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Castello di Sammezzano, cinque giorni per la svolta. Il comitato: «Lo Stato non intervenga»


di
Ivana Zuliani

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Se entro giovedì non viene esercitata la prelazione il Castello diventa dei Moretti

La scadenza è il 16 luglio: entro questo termine lo Stato potrebbe esercitare, come previsto dal Codice dei Beni culturali, il diritto di prelazione sul Castello di Sammezzano, acquistato dalla famiglia Moretti a fine aprile. Se non lo farà, dal 17 luglio l’originale dimora di Reggello realizzata dal marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, dopo trent’anni di abbandono e diverse vicende burocratiche, sarà ufficialmente dei Moretti, che così potranno iniziare il progetto di rilancio e valorizzazione.

Il comitato Save Sammezzano lancia anche un appello allo Stato affinché non eserciti la prelazione. «Negli anni scorsi, quando Sammezzano era in mano a soggetti privi di visione e risorse adeguate, responsabili, di fatto, del suo progressivo abbandono e degrado, un eventuale intervento dello Stato (in passato da noi più volte sollecitato) sarebbe stato non solo auspicabile, ma necessario. 




















































Oggi, tuttavia, lo scenario è profondamente cambiato» spiegano dal comitato. «La famiglia Moretti non solo intende garantire il recupero strutturale della tenuta, ma si impegna anche a renderla fruibile al pubblico attraverso un’accurata pianificazione museale del Castello di Sammezzano. Ciò significa che, in questo caso, il ruolo che tradizionalmente spetterebbe all’attore pubblico sarà pienamente svolto da un privato competente e motivato. In tale contesto, l’intervento dello Stato non solo sarebbe superfluo, ma potenzialmente dannoso. Esercitare adesso il diritto di prelazione su Sammezzano significherebbe semplicemente interrompere un percorso virtuoso per inseguire un’ipotesi senza basi concrete».

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Nei piani della famiglia Moretti ci sono i propositi di abbattere «mostro di cemento» che deturpa il parco, e creare un museo aperto alla collettività sulla storia del castello.

Tutelato come bene di «particolare interesse pubblico» dal 1927, Sammezzano fu ceduto a una società nel 1955 e trasformato in ristorante e albergo negli anni Settanta. Dal 1999 era di proprietà della società Sammezzano Castle, fallita nel 2017. Da quel momento è iniziata una vicenda giudiziaria durata anni: dopo varie offerte mancate e aste deserte, è arrivata la proposta dei Moretti, che è andata a buon fine.

La tenuta con il palazzo orientaleggiante è stato set di film — come Il racconto dei racconti di Guadagnino — e primo «Luogo del Cuore» nel censimento Fai del 2017. È chiuso, salvo alcune eccezioni, da oltre trent’anni.

Ora, «il bene è finalmente in mano a imprenditori capaci, motivati e dotati dei mezzi necessari: non serve un intervento dello Stato, ma un suo ruolo di vigilanza, velocizzazione delle procedure burocratico-amministrative e supporto concreto per garantire che il restauro avvenga nel rispetto della storia, dell’arte e della collettività» conclude Save Sammezzano.

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12 luglio 2025 ( modifica il 12 luglio 2025 | 07:34)

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