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“Più potere d’acquisto con il welfare territoriale”


Rafforzare il potere d’acquisto dei salari dei lavoratori lombardi, che soprattutto nelle grandi città, Milano in testa, è da tempo eroso dall’aumento del costo della vita, e di conseguenza rendere più attrattive anche le stesse imprese, che oggi faticano a trovare personale non solo per una mancanza di profili qualificati ma anche per le difficoltà nelle quali si imbatte chi voglia trasferirsi in una regione dove i servizi si pagano caro. Questo, in sintesi, l’obiettivo della mozione messa a punto da Chiara Valcepina, consigliera regionale di Fratelli d’Italia. Lo strumento individuato nel provvedimento è la contrattazione di secondo livello, vale a dire: quell’insieme di benefit, misure di welfare o sgravi fiscali che si aggiungono a quanto previsto dal contratto nazionale e consentono che al lavoratore, a fine mese, per via diretta o indiretta, resti in tasca qualcosa di più.

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Nel dettaglio, come fotografato nel testo della mozione sulla base dei dati Istat, “circa il 30% delle imprese lombarde segnala una carenza di manodopera, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente”. Un problema al quale si aggiunge, come anticipato, il costo della vita, che “nell’ultimo anno ha registrato un incremento del 7,5%”. Da qui, allora, “una diminuzione dell’attrattività delle posizioni lavorative disponibili”. In questo contesto “la contrattazione di secondo livello – spiega Valcepina –, cioè quella contrattazione che consente più flessibilità e più adattamento alle specificità di un territorio o di un settore, può rappresentare un’opportunità per la Lombardia per risolvere due grandi problemi: il potere di acquisto dei salari, logorato dal costo della vita, e la perdita di attrattività delle nostre imprese“. “Grazie alla contrattazione di secondo livello, il lavoratore può beneficiare di un welfare aziendale innovativo: una migliore conciliazione tra famiglia e lavoro, possibilità di agevolazioni per iscrivere i figli all’asilo nido, ma anche agevolazioni e sgravi fiscali sia per le aziende sia, di conseguenza, per i lavoratori. Tutte leve – conclude Valcepina – per migliorare le condizioni di chi lavora e delle imprese“.

La mozione chiede, quindi, alla Giunta regionale di “promuovere un piano regionale di sostegno alla contrattazione territoriale e di secondo livello”, in raccordo con sindacati e associazioni di rappresentanza delle imprese, di “istituire un fondo regionale per la contrattazione di qualità, destinato a finanziare – tra l’altro – strumenti di premialità per le imprese virtuose, anche attraverso agevolazioni nell’accesso ai bandi e alla misure regionali”, di “costituire una cabina di regia regionale permanente sulla contrattazione territoriale” anche per “supportare gli enti locali nella definizione di patti territoriali per l’occupazione di qualità”, e, ancora, di “prevedere misure premiali e di incentivazione, fiscali o in termini di servizi, a favore delle imprese che incrementano la quota di lavoratori assunti a tempo indeterminato e che prevedono benefit” su “mobilità, sanità integrativa, formazione, conciliazione vita-lavoro, costo dell’abitare”. Infine la mozione chiede di creare “sportelli dedicati” insieme a Province, Città Metropolitane e Camere di Commercio.



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