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Matczuk (Pfr) a “Nova”: Per le imprese polacche è naturale investire nella ripresa dell’Ucraina


Polonia e Ucraina hanno molto in comune e per le imprese polacche è naturale investire nella ripresa di Kiev. Lo ha detto il presidente del Fondo di sviluppo polacco (Pfr), Piotr Matczuk, parlando ad “Agenzia Nova”. In un evento a margine della Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina a Roma, Matczuk ha presentato “Team Poland for Ukraine”, progetto congiunto delle principali agenzie di sviluppo della Polonia mirante a sostenere le aziende che desiderano partecipare alla ripresa economica postbellica ucraina. Il progetto si inserisce in una più ampia iniziativa – “Team Poland” – volta a rafforzare la competitività internazionale delle imprese polacche. L’iniziativa riunisce il Pfr, l’Agenzia per lo sviluppo industriale (Arp), la Banca di sviluppo nazionale (Bgk), l’Agenzia per gli investimenti e il commercio (Paih), la Società di assicurazione del credito all’esportazione (Kuke) e l’Agenzia per lo sviluppo delle imprese (Parp). “L’Ucraina è molto importante per l’economia polacca. Sicuramente è uno dei Paesi più importanti da un punto di vista geopolitico. Siamo molto prossimi per lingua, storia, etica professionale, atteggiamento di business. Ovviamente ci sono anche differenze significative tra i nostri Paesi. Resta il fatto che per le aziende polacche è naturale contribuire alla ripresa dell’Ucraina e investirvi. Altrettanto naturale è investire insieme alle imprese ucraine, sia che ciò avvenga in Polonia, sia che avvenga in Ucraina”, ha affermato Matczuk.

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Il presidente del Pfr ha evidenziato l’importanza di eventi quali la Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina a Roma, che offrono la possibilità di scambiarsi esperienze e opportunità di business tra investitori. “Sfortunatamente una fine della guerra ancora non si vede. Vediamo al contrario un suo inasprimento. Sono stato in visita a Kiev tre settimane fa ed è un periodo di attacchi molto intensi da parte della Russia”, ha ricordato Matczuk. Allo stesso tempo, però, “capiamo l’importanza di questi eventi perché preparano la comunità internazionale” al dopo. “Possiamo stabilire relazioni di business da sviluppare dopo che sarà stato raggiunto un cessate il fuoco”, ha osservato. Il progetto “Team Poland for Ukraine” nasce dall’osservazione che l’opportunità della ricostruzione richiedeva “uno sprone aggiuntivo”: da un lato c’è la titubanza delle imprese perché “bisogna notare che manca un cessate il fuoco e i rischi ci sono ancora”; dall’altro “volevamo rendere le aziende più consapevoli della nostra offerta” come agenzie di sviluppo.

“Forniamo equity attraverso il Pfr, prestiti attraverso la Bgk, assicurazioni attraverso l’agenzia dedicata, Kuke, che è l’agenzia europea di questo tipo più attiva in Ucraina. Abbiamo anche un’agenzia promozionale che fornisce informazioni, sostegno alle relazioni di business e così via”, ha continuato Matczuk. Insomma, “abbiamo un sistema, ma le società polacche molto spesso non sono consapevoli di questo sistema. Conoscono la Bgk, conoscono il Pfr, ma non conoscono l’intera offerta. Volevamo cambiare il panorama da ‘institution-oriented’ a ‘product-oriented’, un ‘one-stop shop’”, ha proseguito Matczuk, che tra i meccanismi per aiutare le imprese a districarsi nello spettro di prodotti offerti ha indicato, ad esempio, l’attivazione di un assistente virtuale. “Abbiamo anche un centro dedicato per compagnie più tradizionali, che vogliono parlare con qualcuno a proposito dei prodotti. Tecnicamente siamo un sistema, coordinato dal Pfr, ma composto da istituzioni separate con responsabilità differenti. Quello che vogliamo fare, quindi, è creare sinergie”, ha spiegato.

Al di là dell’Ucraina e della sua ricostruzione, a cui è indirizzato il progetto “Team Poland for Ukraine”, l’intera iniziativa “Team Poland” è “agnostica in termini di settori e di geografia”: “Siamo felici di aiutare le imprese a espandersi negli Usa, in Mongolia, ovunque nel mondo”, ha segnalato Matczuk. “In passato non era così frequente per le imprese polacche andare all’estero: nell’Ue, fuori dall’Ue o in Ucraina” ma le cose stanno cambiando. “La Polonia si trova in un momento peculiare della sua storia economica. Abbiamo avuto una crescita sostenuta, all’intorno del 4 per cento annuo, negli ultimi trent’anni. L’economia, quindi, sta crescendo. Tuttavia, allo stesso tempo, ci è mancato il capitale. La base di capitale era molto bassa quando abbiamo cominciato e si è sviluppata gradualmente. Soltanto ora siamo arrivati a un livello al quale utilizzarla per sostenere l’espansione delle imprese all’estero”, ha affermato Matczuk.

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