Anche in Umbria Fipe mobilitata per denunciare il fenomeno del dumping contrattuale. Cardinali, presidente Fipe Umbria: “Tutelare i lavoratori conviene prima di tutto alle imprese”
Nel settore dei pubblici esercizi è in costante espansione il fenomeno del cosiddetto dumping contrattuale, ovvero l’applicazione ai lavoratori di contratti collettivi nazionali che prevedono condizioni fortemente peggiorative rispetto a quelle dei contratti più largamente applicati e più rappresentativi, quale quello di Fipe, la federazione dei pubblici esercizi aderente a Confcommercio. Il CCNL sottoscritto dalla Federazione, e rinnovato nel 2024, rimane ampiamente il più applicato (oltre il 92%), ma ogni forma di concorrenza in dumping sulle regole che disciplinano il rapporto di lavoro rappresenta un grave pericolo per le condizioni a cui sono soggetti i dipendenti e per la reputazione del settore stesso.
Per richiamare l’attenzione delle imprese e dei loro consulenti sulla necessità di contrastare questo fenomeno Fipe-Confcommercio ha realizzato la seconda edizione del manuale sul Dumping Contrattuale nei Pubblici Esercizi, in collaborazione con Adapt e con il sostegno dell’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo.
“Anche in Umbria vogliamo lanciare l’allarme su questi contratti, che la stessa giurisprudenza definisce “pirata” – spiega Romano Cardinali, presidente Fipe Umbria -. “Il manuale sul dumping contrattuale nei Pubblici Esercizi rappresenta un testo tanto attuale quanto necessario per far fronte alla pericolosa diffusione di un fenomeno che non solo erode le tutele dei lavoratori dipendenti, riducendo i minimi salariali e le altre forme di tutela di natura normativa, ma mette in atto un meccanismo di concorrenza al ribasso che penalizza ulteriormente le imprese del settore. In un momento storico di incertezza economica, Fipe Umbria rinnova il proprio impegno a collaborare con gli enti competenti in materia di controlli e ispezioni per sostenere le imprese che applicano correttamente i contratti di lavoro e contrastare coloro che usufruiscono di contratti pirata che non rispettano i lavoratori e mettono a repentaglio la tenuta sociale ed economica del territorio”.
Fipe Umbria ha in programma, nelle prossime settimane, di invitare l’Ispettorato del Lavoro, le istituzioni locali, consulenti e imprenditori alla presentazione del manuale, al fine di avviare un’interlocuzione e organizzare un momento formativo e informativo sulle modalità di promozione di una cultura della legalità nei rapporti di lavoro. L’obiettivo è favorire un mercato del lavoro più efficiente e in linea con le esigenze delle imprese e dei lavoratori, nel rispetto del CCNL maggiormente rappresentativo.
“Nel settore bar-ristorazione, in cui oggi è così difficile trovare risorse umane qualificate e giovani da inserire – conclude Cardinali – applicare un contratto nazionale ufficiale è imprescindibile, anche perché i contratti pirata, pur potendo apparire più convenienti per il datore di lavoro, espongono al rischio di pesanti sanzioni.
Nei pubblici esercizi la componente del servizio è essenziale, quindi assicurare ai propri collaboratori un trattamento equo significa investire per il successo dell’impresa”.
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