Il gruppo territoriale del Movimento 5 stelle Terni accoglie e condivide pienamente le istanze di Confartigianato Terni in risposta alle dichiarazioni dell’assessore Marco Iapadre. «Chi governa un Comune – questa la spiegazione – non può continuare a nascondersi dietro i tecnicismi per giustificare scelte politiche. Nessuno ha chiesto di ‘stravolgere il Codice degli Appalti’, ma semplicemente di applicarlo in tutte le sue parti, comprese quelle che la Giunta Bandecchi continua a ignorare, perché la politica ha potere di indirizzo, soprattutto nella definizione dei criteri di gara».
M5s Terni Sulla vicenda dell’appalto per la manutenzione straordinaria dei cimiteri di Terni, i pentastellati denunciano con forza «l’ennesima scelta miope dell’amministrazione comunale, che ha deliberatamente optato per una procedura negoziata con il criterio del massimo ribasso. Una scelta politica, non tecnica. Il Comune ha invitato solo cinque imprese, di cui quattro ternane e una campana, creando così in partenza le condizioni per l’esclusione automatica delle offerte anomale (dato che poi hanno partecipato solo in quattro). Risultato? L’appalto da quasi 300 mila euro è stato aggiudicato a una ditta di Caserta con un ribasso del 30,88%, e le altre imprese locali non hanno potuto competere con una simile forzatura. Questo approccio non solo penalizza il tessuto imprenditoriale ternano, ma mette a rischio la sicurezza di chi quei lavori dovrà svolgerli. A fronte di un ribasso simile, è lecito domandarsi: su cosa verrà risparmiato? Su quali materiali? Su quali tutele per i lavoratori? Il Comune aveva a disposizione altre strade. Poteva ampliare il numero di ditte invitate. Poteva scegliere criteri che premiassero la qualità, la sicurezza, l’esperienza sul territorio. Ha scelto invece di imboccare la scorciatoia del massimo ribasso, aprendo la strada all’aggiudicazione più estrema, pur sapendo che con meno di cinque offerte valide, non sarebbe stato possibile escludere le offerte anomale come quella risultata vincente».
Appalti Terni «Il nuovo Codice degli appalti non impone il massimo ribasso – argomentano -, ma piuttosto l’utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del rapporto qualità/prezzo e promuove l’utilizzo di criteri qualitativi, di sostenibilità e di valorizzazione delle imprese radicate nel territorio. L’articolo 108 è chiaro: si possono premiare prossimità, filiera corta, coerenza sociale e ambientale. Perché il Comune di Terni non lo fa? Per una scelta politica. Confartigianato denuncia, giustamente l’assenza di criteri premiali per le imprese locali e la prevalenza di manutenzioni di facciata rispetto a interventi strutturali, in particolare sulle strade pubbliche. Su tutto questo l’assessore Iapadre non ha dato risposta. Neanche una parola. Se l’assessore non riconosce la differenza tra atto tecnico e atto politico, allora la responsabilità ricade pienamente su chi lo ha nominato. È il sindaco Bandecchi, oggi, che deve spiegare ai cittadini perché la sua amministrazione porta avanti una politica degli appalti che esclude le imprese locali, comprime i diritti dei lavoratori e rinuncia a valorizzare il territorio».
La strategia Il Movimento 5 Stelle presenterà un atto d’indirizzo in cui chiede alla giunta: l’utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa come criterio di aggiudicazione degli appalti, l’introduzione di criteri premiali nei bandi di gara per promuovere l’affidamento ad imprese locali come previsto dall’articolo 108 del nuovo codice degli appalti e la fine di interventi di facciata per la riparazione delle strade pubbliche e l’avvio di un piano di interventi strutturali di rimessa in sicurezza del manto stradale di Terni. «È ora di finirla con le gare al ribasso e con il ribasso della politica, ma è ora di iniziare con una politica degli appalti che valorizzi le competenze, la qualità e il radicamento territoriale».
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