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Dalla birra col siero di bufala che riduce lo spreco d’acqua all’agri-influencer che narra la vita in campagna: ecco tutti i vincitori degli “Oscar Green 2025”


TRENTO. Dalla birra artigianale con il “siero di bufala” alla fattoria che si prende cura degli animali che hanno conosciuto dolore e maltrattamenti, dall’agri-influencer che narra con ironia e verità la vita in stalla e nei campi, alla troticoltura che racconta la salute di un ecosistema intero partendo da cuore e passione, passando per la “foresta di bamboo” coltivata come simbolo di resilienza e sostenibilità.

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Sono stati premiati ieri a Salorno, nel corso della serata conclusiva della 19esima edizione del premio “Oscar Green”, promosso da Coldiretti Giovani Impresa – che punta a riconoscere il lavoro e l’impegno di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’agricoltura – i partecipanti che hanno presentato i loro progetti innovativi.

 

Il tema dell’edizione 2025? “Intelligenza Naturale”. Non solo uno slogan, viene specificato, ma vuole rappresentare un modello di agricoltura integrato, dove sostenibilità ambientale, innovazione digitale, responsabilità sociale e valorizzazione del territorio convivono.

 

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I GIOVANI PREMIATI PER CATEGORIA

 

Entrando nel merito dei progetti premiati, divisi per categoria, ad aggiudicarsi la sezione “Campagna Amica” – che premia chi promuove il made in italy alimentare, la biodiversità agricola e il legame diretto tra agricoltori e cittadini e che valorizza i progetti che puntano sulla filiera corta, sui mercati contadini, sull’accoglienza in ambito rurale e sul presidio dei territori più marginali – è stato “Sergio-La lec”.

 

La Lec è un’azienda agricola etica situata in Val di Sole, nata dal profondo legame con il territorio e gestita da Sergio Zanella, custode di tradizioni e innovatore sostenibile. Si distingue per un allevamento estensivo e rispettoso di razze autoctone (galline Proves, pecore Tingola), apicoltura naturale e un’economia circolare che valorizza ogni risorsa, dalla lana al letame. È un esempio virtuoso, viene specificato, di agricoltura rigenerativa e presidio contro lo spopolamento montano, capace di coniugare tradizione, comunità e visione per il futuro.

 

Ad aggiudicarsi la categoria “Impresa digitale e sostenibile – che premia le imprese che operano in modo sostenibile, innovando grazie alla digitalizzazione e valorizzando ogni risorsa, anche quella che normalmente verrebbe scartata – è stato Matthias Guggenbräu, con la birra Bufalager.

 

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Bufalagerm nello specifico, è la birra artigianale innovativa dell’agri-birrificio Guggenbräu, nato al maso Guggenbergerhof in Alto Adige. Realizzata con orzo e luppolo coltivati in loco, si distingue per l’uso del siero di bufala (scarto della mozzarella) che sostituisce fino al 60% dell’acqua, riducendo gli sprechi e creando un gusto unico. È un esempio virtuoso di economia circolare, dove tradizione contadina e innovazione sostenibile si incontrano per trasformare uno scarto in valore.

 

Per la sezione “Coltiviamo Insieme” – che premia i progetti che sanno fare rete, costruendo alleanze tra agricoltura, territorio e comunità, inntrecciando l’impresa agricola con l’inclusione sociale, la scuola, la ricerca e le istituzioni, generando crescita culturale e benessere collettivo –  la vittoria è andata a “L’Arca di Noemi”.

 

Si tratta di un rifugio agricolo e terapeutico dove animali salvati da maltrattamenti e persone fragili trovano cura e rinascita insieme. Noemi, giovane fondatrice, unisce allevamento etico, fattoria didattica e Interventi Assistiti con gli Animali (IAA), creando un luogo di guarigione, educazione e rispetto per la natura. È un progetto, viene spiegato, che intreccia sostenibilità, accoglienza e inclusione, dando nuova vita a ogni essere vivente, umano e animale.

 

A trionfare nella categoria “Agri Influencer” – che premia chi sa portare la terra dentro lo schermo e chi coltiva, alleva, raccoglie e racconta, usando i social per avvicinare le persone al mondo agricolo – è stato Federico con “Aneghe Taneghe”.

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Si tratta di un’azienda agricola familiare trentina che alleva e vende carne a filiera chiusa, con profondo rispetto per la tradizione contadina. Si distingue per la comunicazione autentica e quotidiana sui social, che racconta con ironia e verità la vita in stalla e nei campi. Un esempio riuscito, viene sottolineato, di come il lavoro agricolo possa diventare racconto virale, unendo radici antiche e linguaggio moderno per ispirare e coinvolgere una comunità sempre più ampia.

 

A seguire la categoria “+Impresa”, che premia le aziende agricole che hanno saputo innovare, crescere, resistere e quelle che fanno impresa con coraggio e visione, che creano lavoro, presidiano il territorio, sperimentano nuovi mercati, e trasformano la terra in valore.

 

Ad aggiudicarsi il premio è stato “Logical Forest”, progetto visionario di Yuri in Valsugana: una foresta di bamboo coltivata come simbolo di resilienza e sostenibilità, che diventa spazio di comunità e crescita personale. Non solo agricoltura, ma un ecosistema umano e naturale dove si intrecciano natura, cultura e benessere. Un sogno concreto, viene sottolineato, che unisce innovazione e radici contadine, dimostrando che si può costruire un futuro diverso, pianta dopo pianta.

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Quest’anno è stata inoltre istituita la menzione speciale Piero Ghezzi che, spiegano gli organizzatori, porta il nome di “una persona che ha segnato, con discrezione e profondità”, la vita di tanti di noi.

 

Ad aggiudicarsi questa speciale categoria è stata la Troticoltura Sorgenti Feido. Guidata dai fratelli Mariano e Vittorio, si legge, è molto più di un allevamento è un presidio ambientale e umano nel cuore del Trentino. Con radici familiari profonde e uno sguardo sostenibile, trasforma le acque pure in valore per il territorio, recuperando ogni risorsa, ascoltando la comunità e innovando nel rispetto della natura. Vittorio è l’anima di un’impresa che fa del legame con la terra la sua vera forza.

 

Presenti alla serata finale il Presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi, il Direttore Enzo Bottos, il Delegato Coldiretti Giovani Impresa Trentino Alto Adige Giampaolo Antoniolli e l’Assessore all’agricoltura della Provincia autonoma di Trento Giulia Zanotelli. Oltre a loro, il Delegato Nazionale Giovani Impresa Coldiretti Enrico Parisi e l’assessore provinciale di Bolzano all’Agricoltura Luis Walcher.

 

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“Oggi celebriamo non soltanto il successo di questi giovani imprenditori agricoli, ma anche una visione condivisa: quella di un’agricoltura che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici” ha dichiarato Gianluca Barbacovi, specificando come il tema Intelligenza Naturale non sia uno slogan, ma una strada maestra.

 

“I ragazzi l’hanno percorsa con coraggio, creatività e concretezza e hanno portato innovazione digitale nei campi, creato reti sociali con il cibo, salvaguardato biodiversità, raccontato l’agricoltura sui social con autenticità e costruito imprese che fanno bene al territorio e all’Italia – ha concluso –. Coldiretti è orgogliosa di essere la casa di questi giovani imprenditori agricoli. Saremo al loro fianco oggi, e lo saremo domani, per costruire un territorio che sa nutrirsi di idee sane, coltivate con passione e responsabilità”.





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