I tempi pubblica amministrazione pagamento fatture rappresentano un indicatore determinante della salute economica e dell’efficienza gestionale dei soggetti pubblici. La disciplina vigente, ispirata a direttive europee e recepita nella normativa nazionale, ha lo scopo di tutelare gli operatori economici, assicurando liquidità e certezza nei rapporti contrattuali. Un sistema di pagamenti tempestivi contribuisce a rafforzare la fiducia delle imprese verso gli enti pubblici e favorisce la stabilità finanziaria a livello nazionale. L’impulso alle riforme, incentivato anche dagli obiettivi previsti dal PNRR, riflette una crescente attenzione alla trasparenza e all’affidabilità della spesa pubblica.
Le regole normative sui tempi di pagamento di Stato, Regioni e Comuni
Il quadro normativo è definito dalla Direttiva 2011/7/UE, recepita attraverso il D.Lgs. 231/2002 modificato dal D.Lgs. 192/2012. Per legge, la liquidazione delle fatture commerciali deve avvenire entro 30 giorni dalla ricezione del documento da parte della PA. Per le aziende sanitarie e in presenza di specificità contrattuali motivate, il termine si estende a 60 giorni. Ogni allungamento ulteriore dei termini, in assenza di reali esigenze e adeguata motivazione contrattuale scritta, è da considerarsi illegittimo. Il rispetto di tali limiti è oggetto di monitoraggio da parte degli organi di controllo amministrativo e contabile. Le violazioni possono comportare responsabilità per i funzionari preposti.
- 30 giorni: termine ordinario previsto per tutte le PA
- 60 giorni: previsti per sanità e casistiche particolari espressamente documentate
- Appalti pubblici, prestazioni professionali, servizi e forniture rientrano nel regime delle transazioni commerciali
Il calcolo tiene conto dei giorni di calendario, senza distinzione tra feriali o festivi, assicurando uniformità. Le eventuali sospensioni di pagamento devono essere giustificate e registrate con motivazioni dettagliate secondo quanto disciplinato.
Tipologie di transazioni commerciali e ambiti di applicazione
Non tutte le operazioni tra PA e privati rientrano nell’ambito oggettivo della disciplina. Sono considerate transazioni commerciali quelle che operano tra imprese o tra imprese e pubblica amministrazione e che generano obbligo di trasferimento di beni o servizi in cambio di un corrispettivo economico. Appalti di lavori pubblici, canoni di locazione e prestazioni professionali ne sono esempi. Invece, operazioni di trasferimento a titolo di sovvenzione, contribuzione o risarcimento non rientrano nei tempi pubblica amministrazione pagamento fatture regolamentati dal D.Lgs. 231/2002.
- Obbligo di fatturazione elettronica tramite il Sistema di Interscambio (SDI)
- Applicazione esclusiva ai rapporti negoziali con soggetti operanti attività economica o professionale
- Monitoraggio tramite Piattaforma dei Crediti Commerciali (PCC)
L’ambito di applicazione è quindi ben delimitato e concerne tutti i rapporti in cui esiste una controprestazione rilevante per attività d’impresa o professionale, escluse specifiche deroghe.
I nuovi tempi medi di pagamento 2024-2025: dati, analisi e differenze tra enti
L’ultimo monitoraggio disponibile dei tempi pubblica amministrazione pagamento fatture indica un netto miglioramento della puntualità. Il tempo medio di pagamento per le fatture ricevute nel 2024 si attesta a 29,6 giorni, rispetto ai 33,4 giorni del 2023. La performance più virtuosa si riscontra nei comuni, che saldano mediamente in 26 giorni; seguono i ministeri (29 giorni) e le amministrazioni regionali e sanitarie (intorno ai 35 giorni, pur avendo il maggiore ammortizzatore normativo). Gli importi pagati nei termini hanno raggiunto il 95,9% del dovuto, con percentuali prossime al 98% per gli enti locali. La tabella sottostante riassume i dati chiave:
Tipologia Ente | Tempo Medio di Pagamento (2024) | % Importi Saldo nei Termini |
Comuni | 26 giorni | 97,6% |
Ministeri | 29 giorni | 95,9% |
Sanità | 35 giorni | 92,1% |
La riduzione nel tempo medio di ritardo si accompagna ad un progressivo calo dello stock di debito commerciale: dai 31,2 miliardi di euro del 2018 ai 23,2 miliardi rilevati a fine 2024. Oltre il 80% delle fatture viene pagato entro i termini previsti, un progresso significativo rispetto al passato.
Il ruolo della Ragioneria Generale dello Stato e il monitoraggio tramite PCC
La Ragioneria Generale dello Stato svolge attività di sorveglianza, indirizzo e controllo sull’applicazione corretta delle norme relative ai pagamenti. La Piattaforma dei Crediti Commerciali (PCC) raccoglie le informazioni provenienti da fatturazione elettronica e sistemi di contabilità pubblica, permettendo di individuare tempestivamente eventuali inadempienze. Il monitoraggio è funzionale al conseguimento dei target PNRR e consente l’adozione di interventi correttivi su base oggettiva. Il sistema permette anche la sospensione dei pagamenti, purché debitamente motivata e registrata su PCC, con indicazioni chiare sulle causali accettate: contenzioso, contestazione, adempimenti normativi, verifica di conformità.
Misure per ridurre ritardi e obblighi di trasparenza
Per favorire l’ulteriore miglioramento dei tempi pubblica amministrazione pagamento fatture, le più recenti riforme prevedono:
- Sanzioni per i dirigenti responsabili in caso di reiterata violazione dei termini
- Obbligo di predisposizione di piani di intervento per il recupero dei ritardi, anche per enti di piccole dimensioni
- Approvazione annuale di un piano dettagliato dei flussi di cassa per enti locali e sanità
- Adeguamento delle procedure contabili e regolamenti interni, anche alla luce delle novità introdotte dal D.Lgs. 118/2011 e dai recenti Decreti ministeriali
- Incremento del monitoraggio pubblico tramite pubblicazione periodica dei dati sulla PCC e analisi delle performance per singolo ente
La trasparenza negli adempimenti amministrativi rappresenta una garanzia per i fornitori e un deterrente contro la formazione di nuovo debito fuori bilancio.
Impatto sul tessuto economico nazionale e sulle imprese
La gestione virtuosa dei tempi pubblica amministrazione pagamento fatture è strettamente connessa al sostegno del sistema economico. Le aziende che forniscono beni e servizi agli enti pubblici possono pianificare con maggiore affidabilità la propria attività e i flussi di cassa, limitando il ricorso al credito bancario e prevenendo situazioni di crisi finanziaria. La riduzione dei giorni di pagamento ha contribuito a minimizzare le tensioni di liquidità, migliorare la competitività delle PMI e facilitare la partecipazione alle gare pubbliche. L’attenuazione dei ritardi è stata rilevante anche sul dato occupazionale e sulla capacità di investimento delle imprese, soprattutto in periodi di pressione inflazionistica o elevato indebitamento.
- Diminuzione degli oneri finanziari legati ai crediti non ancora esigibili
- Maggiore affidabilità delle PA come controparti contrattuali
- Crescita della fiducia nei confronti del sistema amministrativo domestico ed europeo
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