Autoproduzione energetica, torna disponibile l’incentivo per le PMI che investono in impianti fotovoltaici, mini-eolici e sistemi di accumulo. Il Ministero per le Imprese e il Made in Italy ha riaperto lo sportello per la presentazione delle domande, fissando nelle ore 12 del 30 settembre il termine ultimo per la presentazione delle domande.
I fondi sono stati recuperati utilizzando le risorse residue della precedente edizione del bando. Le modalità di accesso ai fondi sono definite all’interno del decreto, in attuazione della Misura 7 – Investimento 16 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), pensata per promuovere l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle piccole e medie imprese.
Le risorse messe a disposizione dal nuovo sportello ammontano a 178,7 milioni di euro. Una parte rilevante dei fondi, pari al 40%, è riservata alle imprese del Mezzogiorno, ovvero localizzate in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Un ulteriore 40% è destinato specificamente a micro e piccole imprese, che rappresentano l’ossatura del tessuto produttivo italiano.
Pmi, chi può accedere all’incentivo rinnovabili
Possono presentare domanda tutte le PMI operanti sul territorio nazionale, escluse quelle attive nei settori della produzione primaria di prodotti agricoli, pesca, acquacoltura e carbone. Le condizioni e i limiti di accesso sono stabiliti dal decreto, che riporta un elenco dettagliato delle esclusioni.
L’obiettivo è sostenere concretamente i programmi di investimento green, favorendo l’autonomia energetica e l’efficienza delle imprese. L’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili permette alle imprese di abbattere significativamente i costi legati all’approvvigionamento elettrico. In particolare, la generazione diretta di energia consente di svincolarsi, almeno in parte, dalla volatilità dei prezzi di mercato, offrendo una maggiore stabilità nei bilanci aziendali.
Spese ammissibili: impianti e tecnologie digitali
L’agevolazione copre un ampio spettro di investimenti. Sono ammissibili le spese per l’acquisto, anche tramite leasing finanziario, e la messa in opera di impianti fotovoltaici o mini-eolici. Inoltre, rientrano nei costi ammissibili anche le tecnologie digitali necessarie al funzionamento degli impianti, così come gli eventuali sistemi di stoccaggio dell’energia prodotta.
Un ulteriore elemento importante è la possibilità di includere nei costi anche le diagnosi energetiche da realizzare prima degli interventi, fondamentali per la pianificazione e la valutazione dell’efficacia dell’investimento.
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Agevolazioni fino al 40% per le PMI, con bonus aggiuntivi
Il contributo è concesso in forma di agevolazione a fondo perduto, con percentuali variabili in base alla dimensione dell’impresa e alla tipologia di spesa. Le micro e piccole imprese possono ottenere fino al 40% delle spese ammissibili, le medie imprese fino al 30%.
Inoltre, sono previsti incentivi maggiorati: fino al 30% aggiuntivo per la componente di accumulo dell’energia elettrica e fino al 50% per le diagnosi energetiche. Un pacchetto che mira a rendere ancora più attrattivo l’investimento in fonti rinnovabili e tecnologie sostenibili.
Modalità di partecipazione: domande tramite Invitalia
Le domande devono essere presentate a Invitalia, il soggetto gestore incaricato di valutare le richieste e stilare la graduatoria. La procedura è infatti di tipo valutativo a graduatoria, e le agevolazioni saranno concesse fino a esaurimento delle risorse disponibili.
L’importo complessivo dell’investimento deve essere compreso tra 30.000 euro e 1 milione di euro, per garantire un sostegno concreto ma sostenibile anche per imprese di dimensioni contenute.
A fronte degli investimenti iniziali necessari per installare gli impianti, molte aziende riscontrano un rapido ritorno economico grazie al risparmio generato sulle bollette e agli incentivi disponibili. L’autoproduzione non è quindi solo un gesto responsabile verso l’ambiente, ma anche un’azione razionale dal punto di vista economico.
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