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Nvidia vale 4 mila miliardi di dollari (grazie all’intelligenza artificiale) e pesa più del Pil della Francia


di
Marco Sabella

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Il gigante dei chip è la prima azienda a superare questa soglia simbolica. Nel 2023 il valore di Nvidia non raggiungeva i 600 miliardi di dollari. Ecco perché

La sua capitalizzazione di Borsa si avvicina al Pil della Germania — la prima economia europea — che vale 4.500 miliardi di dollari di ricchezza annuale prodotta. E mercoledì 9 giugno Nvidia — il leader a stelle e strisce dei chip utilizzati nel settore dell’intelligenza artificiale — è stata anche la prima azienda a superare 4mila miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato. 

Il gigante dei chip è diventato così la prima azienda a superare questa soglia simbolica, appena un anno dopo aver infranto il record dei 3 mila miliardi, mentre nel 2023 il valore di Nvidia non raggiungeva i 600 miliardi di dollari. A trascinare questo rialzo è l’entusiasmo degli investitori per le prospettive del settore dell’AI nel contesto di un mercato ottimista, incurante delle nuove minacce tariffarie di Donald Trump.




















































Mercoledì dunque le azioni di Nvidia sono salite in apertura del 2,49% a 164,42 dollari. Poi verso le 18 (ora italiana), le quotazioni hanno subito un leggero ripiegamento portandosi su un rialzo leggermente più modesto di circa il 2%. Ma il record è ormai acquisito e oggi la capitalizzazione della società, per rimanere al paragone con gli Stati, è superiore al pil di Francia, Regno Unito o India. 

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Dall’inizio dell’anno, il prezzo delle azioni Nvidia è balzato di oltre il 20%, mentre il Nasdaq, nel suo insieme, ha registrato un guadagno più misurato di oltre il 6%. Tuttavia i risultati in termini di performance di questi ultimi mesi non sono frutto di un rialzo ininterrotto e incontrastato. Il titolo era crollato a gennaio, per effetto del successo della startup cinese DeepSeek, che è riuscita a sviluppare modelli di intelligenza artificiale paragonabili a quelli di Openai (Chatgpt) e di altre importanti aziende statunitensi, utilizzando componenti meno numerosi e meno sofisticati (inclusi i chip H20 di Nvidia). 

All’epoca, in poche ore, Nvidia aveva visto andare in fumo quasi 600 miliardi di dollari di capitalizzazione. Poi la ripresa, seguita dal nuovo crollo generalizzato successivo all’annuncio dei dazi annunciati dalla Casa Bianca il 2 aprile scoro, nel cosiddetto Liberation Day. Ma Nvidia ha poi recuperato circa il 74 per cento dai minimi di aprile. L’ottimismo su possibili accordi commerciali ha recentemente sostenuto i listini, portando l’indice S&P 500 a segnare un nuovo massimo storico. All’interno dello stesso S&P 500, Nvidia rappresenta il titolo con il peso maggiore, pari al 7,3 per cento. Seguono Apple con circa il 7 per cento e Microsoft con il 6 per cento.


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