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A Pescara il confronto con imprese e istituzioni per il futuro green della regione.


Lara Ponti, vice presidente nazionale di Confindustria con delega alla Transizione Ambientale e agli Obiettivi ESG, è stata tra le autorevoli voci che hanno animato la seconda edizione del Forum Abruzzo Sostenibile, presso la sede di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico. L’evento, promosso da Confindustria Abruzzo Medio Adriatico in collaborazione con il Contratto di Rete Imprese per la Sostenibilità, si conferma come un’importante piattaforma di confronto a livello nazionale dedicata ai temi dello sviluppo sostenibile della Regione. Il Forum ha offerto un’occasione di dialogo sul futuro dell’Abruzzo mettendo al centro della discussione le trasformazioni legate alla transizione ecologica e digitale, i nuovi modelli industriali e il ruolo strategico delle istituzioni. 

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Lorenzo Dattoli – Presidente di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico ha aperto i lavori: “In un contesto di rapida evoluzione, abbiamo voluto questo confronto e siamo soddisfatti del fattivo coinvolgimento delle varie voci del mondo produttivo, accademico e istituzionale. Analizzare strumenti e opportunità a supporto delle imprese chiamate ad affrontare le sfide della doppia transizione è fondamentale per trasformarle in leve di competitività e crescita responsabile.”

Lara Ponti, vice presidente di Confindustria per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG, ha dichiarato: “L’Italia è una delle economie più sostenibili con un’intensità di emissioni tra le più basse, pur essendo la seconda manifattura europea. Questo riflette la maturità di un modello industriale già orientato alla doppia transizione, dove sostenibilità e digitalizzazione si rafforzano reciprocamente, favorendo innovazione, efficienza e competitività. Per consolidare questi risultati, è fondamentale rafforzare la twin transition, coinvolgendo anche le PMI attraverso politiche semplici, stabili e mirate, incentivi agli investimenti e una solida collaborazione pubblico-privato. 

In questo contesto, il Clean Industrial Deal rappresenta un’opportunità strategica, ma le tempistiche e le misure previste non sono compatibili con l’urgenza che l’industria europea sta affrontando. Il costo dell’energia resta il principale ostacolo alla competitività: oggi l’elettricità in Europa può costare fino a tre volte più che in altri grandi sistemi economici. Anche l’Action Plan for Affordable Energy, parte del Cid, pur individuando alcune leve di intervento, non è all’altezza della sfida. Servono misure strutturali per disaccoppiare il prezzo dell’elettricità da fonti rinnovabili da quello del gas, e strumenti europei capaci di garantire un level playing field per tutte le imprese, a prescindere dal Paese in cui operano”.

Francesco D’Alessandro – Presidente Sezione Ambiente Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, ha aggiunto: “La Sezione Ambiente di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico rappresenta le imprese del settore ambientale nelle province di Chieti, Pescara e Teramo, ma il nostro impegno si estende trasversalmente a tutte le aziende associate che, direttamente o indirettamente, sono coinvolte nella sfida della sostenibilità ambientale. Gli imprenditori segnalano da tempo le difficoltà legate alla complessità e ai tempi dei procedimenti autorizzativi che spesso rallentano gli investimenti e i processi di innovazione. Riteniamo importante un intervento strutturato: abbiamo proposto l’istituzione di un Tavolo tecnico consultivo permanente, con la Regione Abruzzo, in cui le aziende possano confrontarsi direttamente con le istituzioni. In questa sede il dialogo servirebbe a individuare i passaggi critici nelle autorizzazioni, a proporre soluzioni concrete per ridurre tempi e incertezze e a definire indicatori misurabili di efficienza. 

In collaborazione con l’Università stiamo anche sviluppando un metodo di analisi dei procedimenti autorizzativi regionali, per proporre azioni di miglioramento mirate. Le grandi imprese hanno da tempo la piena consapevolezza del significato della sostenibilità e della sua importanza strategica. Ma anche le PMI devono seguire lo stesso percorso perché rappresenta per loro una opportunità di crescita e un modello di business da utilizzare per diventare più competitivi. Occorre aiutarle fornendo loro le risorse finanziarie necessarie, la certezza di un quadro normativo chiaro e certo e la collaborazione delle Istituzioni. La transizione sostenibile, infatti, è una necessità concreta, che riguarda nella stessa misura la competitività e la responsabilità ambientale, sociale e di governance.”

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Alessandro Addari – Presidente Contratto di Rete Imprese per la Sostenibilità, tra i promotori dell’incontro ha portato le conclusioni evidenziando l’iniziativa concreta sviluppata in Confindustria Abruzzo Medio Adriatico: «Il Contratto di Rete Imprese per la Sostenibilità nasce nel territorio ed è aperto a tutte le aziende del sistema Confindustria a livello Nazionale, interessate a condividere progettualità e modelli di sostenibilità. Oggi più che mai è fondamentale promuovere sinergie tra imprese piccole, medie e grandi, valorizzando le esperienze di ciascuna e mettendole a sistema in modo strutturato. 

