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Commento PIMCO – BTP People? Il rischio azionario nascosto nei portafogli delle famiglie italiane « LMF Lamiafinanza


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•           Nell’immaginario comune, le famiglie italiane sono tradizionalmente viste come investitori prudenti, con un portafoglio investito principalmente in obbligazioni, in particolare in titoli di Stato italiani, da cui deriva il soprannome di “BTP people”.

•           Una nuova ricerca di PIMCO suggerisce il contrario. Analizzando il portafoglio finanziario delle famiglie italiane,

e includendo gli investimenti in risparmio gestito come i fondi comuni, questo studio rileva che il 77% del rischio proviene dalle azioni, invece che dalle obbligazioni. Ciò è attribuibile al fatto che molti italiani possiedono aziende a conduzione familiare, che rappresentano di fatto un’esposizione azionaria.

•           Per comprendere e gestire appieno questi rischi, le famiglie italiane dovrebbero adottare un approccio olistico basato sui fattori di rischio, affidandosi ad un consulente finanziario per individuare eventuali esposizioni azionarie nascoste e ottimizzare il proprio portafoglio.

Le famiglie italiane sono tradizionalmente considerate investitori cauti, esposti principalmente al reddito fisso e in particolar modo ai titoli di Stato italiani (Buoni del Tesoro Poliennali , o BTP). Per questo sono spesso soprannominati “BTP people”.

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Tuttavia, un’analisi più approfondita dei loro investimenti sfata un mito di lunga data. Una nuova ricerca del team Client Solutions and Analytics di PIMCO, basata sui dati dei Conti Finanziari della Banca d’Italia, dimostra che, contrariamente a quanto si pensa comunemente, i portafogli delle famiglie italiane presentano una componente significativa di rischio azionario.

COMPOSIZIONE DEI PORTAFOGLI DELLE FAMIGLIE ITALIANE

Il portafoglio tipico di una famiglia italiana è composto da diverse classi di attivo e prodotti finanziari, tra cui fondi comuni di investimento, obbligazioni, azioni quotate, prodotti assicurativi e pensionistici, liquidità e, soprattutto, l’azienda familiare . Apparentemente si tratta di un ragionevole livello di diversificazione. Tuttavia, le principali variabili finanziarie che determinano i movimenti del portafoglio sono i fattori di rischio sottostanti ciascuna asset class. Ad esempio, i principali fattori di rischio che influenzano il prezzo di un BTP italiano sono i tassi di interesse europei e gli spread creditizi sovrani italiani. In un tipico fondo di private equity, i principali fattori di rischio sarebbero l’esposizione azionaria a società di piccole o medie dimensioni e il rischio di illiquidità.

Esaminando la composizione del portafoglio tipico di una famiglia italiana da questa prospettiva, l’analisi di PIMCO rivela che oltre tre quarti (77%) della volatilità è attribuibile a fattori di rischio azionari, mentre i fattori obbligazionari rappresentano solo il 10% . In altre parole, nel medio-lungo termine le variazioni di valore del portafoglio sono determinate principalmente dai movimenti dei mercati azionari. Poiché i prezzi dei titoli azionari possono subire oscillazioni ampie e improvvise, le famiglie italiane potrebbero essere involontariamente esposte ad un rischio maggiore di quanto percepito.

INDIVIDUARE LA FONTE DEL RISCHIO AZIONARIO

Analizzando l’intero patrimonio finanziario delle famiglie italiane, comprese le esposizioni incluse nei prodotti di risparmio gestito quali fondi comuni di investimento, fondi pensione e polizze assicurative sulla vita, la ricerca di PIMCO rivela che la notevole esposizione ai rischi azionari può essere attribuita principalmente alle aziende familiari, che rappresentano il 25% del valore di mercato del portafoglio finanziario. Per la fascia più abbiente delle famiglie italiane, questa percentuale sale addirittura al 37%.

Tali aziende sono un bene estremamente prezioso dal punto di vista economico, sociale e culturale, ma dal punto di vista del rischio di investimento rappresentano un’esposizione azionaria e, pertanto, devono essere prese in considerazione nelle analisi dei rischi di portafoglio. Per l’esattezza, è un tipo di rischio simile a quello di un investimento in private equity, poiché le tipiche aziende familiari italiane sono private e di piccole o medie dimensioni, come quelle in cui solitamente investono i fondi di private equity. In effetti, durante la crisi finanziaria globale del 2008, il valore di mercato di queste aziende è diminuito di circa il 50%, un calo che ha richiesto quasi 15 anni per essere recuperato.

Questa ricerca suggerisce che per comprendere e gestire appieno i rischi, gli investitori italiani dovrebbero adottare un approccio olistico, basato sui fattori di rischio, e valutare la possibilità di collaborare con un consulente finanziario per individuare esposizioni azionarie nascoste e ottimizzare il proprio portafoglio.

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Commentando l’analisi, Adriano Nelli, Head of Italy di PIMCO, ha dichiarato: “Per comprendere il vero profilo di rischio dei portafogli delle famiglie italiane è necessario guardare oltre le tradizionali classificazioni degli asset. La nostra analisi evidenzia che il rischio azionario gioca un ruolo molto più importante di quanto comunemente percepito. Adottare un approccio olistico, basato sui fattori di rischio, è essenziale per gli investitori italiani per prendere decisioni informate e gestire al meglio il proprio futuro finanziario. Per molte famiglie, la collaborazione con un consulente finanziario può essere preziosa per individuare rischi azionari nascosti e garantire una valutazione approfondita e personalizzata del proprio portafoglio.”

 

 



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