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Dalla crisi allo sviluppo. Lanciato Sos alla politica per il decollo dell’industria


‘Il ruolo dell’industria e delle infrastrutture per il territorio apuano’ al centro del dibattito nel cortile dell’istituto Figlie di Gesù a Carrara coordinato da Bruna Massa e promosso da Azione Cattolica e dall’ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro, in collaborazione con Federmanager. Di industria e infrastrutture hanno parlato il vescovo Mario Vaccari, segretario generale Cgil Nicola Del Vecchio, il docente universitario ed ex sindaco di Massa Alessandro Volpi, Pisa, Norberto Petriccioli del Consorzio Zia e Umberto Paoletti per Confindustria Toscana Centro. Tra i temi ricorrenti il rapporto tra la vocazione industriale del territorio e le infrastrutture necessarie per sostenerla e farla crescere, e dunque la necessità di superare visioni frazionate e campanilistiche.

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Sul porto di Marina di Carrara si è parlato della necessita di un piano regolatore aggiornato per bilanciare sviluppo e sostenibilità ambientale, soprattutto rispetto all’erosione costiera. Non sono mancate riflessioni sulle dinamiche internazionali, come l’impatto dei dazi e delle politiche economiche americane. Petriccioli ha parlato del passaggio da una zona di area di crisi, ad una zona in fase di sviluppo, con un sistema di imprese forte e radicato e alla ricerca di nuove professionalità, che lavora sui sistemi di sostenibilità e di innovazione.

Volpi ha sottolineato che il territorio dal punto di vista manufatturiero è ancora competitivo grazie ad aziende che garantiscono numerosi posti di lavoro, e la necessità di offrire una remunerazione adeguata e dignitosa. Per Paoletti la provincia è uno dei nodi cruciali della costa toscana e deve tornare ad essere valorizzata come patrimonio industrial. E’ stata sottolineata l’importanza dell’Its, che offre ai giovani una formazione post diploma altamente specializzata. E’ emersa preoccupazione per la presenza di troppa rendita e poca innovazione nel tessuto imprenditoriale, con imprese che hanno beneficiato di posizioni privilegiate senza investire adeguatamente in innovazione e sviluppo.

Quindi un appello alla politica chiamata a intervenire con coraggio, ad esempio dando la possibilità al consorzio di espropriare aree inutilizzate per destinarle a progetti produttivi coerenti. L’auspicio espresso da Alessandro Conti, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro, è stato di guardare verso l’esempio del beato Pier Giorgio Frassati, non solo in senso religioso e spirituale, ma anche come atteggiamento di apertura e sguardo oltre il proprio orizzonte. Il vescovo Vaccari ha ribadito l’importanza delle infrastrutture nell’ottica di un lavoro che possa garantire sicurezza e dignità alle persone.

“Il territorio non può prescindere dal mantenimento della vocazione manifatturiera della zona industriale – ha detto Del Vecchio –, procedere a cambi di destinazione d’uso delle aree per trasformarle in commerciali come sta facendo il Comune di Massa è dannoso. Così come serve spostare l’attenzione dalla rendita all’innovazione. Bisogna superare il gap con il resto della Toscana per rendere il territorio più competitivo e per farlo questo bisogna ultimare il processo di bonifica delle aree e adottare tutta una serie di scelte strategiche dal punto di vista infrastrutturale, a partire dall’approvazione del nuovo piano regolatore portuale”.

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