Il nostro obiettivo è duplice: da un lato diffondere la cultura della sostenibilità nei processi produttivi e gestionali delle imprese; dall’altro rafforzare la loro competitività a livello internazionale attraverso percorsi condivisi, formazione, progetti comuni e l’accesso a strumenti innovativi. Con questo contratto vogliamo anche sostenere il territorio abruzzese nell’attuazione degli obiettivi dell’Agenda 2030, contribuendo alla crescita responsabile e allo sviluppo di un ecosistema economico più resiliente, aperto all’innovazione e rispettoso dell’ambiente e delle persone.”

Sostenibilità: alcuni dati

L’Italia è una delle economie più sostenibili del G20 e dell’Unione Europea: nel 2023 l’intensità di emissioni dell’economia italiana è stata di quasi un terzo inferiore alla media del G20, dato che ha permesso alla Penisola di occupare solo il diciassettesimo posto per intensità di emissioni, nonostante si tratti della seconda manifattura dell’Unione Europea.

In particolare, l’intensità delle emissioni del comparto manifatturiero è calata del 17,1% tra il 2014 e il 2023 e risulta inferiore del 5,1% rispetto alla media dell’UE e tra le più basse d’Europa. Nonostante l’ampia diversificazione dell’industria italiana circa il 71,5% delle emissioni della manifattura italiana proviene da quattro settori principali: minerali non metalliferi (23,8%), derivati del petrolio (19,0%), prodotti chimici (14,9%) e metallurgia (13,8%). Questi settori rappresentano circa il 15% del valore aggiunto manifatturiero.

Sono 39mila le imprese manifatturiere con almeno 10 addetti che dichiarano di avere realizzato nel 2021-2022 almeno un’azione volta a migliorare la sostenibilità ambientale della propria attività, pari al 59,0% del totale. Queste imprese impiegano circa 2 milioni di addetti (75,4%) e producono 217 miliardi di valore aggiunto (81,6%) pari al 70,9% del totale della manifattura. Il monitoraggio dell’inquinamento ambientale è l’azione più diffusa, viene realizzato dal 36,8% delle imprese manifatturiere con almeno 10 addetti. La percentuale scende al 9,9% se si considera il monitoraggio di CO2. Importante anche la quota di imprese che utilizzano materiali riciclati (20,7% delle imprese manifatturiere con almeno 10 addetti).

L’Italia è, inoltre, fra i leader europei nella gestione dei rifiuti: nel 2022, il paese ha riciclato il 53,3% dei rifiuti urbani, superando la media UE del 49,1%. Settori chiave come il riciclo degli imballaggi in plastica (54,6%), vetro (80,8%) e metalli (78,0%) mostrano performance superiori alla media europea.

L’Abruzzo mostra una partecipazione significativa alla green economy. Secondo il rapporto GreenItaly 2024, il 13,1% degli occupati nella regione è impiegato in settori legati alla sostenibilità, un dato in linea con la media nazionale del 13,4%. A livello italiano, si contano 3.163.400 occupati in ambiti green e ben 1.918.610 nuovi contratti nelle filiere della sostenibilità, pari al 34,8% del totale stipulato nel 2023. Rispetto ad altre regioni, l’Abruzzo supera Molise (12,6%) e Marche (12,3%), avvicinandosi a Veneto e Friuli Venezia Giulia (13,6% e 13,4%).

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Il Rapporto ASviS “I territori e lo sviluppo sostenibile 2024” offre una panoramica dettagliata sullo stato di avanzamento verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). L’Abruzzo registra miglioramenti in diversi ambiti, come la salute (Goal 3), la parità di genere (Goal 5) e il consumo e la produzione responsabili (Goal 12). In particolare, tra il 2010 e il 2022, si è registrata una riduzione di 52,6 kg per abitante nella produzione di rifiuti e un incremento del 36,4% nella raccolta differenziata, a testimonianza di un crescente impegno verso l’economia circolare.

Tuttavia, persistono alcune criticità. Preoccupano l’aumento del 20,2% della dispersione idrica tra il 2012 e il 2022 (Goal 6), così come i peggioramenti registrati in ambiti chiave come la povertà (Goal 1), l’istruzione (Goal 4), le disuguaglianze (Goal 10), la vita sulla terra (Goal 15) e la pace e giustizia (Goal 16). Complessivamente, sei Obiettivi risultano in peggioramento, e la regione è attualmente in grado di raggiungere solo 8-9 dei 28 SDGs monitorati, un andamento simile a quello di regioni come Liguria e Veneto.

Autorevoli voci

L’iniziativa odierna promossa da Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, che ha goduto dell’alto Patrocinio della Regione Abruzzo, ha visto l’intervento anche di Emanuele Imprudente – Vicepresidente e Assessore della Regione Abruzzo, Donatella Proto – Direttore Generale Unità di missione per l’attuazione degli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza MIMIT, Massimo Giusti – Direttore tecnico ARPA Abruzzo e – con collegamento da remoto – anche di Marco Bellezza – Chief Operations Officer Dipartimento per la trasformazione digitale, Luca Proietti – Direttore generale Economia circolare e bonifiche MASE (ECB), Fiorella Perrucci – Centro studi per l’economia circolare CONAI Consorzio Nazionale Imballaggi. La moderazione è stata di Evelina Frisa, Giornalista Professionista. Il Forum è stato realizzato con la sponsorizzazione di I.T.RO.FER S.A.S. e Golden Group.





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