L’incertezza sul ruolo degli Stati Uniti nell’economia mondiale apre “nuove opportunità per l’Europa”. Così il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nell’intervento all’assemblea dell’Abi. Lo scenario è quello in cui “gli investitori sono alla ricerca di alternative al dollaro e ai mercati americani, avviando – seppur gradualmente – un parziale riorientamento dei portafogli globali”. L’Europa per cogliere queste opportunità deve rilanciare “con determinazione il progetto di integrazione, completando il mercato unico e adottando politiche comuni per l’innovazione, la produttività, la crescita”.
Serve poi rafforzare l’architettura finanziaria: Significa superare l’attuale frammentazione del sistema finanziario, completare l’Unione dei mercati dei capitali e offrire agli investitori un titolo comune privo di rischio. Panetta a tal proposito ricorda le stime elaborate dalla Banca ‘Italia: “un mercato dei capitali integrato e fondato su un titolo comune privo di rischio potrebbe ridurre di mezzo punto percentuale il costo del finanziamento per le imprese, stimolando investimenti aggiuntivi per 150 miliardi l’anno. Già solo questo, a regime, si tradurrebbe in un incremento del Pil europeo dell’1,5 per cento”.
La relazione del governatore di Bankitalia
Panetta sottolinea l’importanza del rilancio dell’Unione del mercato dei capitali da parte della nuova Commissione europea. “E’ un’iniziativa ambiziosa, che richiede interventi su più fronti: armonizzazione delle norme societarie, fallimentari e fiscali; uniformità degli obblighi informativi e contabili; rafforzamento della supervisione centralizzata dei mercati.Per renderla pienamente operativa, tuttavia, serve un passo ulteriore: l’introduzione di un titolo pubblico europeo”.
Panetta ne ricorda i benefici: “un collaterale sicuro e accettato ovunque nell’Unione e permetterebbe di sviluppare comparti strategici, come quelli delle obbligazioni societarie e dei derivati. Migliorerebbe l’efficienza delle controparti centrali, la liquidità degli scambi di titoli e delle transazioni interbancarie, e favorirebbe la diversificazione dei portafogli, riducendo la concentrazione dei rischi”. Poi ci sono i benefici per le imprese: Un mercato dei capitali europeo ampio e articolato faciliterebbe il finanziamento delle iniziative imprenditoriali più dinamiche, ad alto rischio e alto valore aggiunto. Sosterrebbe l’innovazione e la competitività dell’economia. Attrarrebbe capitali esteri, rafforzando il ruolo internazionale dell’euro”. Questo si tradurrebbe nella creazione di lavoro “di qualità, più produttivo e meglio retribuito”. Secondo le stime della Banca d’Italia, aggiunge Panetta, “in uno scenario di questo tipo l’impatto complessivo sul Pil potrebbe essere pari a oltre tre volte quello generato dal solo aumento degli investimenti”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link