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Eurodome e New Euratom, la nuova frontiera industriale dell’Europa per il salto tecnologico




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Ultim’ora news 10 luglio ore 20


Nelle interazioni con think tank europei sto notando un incremento dell’attenzione verso una reindustrializzazione competitiva dell’Ue trainata da mega-programmi tecnologici con forte e prolungato sostegno della finanza pubblica.

Lo stimolo è venuto qualche mese fa dall’analisi dei programmi finalizzati cinesi di lungo termine, auto, intelligenza artificiale, robotica e spazio, di notevole successo che hanno portato alla valutazione dei progetti statunitensi Manhattan e lunare dell’altro secolo per capirne la ricaduta ed effetto volano tecnologico sul mercato civile: enorme.

I programmi europei

Il mio gruppo di ricerca da molti anni raccomanda al G7 una tipologia di investimento finanziario pubblico cooperativo concentrato su obiettivi futurizzanti che inneschino un salto tecnologico nel mercato civile a sua volta propulsivo, con enfasi sul ciclo di capitale reciprocamente amplificante militare-civile. In Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e parzialmente in Italia – dove è in preparazione il Libro bianco sulla politica industriale – l’idea non trova particolari ostacoli e l’analisi si concentra sui dettagli. In altre nazioni dell’Ue, invece, finora ha trovato ostacoli o ideologici o nazionalisti. Ma si stanno riducendo, specialmente in Germania, per l’evidenza che stimolazioni tecnologiche e finanziarie eurointegrate siano ormai necessarie.

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Il rapporto Draghi aveva anticipato questa necessità, ma via eccesso di debito condiviso infattibile. Questa valutazione ha portato il mio team di ricerca ad individuare un numero ristretto, ma con effetto massimo, di programmi paneuropei. Quelli individuati, al momento, sono due: un programma Eurodome per la difesa aerea e spaziale ed un New Euratom per accelerare la diffusione di sia di mini centrali nucleari (fissione) a sicurezza intrinseca sia di più grandi a fusione. Eurodome è stato simulato come cupola antimissile di tipo israeliano (Irondome), ma molto più estesa: controllo dell’orbita ed espandibilità globale. Centinaia di nuove tecnologie trasferibili, pur con certo degrado, al mercato civile da cui ricevere ulteriori innovazioni tecnologiche.

Gli obiettivi futuri

Orizzonte 15-20 anni, ma con effetto fiducia anticipato sul mercato finanziario (expansive feedforward). New Euratom: prima fase, centinaia di minicentrali a fissione (con riutilizzo di scorie nucleari ora in deposito rifiuti) prodotte in serie dopo test nel 2030-32 con scopo la riduzione rapida dalla dipendenza dai combustibili fossili, pur restando il gas strategico ed essenziale fino al 2040/45; seconda fase, preparazione anticipata dei luoghi in Europa dove insediare le centrali a fusione di preparazione e testing temporalmente più lunghi.

Il risultato atteso è la riduzione dei costi dell’energia che ha un massimo effetto stimolativo, produzione energetica più pulita ed abbondante nonché minore dipendenza geopolitica dell’area Ue. Questi due programmi sono sostenibili dalla finanza europea senza eccessi di debito e con effetto stimolativo massimo. Spingerli. (riproduzione riservata)



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