L’Italia ha compiuto un passo importante verso il futuro approvando la sua prima Strategia nazionale per le tecnologie quantistiche. Il via libera è arrivato dal Comitato interministeriale per la transizione digitale, che ha dato l’ok a un piano elaborato nell’ultimo anno con il contributo di esperti della ricerca, delle università, delle istituzioni e del mondo industriale. L’obiettivo è quello di posizionare il nostro Paese come attore protagonista in un settore emergente che, nei prossimi anni, è destinato a trasformare profondamente l’economia, la scienza, la sicurezza e la società.
Le tecnologie quantistiche si basano sui principi della meccanica quantistica, una branca della fisica che studia il comportamento delle particelle subatomiche e che, se applicata a livello tecnologico, permette di sviluppare strumenti radicalmente nuovi. Tra questi, i computer quantistici sono probabilmente l’esempio più noto: macchine in grado di elaborare una quantità enorme di dati in tempi estremamente ridotti, affrontando problemi oggi irrisolvibili anche per i supercomputer più potenti. Ma le applicazioni non si fermano lì. Le tecnologie quantistiche promettono di rivoluzionare la comunicazione, grazie a sistemi criptati praticamente inviolabili; l’industria, con simulazioni avanzate di materiali e processi; la sanità, attraverso la progettazione accelerata di nuovi farmaci; e anche il settore finanziario, con l’ottimizzazione dei sistemi di calcolo del rischio e della sicurezza delle transazioni, come si legge su Ansa.
In un contesto internazionale sempre più competitivo, in cui Stati Uniti, Cina e Unione europea stanno investendo massicciamente in ricerca quantistica, l’Italia riconosce l’urgenza di agire in modo coordinato. Questa strategia non si limita a sostenere la ricerca scientifica, ma mira anche a creare le condizioni per uno sviluppo industriale concreto, favorendo la nascita di un ecosistema nazionale che coinvolga università, centri di ricerca pubblici e privati, startup e imprese. Una parte fondamentale del piano riguarda inoltre la formazione: per affrontare la “rivoluzione quantistica” sarà essenziale formare nuove generazioni di specialisti, ricercatori e tecnici con competenze avanzate, potenziando i percorsi universitari e incentivando i progetti di ricerca.
Secondo la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, si tratta di una trasformazione epocale, che consentirà all’Italia di posizionarsi in prima linea nell’innovazione tecnologica globale. Il nostro Paese, ha sottolineato, può e deve essere capofila in questa nuova era, valorizzando la propria eccellenza scientifica e costruendo una nuova autonomia strategica. In un mondo in cui la capacità di dominare tecnologie complesse come quelle quantistiche potrà fare la differenza tra chi guida il cambiamento e chi lo subisce, dotarsi di una strategia nazionale significa scegliere di investire nella propria indipendenza, nella competitività e nella sicurezza.
L’approvazione della strategia è solo il primo passo. Sarà ora fondamentale mettere a disposizione risorse economiche adeguate, sviluppare infrastrutture all’avanguardia e promuovere una forte collaborazione tra pubblico e privato, anche in sinergia con le iniziative europee. Le sfide sono complesse, ma le opportunità sono straordinarie. Con questa decisione, l’Italia si impegna a costruire un futuro in cui le tecnologie quantistiche non siano solo oggetto di studio, ma strumenti concreti per migliorare la vita dei cittadini e rafforzare la posizione del Paese nel panorama internazionale.
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