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Trentino, assestamento di bilancio: sindacati e Confindustria divisi | Gazzetta delle Valli


Riteniamo poi sbagliato eliminare gli sgravi Irap alle imprese che crescono a livello dimensionale e occupazionale”.

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Dunque il tema famiglia e sostegno alla natalità. Per i sindacati non servono politiche improvvisate, leggi bonus terzo figlio, ma misure strutturali che rimuovano gli ostacoli che oggi molte coppie hanno davanti nella scelta per il primo e il secondo figlio. Misure strutturali che sono l’indicizzazione dell’Icef per i sostegni alle famiglie, ma anche un rafforzamento dei servizi educativi e degli strumenti di conciliazione.

Le tre sigle hanno posto l’accento anche sulla sanità, chiedendo di migliorare la risposta ai bisogni di salute dei cittadini, ed in particolare di quelli più fragili e degli anziani, e misure concrete sul fronte del bisogno abitativo, puntando non solo sulla manutenzione degli immobili Itea, ma anche sulla realizzazione di nuovi alloggi a canone sostenibile e moderato.

Di diverso avviso Confindustria, questo il commento del presidente di Confindustria Trento Lorenzo Delladio. “Possiamo ritenerci soddisfatti della manovra di assestamento che ha messo in campo delle risorse importanti nel complesso, e in particolare per il comparto industriale trentino: dai 90 milioni sul bilancio APIAE ai 35 su Trentino Sviluppo fino ai 20 milioni sulla filiera Dana.

In generale abbiamo richiamato l’attenzione su alcuni aspetti che riteniamo fondamentali per rilanciare la competitività delle nostre imprese in una fase di ciclo economico ancora fragile. Un primo aspetto su cui intervenire riguarda sicuramente la fiscalità e per questo motivo abbiamo richiesto dei correttivi alla misura proposta per l’IRAP perché andrebbe ad abrogare un’agevolazione premiale all’1,5% per chi incrementa l’occupazione, che invece era stata confermata per tutto il 2025, e introdurrebbe una nuova agevolazione al 2%, sempre riferita all’anno in corso, per chi sottoscrive contratti integrativi con incrementi retributivi, di difficile applicazione per come è strutturata.

Del resto, le retribuzioni del comparto industriale trentino, come dimostrano i dati della Provincia, sono tra le più elevate tra i settori dell’economia provinciale. Ciò vale anche per quelle aziende che non hanno contratti integrativi, ma che garantiscono in altro modo livelli salariali competitivi.

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Altro tema prioritario, in questo momento, è quello degli alloggi per i lavoratori su cui apprezziamo gli impegni della Provincia, ma sollecitiamo delle soluzioni di breve periodo al fianco di quelle con orizzonte ampio.

Dal punto di vista del costo dell’energia siamo consapevoli che le soluzioni debbano arrivare in primis dall’Europa e poi a livello nazionale, ma anche a livello provinciale possiamo fare qualcosa. Incentivare investimenti aziendali in energia rinnovabile per garantirci una maggiore autonomia, riteniamo quindi sia una strada giusta su cui proseguire a puntare.

Sempre in ottica di investimenti, apprezziamo la creazione del nuovo Fondo strategico su cui abbiamo però richiesto uno stanziamento maggiore rispetto ai 30 milioni previsti, ritenendolo uno strumento importante per le imprese, come dimostrato nella precedente esperienza provinciale. In generale, stimolare gli investimenti delle imprese per renderle più produttive e competitive deve essere l’obiettivo principale della politica territoriale, a beneficio di tutta la comunità”.





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