Turismo e ristorazione si confermano due settori chiave per l’economia e l’occupazione in Italia. I numeri diffusi dall’Osservatorio sul mercato del lavoro, esposti nel report Inps relativo al primo trimestre 2025, fanno luce su un trend di ripresa che, a distanza di cinque anni dall’esplosione della pandemia, non solo ha recuperato le perdite reltive e conseguenti al periodo del lockdown, ma in molti casi le ha più che compensate.
Il dato più emblematico riguarda il settore dell’alloggio e della ristorazione: tra marzo 2019 (ultimo rilevamento pre-pandemico) e marzo 2025 si registrano ben 342.000 assunzioni in più. Un segnale che non può essere sottovalutato, perché rivela come il turismo – pilastro del PIL nazionale – sia tornato a correre dopo un triennio di chiusure, restrizioni e incertezze che avevano messo in ginocchio hotel, B&B, ristoranti e bar in tutta la penisola.
Come turismo e ristorazione trainano lavoro e consumi
Il boom del comparto turistico-ricettivo è legato a più fattori: la voglia di viaggiare dopo anni di limitazioni, il ritorno massiccio dei turisti stranieri in Italia – attratti dalla bellezza di città d’arte, borghi e paesaggi naturali – e l’impatto positivo dei grandi eventi culturali, sportivi e fieristici che hanno riportato flussi consistenti verso le principali destinazioni italiane. Tutto questo ha spinto la domanda di lavoro in alberghi, ristoranti, agriturismi, villaggi e servizi legati all’accoglienza, come le agenzie di viaggi e le piattaforme di tour organizzati.
Le 342.000 assunzioni rappresentano un vero e proprio record: è il segnale più evidente di una ripresa che non è solo congiunturale, ma si sta consolidando grazie a una maggiore stabilità dei flussi turistici e alla capacità delle imprese italiane di adeguarsi a un mercato sempre più competitivo e digitalizzato.
Tuttavia, nonostante l’ottimismo generato dai numeri, resta aperta una questione cruciale: la qualità dei contratti.
Più lavoro ma più precario
Come rilevato dall’Osservatorio, anche se il numero delle assunzioni è più alto, la maggior parte dei nuovi rapporti di lavoro in alloggio e ristorazione è però a tempo determinato, con una forte incidenza di contratti stagionali e part-time. Questo significa che, se da un lato i dati certificano la vivacità del settore, dall’altro occorre lavorare sulla stabilizzazione, per evitare che tutto questo si traduca in un aumento del precariato in Italia.
Le associazioni di categoria chiedono interventi per incentivare le aziende a trasformare i contratti temporanei in rapporti a tempo indeterminato, puntando su formazione, agevolazioni fiscali e flessibilità contrattuale che non penalizzi né le imprese né i lavoratori. In parallelo, sindacati e organizzazioni del turismo sollecitano misure per garantire condizioni di lavoro dignitose, salari equi e tutele per i lavoratori stagionali, spesso i più esposti a condizioni di sfruttamento.
Perché bisogna investire
Il boom occupazionale nei settori del turismo e della ristorazione evidenzia anche un problema strutturale. Nonostante l’aumento delle assunzioni, molte imprese segnalano difficoltà a reperire lavoratori. Tra le figure più ricercate (e difficili da trovare) ci sono cuochi, camerieri, receptionist, guide turistiche, figure specializzate nell’accoglienza, ma anche professionisti in grado di gestire la presenza online e le prenotazioni digitali.
Per consolidare la crescita e non disperdere le opportunità offerte dalla ripresa, diventa essenziale investire in formazione professionale, rafforzare i percorsi di istruzione tecnica e alberghiera, e promuovere politiche attive per il lavoro che favoriscano l’ingresso di giovani e lavoratori disoccupati nei comparti in espansione, ma anche garantire maggiori benefit e tutele a chi decide di lavorare in questi comparti.
Anche se il report ci consegna un’Italia che ha saputo reagire con forza alle difficoltà degli anni più bui della pandemia, ritrovando in alcuni settori una spinta vitale per l’occupazione, il rischio ora è che la ripartenza si fermi a un rimbalzo quantitativo, senza trasformarsi in un’occasione per migliorare la qualità del lavoro e la competitività del sistema produttivo italiano.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link