente Assolombarda propone un cambio d’approccio rispetto al meccanismo introdotto dalla Legge di Bilancio 2025 e sul quale si resta in attesa di un decreto attuativo del MEF.

“Proponiamo una soluzione più semplice ed efficace, che si compone di una tassazione in due fasi: una prima con un’aliquota ridotta (ad esempio al 17 per cento) applicata al momento della produzione del reddito e una seconda (pari al restante 7 per cento) al momento della distribuzione degli utili. Questo meccanismo incentiverebbe la patrimonializzazione delle imprese e la crescita.”

La ratio della proposta avanzata è semplice: prevedere un doppio momento di tassazione, prima con aliquota del 17 per cento e poi con una quota ulteriore pari al 7 per cento sugli utili distribuiti.

Una mossa che “anticiperebbe” il riconoscimento delle agevolazioni, con uno stimolo alle imprese in crescita a mantenere gli utili in azienda e quindi alla patrimonializzazione.

Al centro della discussione e del confronto anche Transizione 4.0 e 5.0, per i quali secondo il Presidente Biffi “servono meno vincoli e più semplificazione per poter essere realmente usate dal tessuto imprenditoriale”.

Riforma fiscale, Leo riconosce la centralità delle imprese

Quello della riforma fiscale resta un cammino in divenire, con una strada che si fa sempre più in salita e che fa i conti con l’assenza di risorse adeguate per la sua completa attuazione.

A evidenziarlo il Direttore Generale di Assonime, Stefano Firpo, sottolineando che “la riforma deve ancora esprimere il suo pieno potenziale riformatore”, anche a causa dell’assenza di risorse pubbliche ad essa dedicate. C’è ancora tanto da fare sul fronte della semplificazione e del rafforzamento del diritto in materia tributaria, elementi “cruciali per rendere il nostro sistema più competitivo e attrattivo”.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

In risposta alle istanze delle imprese, il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha evidenziato lo “spirito rivoluzionario” della riforma fiscale, primo vero intervento organico dopo oltre cinquant’anni.

L’obiettivo generale è costruire un fisco che non sia percepito come un ostacolo ma come una “alleato per chi produce valore, investe, assume, innova”. Il tutto con la consapevolezza che “si può fare sempre meglio” e con la convinzione della centralità del dialogo con le imprese, motore del cambiamento sociale della nostra società.

Resta quindi aperto il canale di confronto tra Governo e imprese, anche considerando che al momento i risultati raggiunti sono tutt’altro che entusiasmanti.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Source link

La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento