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Bengasi attira le imprese italiane nonostante l’incidente diplomatico con l’Ue


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Dopo lo stop alla missione “Team Europe” a Bengasi, respinta per motivi di protocollo, i governi europei riflettono su come (e se) rilanciare il dialogo politico con l’Est libico. Intanto, il mondo imprenditoriale non si ferma, attratto dalla relativa stabilità della regione e dalla disponibilità delle autorità locali a sostenere gli investimenti esteri. A testimoniarlo è Luca Bargilli, imprenditore italiano e amministratore delegato di Show Yourself, società attiva nella consulenza per l’internazionalizzazione nei mercati del Medio Oriente e dei Balcani. Intervistato da “Agenzia Nova”, Bargilli ha confermato che domani sarà a Bengasi con una delegazione di tre aziende italiane operative nei settori sanitario e dei trasporti urbani, per incontrare controparti libiche nell’ambito del Fondo per lo sviluppo e la ricostruzione, guidato da Belgassem Haftar. Tra i temi al centro dei colloqui, la fornitura di presidi medici ad alta tecnologia, la costruzione di nuove infrastrutture sanitarie e lo sviluppo di progetti per il trasporto urbano, inclusi la fornitura di veicoli e la realizzazione di nuove strade. “Si tratta di settori ad alta domanda e con grande potenziale di ritorno economico per le imprese italiane che sapranno muoversi con competenza e visione di lungo periodo”, ha aggiunto Bargilli.

“Bengasi è oggi un mercato adatto all’internazionalizzazione: offre sicurezza, disponibilità economica e una visione di lungo periodo, tutti elementi fondamentali per attrarre investimenti stranieri”, ha dichiarato Bargilli. Secondo l’imprenditore, la capitale economica della Cirenaica presenta dinamiche molto diverse rispetto alla Libia occidentale, tanto da diventare sempre più il punto di riferimento per le iniziative imprenditoriali nell’area. Tra le principali iniziative infrastrutturali in corso, Bargilli ha citato lo sviluppo della zona franca e la costruzione del nuovo aeroporto internazionale, considerati due asset strategici per la crescita del territorio. “Negli ultimi due anni Bengasi è completamente cambiata. Sono stati realizzati importanti progetti, dalle infrastrutture ricettive allo stadio, dalle vie di comunicazione fino alla futura zona franca”, ha aggiunto. La comunità imprenditoriale internazionale continua dunque a operare in modalità “business as usual”. “I mercanti hanno sempre fatto da elemento di congiunzione, hanno aperto relazioni che poi magari sono state consolidate a livello di relazioni politico-amministrative fra i Paesi. Marco Polo è una delle dimostrazioni più lampanti”, ha osservato Bargilli. L’imprenditore ha infine sottolineato che, pur in un mercato segnato dalla forte concorrenza di attori come Turchia e Cina, il Made in Italy conserva tutte le caratteristiche per affermarsi anche nella Libia orientale.

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