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Bankitalia, migliorano giudizi imprese ma restano timori per dazi USA


(Alliance News) – Secondo l’ultima indagine condotta da Bankitalia tra il 19 maggio e il 12 giugno su imprese italiane con almeno 50 addetti, i giudizi sulla situazione economica generale nel secondo trimestre restano complessivamente negativi ma con un saldo negativo in netto miglioramento rispetto al trimestre precedente.

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Le valutazioni sull’andamento delle vendite correnti sono migliorate, soprattutto sul mercato interno, così come le prospettive sulle condizioni operative a breve termine. Tuttavia, gli effetti dei dazi imposti dagli USA continuano a pesare, specialmente sul settore manifatturiero.

Le imprese prevedono una crescita dell’occupazione nel terzo trimestre in tutti i settori, segnale di fiducia nonostante le difficoltà. Anche le condizioni per investire risultano meno sfavorevoli: le aspettative sugli investimenti nel 2025 sono più ottimistiche rispetto alla scorsa primavera, con un saldo positivo tra aumenti e diminuzioni previsto in espansione.

Il saldo tra imprese che segnalano un aumento della domanda e quelle che indicano una diminuzione è passato a più 8 punti percentuali, il migliore dall’inizio del 2023 e il primo valore positivo dopo tre trimestri. Il recupero è più marcato nei servizi e nelle imprese orientate al mercato interno.

Le aspettative sulle esportazioni sono invece stabili, con un lieve peggioramento nelle imprese più grandi fortemente orientate all’estero. Le prospettive di vendita nel prossimo trimestre rimangono positive, anche se le aziende con alta quota di fatturato export mostrano attese più caute.

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Nonostante qualche segnale positivo, il clima commerciale resta incerto: il 32% delle imprese manifatturiere e il 12% di quelle dei servizi hanno segnalato impatti diretti o indiretti derivanti da dazi statunitensi. Le imprese dei servizi risultano maggiormente colpite in via indiretta mentre nel manifatturiero l’effetto sui nuovi ordini è più diretto.

Le previsioni sull’occupazione sono ancora positive, con un saldo di più 15 punti percentuali tra chi prevede aumenti e chi riduzioni della forza lavoro. La crescita attesa è più marcata nelle costruzioni e nei servizi.

Le condizioni per investire migliorano: il saldo tra giudizi favorevoli e sfavorevoli è passato da meno 17 a meno 12 punti percentuali, riflettendo un miglioramento soprattutto nelle imprese di servizi e in quelle di dimensioni minori. La spesa per investimenti fissi è prevista in aumento nel 2025, con segnali positivi in tutti i settori.

La crescita dei prezzi praticati dalle imprese si mantiene contenuta e stabile rispetto all’anno precedente, con aumenti contenuti sia nell’industria, dell’1,6%, sia nei servizi, dell’1,9%. Le imprese prevedono un rallentamento dei prezzi nei prossimi 12 mesi in tutti i comparti.

L’inflazione attesa dalle imprese al consumo cresce leggermente, attestandosi intorno al 2% su orizzonti di 6, 12 e 24 mesi, un valore in linea con gli obiettivi di politica monetaria.

Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter

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