Marcello Di Caterina (ALIS): Italia hub logistico euromediterraneo. Trieste-Turchia rotte strategiche. Sostenibilità e formazione chiavi per il futuro.
In occasione dell’evento “L’Italia e il Mediterraneo protagonisti delle nuove sfide globali”, tenutosi l’8 luglio 2025 nella splendida cornice della Masseria Li Reni a Manduria, abbiamo incontrato Marcello Di Caterina, vicepresidente e direttore generale di ALIS. In un momento storico segnato da profondi cambiamenti geopolitici e da nuove esigenze infrastrutturali ed energetiche, Di Caterina ha offerto una visione concreta sul ruolo strategico delle imprese e sulla centralità del Mediterraneo come motore di sviluppo sostenibile e occupazionale. Ecco la sua intervista esclusiva.
Vicepresidente, in uno scenario geopolitico in rapida evoluzione, quale visione guida oggi l’azione di ALIS per rafforzare il ruolo dell’Italia nella logistica internazionale?
La nostra visione è quella di un’Italia sempre più protagonista nello scenario logistico internazionale, in particolare nell’area euromediterranea. In un contesto geopolitico complesso, stiamo lavorando per rafforzare e promuovere l’intermodalità – considerata da noi una vera leva per l’economia nazionale – digitalizzare i processi, semplificare le connessioni marittime tra porti, retroporti, interporti e sistemi ferroviari. La nostra azione è guidata dalla volontà di trasformare il nostro Paese in un hub strategico tra Europa e Asia, puntando su infrastrutture moderne, sostenibilità ambientale e formazione specialistica del capitale umano.
Il collegamento marittimo tra Trieste e i porti turchi di Ambarli e Gemlik è stato definito un “ponte tra due economie”: che prospettive apre per le imprese italiane e per il Mediterraneo?
Questi nuovi collegamenti rappresentano molto più di semplici rotte marittime: sono veri e propri corridoi strategici che collegano due sistemi economici complementari. Per le imprese italiane si aprono opportunità concrete di espansione verso la Turchia e i mercati asiatici, favorendo export, import e una logistica più rapida, affidabile e sostenibile. Trieste, con la sua posizione e le sue connessioni intermodali, si conferma un hub chiave per tutto il Mediterraneo.
Qual è stato il contributo concreto di ALIS nell’attivazione di queste nuove rotte? E come si costruiscono oggi, in pratica, alleanze tra operatori privati e istituzioni internazionali?
ALIS ha avuto un ruolo determinante: abbiamo messo intorno allo stesso tavolo imprese, operatori intermodali marittimi, stradali e ferroviari, attori istituzionali come dogane e autorità di sistema portuale. Il nostro ruolo associativo è quello di essere dei facilitatori e acceleratori di processi di cooperazione tra il mondo pubblico e il mondo privato. Costruire questi progetti oggi significa creare una rete di fiducia, condividere obiettivi concreti e investire in tecnologie sostenibili. Le rotte come quella tra l’Italia e la Turchia nascono da un lavoro di squadra attento e lungimirante.
Il recente forum imprenditoriale Italia-Turchia e l’imminente evento dell’8 luglio a Manduria confermano un’alleanza strategica. Quali risultati vi attendete nel breve periodo?
Il dialogo con la Turchia è oggi più strategico che mai. Il forum e l’incontro dell’8 luglio a Manduria rappresentano tappe importanti di un percorso comune. Nel breve termine, ci aspettiamo un consolidamento delle rotte esistenti e dei servizi intermodali, la possibilità di mettere una lente di ingrandimento sul grande tema della sburocratizzazione e semplificazione amministrativa e l’avvio di iniziative congiunte in ambito internazionale. Ma soprattutto, vogliamo dare un segnale concreto: la cooperazione tra Italia e Turchia è un motore di crescita e sviluppo per l’intero indotto economico mediterraneo.
Le navi ro-ro ibride impiegate nei nuovi collegamenti rappresentano un modello avanzato di logistica sostenibile. Come ALIS accompagna i suoi associati nella transizione ecologica?
ALIS, da quasi nove anni, è in prima linea nel promuovere un modello di logistica sempre sostenibile a tutti i livelli: quello economico, quello ambientale e soprattutto quello sociale. Accompagniamo i nostri associati incentivando investimenti e l’utilizzo di carburanti alternativi e mezzi di trasporto sostenibili, come le navi ibride a “zero emissioni in porto”. Con iniziative come il DigitALIS, offriamo inoltre servizi di alto supporto tecnico e operativo in campo digitale e visibilità alle imprese virtuose. È una transizione che riguarda tutti: industria, istituzioni e cittadini. E noi siamo determinati a guidarla con concretezza.
Quali sono, secondo lei, i tre fattori chiave che determineranno il futuro della logistica italiana nei prossimi anni?
Il primo fattore è sicuramente l’intermodalità efficiente, che consenta di integrare gomma, ferro e mare con semplicità e rapidità. Il secondo è la sostenibilità ambientale, che ormai non è più un’opzione, ma un requisito per competere. Il terzo è la formazione del capitale umano, perché senza competenze adeguate non si può innovare. Su questi tre pilastri ALIS sta costruendo il futuro della logistica italiana, coinvolgendo oltre 2.400 realtà associate in un grande progetto di sistema che mira a rafforzare l’economia del nostro Paese a beneficio di tutta la collettività.
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