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Pronti 9 miliardi per la Puglia: Intesa Sanpaolo e Confindustria uniscono le forze per rilanciare le imprese


BARI – Parte dalla Puglia il nuovo capitolo della collaborazione tra Confindustria e Intesa Sanpaolo, con la presentazione ufficiale del piano congiunto che destina 9 miliardi di euro alle imprese pugliesi. Un’iniezione di risorse senza precedenti per accompagnare lo sviluppo del tessuto produttivo regionale, in una logica che guarda al futuro attraverso transizione digitale, innovazione industriale e sostenibilità.

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L’incontro si è svolto questa mattina nella sede barese di Confindustria Puglia, alla presenza di Sergio Fontana, presidente regionale dell’associazione industriali, e Alessandra Modenese, direttrice regionale Basilicata, Puglia e Molise di Intesa Sanpaolo.

L’accordo rientra in un progetto nazionale da 200 miliardi di euro fino al 2028, dei quali 40 miliardi sono destinati all’intero Mezzogiorno, con il Sud individuato come perno strategico del rilancio economico nazionale.

Al centro del patto una serie di strumenti per supportare le imprese nella Transizione 5.0, favorendo l’adozione di modelli produttivi evoluti, la crescita dell’intelligenza artificiale, l’espansione nel campo delle Scienze della Vita e il rafforzamento di filiere ad alto contenuto tecnologico.

Ampio spazio è riservato anche al Piano per l’Abitare Sostenibile, volto a migliorare la qualità della vita dei lavoratori e ad attrarre nuovi talenti nei settori chiave dell’industria nazionale.

Particolarmente rilevante il ruolo attribuito alla ZES Unica del Mezzogiorno, vista come uno snodo fondamentale per potenziare connettività, competitività e attrattività della Puglia e delle regioni del Sud.

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“La nostra banca – ha dichiarato Alessandra Modenese – vuole essere al fianco delle imprese pugliesi in un percorso che mette al centro l’innovazione sostenibile, offrendo soluzioni di finanziamento mirate e valorizzando il potenziale della ZES. In uno scenario economico in rapida evoluzione, le aziende locali stanno dimostrando di sapersi adattare e innovare, e Intesa Sanpaolo è pronta a sostenerle con determinazione”.

Sulla stessa linea il presidente Sergio Fontana, che ha sottolineato come l’accordo sia un segnale concreto di attenzione verso il Sud: “Questo protocollo rappresenta una svolta per il sistema produttivo pugliese. Servono strumenti adeguati e strategie condivise per affrontare le sfide tecnologiche e ambientali, e questo piano congiunto ne è la prova. La ZES Unica è molto più di un regime di agevolazioni: è un modello industriale integrato che può trasformare l’economia del territorio”.

L’incontro si è concluso con gli interventi di Antonio Agnello, direttore commerciale imprese Intesa Sanpaolo, e di Massimo Deandreis, direttore generale del centro studi SRM, che ha presentato un’analisi approfondita sul ruolo della ZES Unica nel contesto pugliese.

Secondo le stime del SRM, nel 2024 il PIL del Sud crescerà dell’1%, superando la media nazionale. La Puglia, pur con un incremento più contenuto (+0,6%), rappresenta quasi il 20% del valore economico dell’intero Mezzogiorno, con un sistema manifatturiero forte di 19.475 imprese e circa 130.000 addetti.

L’export del comparto manifatturiero regionale è stimato in 8,2 miliardi di euro, generando un saldo commerciale positivo di 247 milioni di euro.

In questo scenario, la ZES Unica viene vista come leva strategica per attrarre investimenti e rafforzare le filiere d’eccellenza già presenti, tra cui l’agroalimentare, l’aerospazio, l’automotive, l’abbigliamento moda e il settore farmaceutico.

“È il momento – ha concluso Fontana – di mettere a frutto il potenziale della nostra regione. Con il sostegno di un partner bancario solido come Intesa Sanpaolo e con una visione industriale concreta, possiamo rendere la Puglia un motore di sviluppo e innovazione per tutto il Sud”.

Il programma, avviato in Puglia, proseguirà con altri incontri territoriali su scala nazionale per promuovere la diffusione dei contenuti dell’accordo e facilitare l’accesso delle imprese alle nuove misure.

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