Decine di migliaia di euro per chi ristruttura immobili privati in aree a rischio abbandono.
Il Trentino rilancia la sua sfida contro lo spopolamento e lo fa con un contributo a fondo perduto che potrebbe fare gola a molti: si parla di decine di migliaia di euro per chi ristruttura immobili privati in aree a rischio abbandono. Un’opportunità da cogliere subito, prima che i fondi si esauriscano.
Un piano contro l’abbandono: la nuova strategia del Trentino
La Provincia autonoma di Trento ha deciso di contrastare il lento declino dei borghi di montagna attraverso una misura concreta di rigenerazione urbana e sociale. Il cuore del piano è il sostegno economico a chi decide di ristrutturare immobili residenziali privati nei centri storici e nelle frazioni a rischio abbandono. L’obiettivo principale è quello di rivitalizzare i paesi dimenticati, riportare residenti, giovani e famiglie dove oggi regnano silenzio e serrande abbassate.
Il contributo: quanto spetta e per quali lavori
Il contributo è a fondo perduto e può arrivare fino a 50.000 euro, in base al tipo di intervento e alle spese sostenute.
Viene erogato a copertura di una quota significativa del costo dei lavori di recupero, ristrutturazione o miglioramento energetico e sismico degli immobili destinati a residenza.
Ecco cosa copre il contributo:
- Ristrutturazioni complete o parziali;
- Recupero edilizio e manutenzione straordinaria;
- Efficientamento energetico (es. cappotto, infissi, pannelli solari);
- Miglioramenti sismici;
- Costi tecnici e progettuali.
Il tutto purché l’immobile si trovi in un’area individuata come “a rischio spopolamento”.
Le zone interessate per il contributo
Le aree ammesse sono selezionate in base a criteri demografici e geografici: piccoli paesi di montagna, frazioni isolate, centri storici dimenticati. Si tratta spesso di località con grande valore paesaggistico e storico, ma penalizzate da anni di calo della popolazione.
L’elenco completo è fornito dalla Provincia e viene aggiornato periodicamente. Tra le zone più gettonate:
- Alcuni comuni della Val di Sole e Val di Non;
- Località montane del Lagorai e delle Giudicarie;
- Borghi storici in Alta Valsugana.
Chi può accedere al contributo e fare domanda
Possono richiedere il contributo:
- Privati cittadini residenti o intenzionati a trasferirsi;
- Famiglie giovani che vogliono stabilirsi in montagna;
- Proprietari di seconde case che vogliono convertirle in abitazione principale;
- In alcuni casi, anche eredi di immobili familiari in disuso.
Attenzione però, è richiesto l’impegno a utilizzare l’immobile come residenza stabile per almeno 5 anni, pena la restituzione del contributo.
Scadenze e modalità di presentazione
Il bando è aperto a sportello, ma le risorse non sono illimitate: vengono assegnate fino a esaurimento dei fondi. È quindi fondamentale muoversi subito e preparare una domanda ben strutturata.
Documentazione richiesta:
- Titolo di proprietà;
- Progetto dei lavori;
- Preventivi di spesa;
- Dichiarazione di residenza.
Le domande vanno presentate online tramite il portale della Provincia autonoma di Trento o presso gli sportelli territoriali.
Un investimento che vale doppio, è il momento di scommettere sul Trentino
Ristrutturare casa in montagna con questi contributi non è solo un’occasione economica, ma un’opportunità a lungo termine:
- Aumenti il valore dell’immobile;
- Ottieni risparmi energetici permanenti;
- Vivi in un contesto naturale, tranquillo, sano;
- Puoi sfruttare l’immobile anche per smart working o turismo.
Inoltre, grazie al combinato di altri bonus fiscali nazionali (come Superbonus, Ecobonus e Sismabonus), è possibile massimizzare il risparmio e ridurre drasticamente l’investimento iniziale. In un momento in cui i prezzi immobiliari nei grandi centri sono alle stelle, il Trentino offre un’alternativa intelligente: vivere o investire in zone splendide, sostenuti da incentivi pubblici generosi.
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