Con il cedolino dello stipendio di luglio 2025, NoiPA ha finalmente accreditato un bonus che andrà a rendere più pesanti le buste paga dei dipendenti pubblici: scopriamo di cosa si tratta e a chi tocca.
Per gli stipendi dei dipendenti pubblici di vari comparti, busta paga di luglio più ricca: tra aumenti, bonus fiscali e arretrati per le mamme lavoratrici.
Come di consueto, i dettagli relativi a tutti questi accrediti possono essere consultati nella propria area riservata su NoiPA, dove è possibile scaricare il cedolino aggiornato. Le nuove voci retributive rappresentano un passo avanti nel riconoscimento economico per il personale pubblico, in attesa del rinnovo definitivo dei contratti nazionali.
Bonus luglio 2025: quanti euro extra trovi nel cedolino NoiPA?
Nel mese di luglio 2025, i dipendenti della pubblica amministrazione riceveranno dunque uno stipendio più consistente. Il portale NoiPA ha infatti aggiornato i cedolini con nuove voci retributive, dando attuazione a una serie di misure economiche previste per il personale del settore pubblico.
Scopriamo qui di seguito tutti i “bonus” previsti e a chi toccano nello specifico.
Ultimo step dell’indennità di vacanza contrattuale: completato l’aumento dell’1%
Una delle voci principali che contribuisce a questo aumento è l’erogazione dell’ultimo scatto dell’indennità di vacanza contrattuale, uno strumento economico previsto per compensare il ritardo nel rinnovo dei contratti collettivi nazionali. A luglio, gli stipendi saranno aumentati dello 0,4%, un’aggiunta che completa l’1% complessivo fissato per l’anno in corso. Il primo adeguamento, pari allo 0,6%, era già stato applicato nel mese di aprile.
Questa indennità, prevista dalla normativa vigente, ha una funzione transitoria: garantire un adeguamento minimo dei salari in attesa che venga siglato il nuovo contratto.
In sostanza, rappresenta un anticipo simbolico sui futuri aumenti contrattuali, per tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori pubblici in un periodo di inflazione ancora significativa.
L’importo viene calcolato in percentuale sulla retribuzione tabellare e viene riconosciuto automaticamente, senza che il lavoratore debba presentare alcuna richiesta.
- Su uno stipendio lordo tabellare di €1.500, l’IVC da luglio corrisponde a +15 € lordi (circa +9/10 € netti)
- Per €1.800 lordi, l’aumento è +18 € lordi (≈ +11/12 € netti).
- Per €2.000 lordi, +20 € lordi (≈ +12/13 € netti).
- Per €2.500 lordi, +25 € lordi (≈ +15/16 € netti).
- Per €3.000 lordi, +30 € lordi (≈ +18/19 € netti)
È una misura valida per tutti i dipendenti pubblici con contratto nazionale scaduto e viene erogata mensilmente fino alla firma del nuovo contratto collettivo.
Bonus contributivo confermato: cambia la dicitura sul cedolino
Oltre all’adeguamento legato alla vacanza contrattuale, anche a luglio resta operativo il taglio del cuneo contributivo, una misura fiscale volta a sostenere i redditi da lavoro. Questo intervento, introdotto per ridurre l’incidenza dei contributi previdenziali sullo stipendio lordo, si traduce in un netto più elevato per il lavoratore.
Sul cedolino di questo mese, però, cambia la modalità di rappresentazione del bonus: il beneficio sarà visibile all’interno della sezione “Altri assegni” sotto la nuova dicitura Bonus Art. 1 c. 4 L. 207/24, in linea con le più recenti modifiche legislative. Anche l’ulteriore detrazione IRPEF prevista dalla stessa norma non verrà indicata come cifra a parte, ma sarà integrata nel calcolo delle imposte, accompagnata da un messaggio informativo riportante: Ulteriore Detrazione Art. 1 c. 6 L. 207/24.
Queste novità riguardano esclusivamente la forma e la trasparenza delle informazioni riportate sul cedolino, senza incidere sull’effettivo importo spettante, che continuerà a garantire un alleggerimento della pressione fiscale per la maggior parte dei lavoratori pubblici.
Bonus mamme: arretrati per le neoassunte con tre figli
Tra le misure di maggior impatto sociale figura infine l’erogazione degli arretrati del cosiddetto “Bonus Mamma”, destinato alle dipendenti pubbliche con almeno tre figli, di cui almeno uno minorenne. Il contributo, pensato per sostenere le famiglie numerose, spetta a tutte coloro che risultano assunte a tempo indeterminato nel corso del 2024.
L’incentivo, pari a un massimo di 250 euro lordi al mese, è distribuito lungo 12 mensilità e raggiunge così un totale annuo di 3.000 euro.
Non si tratta di una somma una tantum, ma di un’integrazione regolare aggiunta direttamente alla busta paga, esentata dal versamento dei contributi previdenziali entro i limiti fissati dalla legge.
Il bonus appare cumulabile con altri aiuti già esistenti, ma viene ridotto in caso di sovrapposizione con analoghi benefici, come il cosiddetto “Bonus Meloni”, per evitare duplicazioni.
Le condizioni per ottenere questo sostegno:
- avere un contratto stabile sottoscritto nel 2024
- e risultare madre di almeno tre figli conviventi, con almeno uno di età inferiore ai 18 anni.
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