(AGENPARL) – Roma, 14 Luglio 2025
L’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) rappresenta oggi uno degli snodi tecnici e normativi più rilevanti nel settore degli appalti pubblici. Introdotti per garantire che le opere e i servizi acquistati dalla Pubblica Amministrazione rispettino principi di sostenibilità ambientale, i CAM si sono evoluti nel tempo fino a diventare vincolanti, ponendo sfide crescenti sia in fase progettuale che esecutiva. L’aggiornamento normativo del 2022, unito all’adozione del principio europeo DNSH – Do No Significant Harm nel quadro attuativo del PNRR, ha elevato ulteriormente l’asticella dei requisiti ambientali, obbligando tutti gli attori della filiera – dalle stazioni appaltanti ai progettisti, fino alle imprese – a rivedere approcci, procedure e strumenti operativi. Tuttavia, la mancata omogeneità nella formazione, l’assenza di strumenti economici aggiornati (come il prezziario regionale), e la complessità delle verifiche tecniche rischiano di ostacolare l’efficacia di questi obiettivi, generando incertezza, contenziosi e ritardi. È in questo contesto che si è svolto stamattina – 14 luglio – al Palazzo della Cultura di Catania, l’incontro promosso dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia etnea, dedicato all’analisi concreta delle problematiche e delle opportunità connesse ai CAM e alla sostenibilità nei lavori pubblici.
Una partecipazione qualificata. Un evento che ha visto seduti allo stesso tavolo stazioni appaltanti, professionisti, uffici tecnici e imprese, confermando la centralità del tema e la necessità di affrontarlo in modo sistemico e condiviso.
Il confronto è stato incentrato sulle difficoltà interpretative e applicative della normativa CAM, in particolare dopo l’introduzione del principio DNSH previsto dal PNRR, che impone verifiche rigorose per garantire che gli interventi finanziati non causino danni significativi all’ambiente. Ad aprire i lavori sono stati i saluti istituzionali di Alessandro Amaro (presidente dell’OAPPC di Catania), Melania Guarrera (presidente della Fondazione degli Architetti di Catania), Sergio Parisi (assessore Lavori Pubblici e Infrastrutture, Politiche Comunitarie e Programmazione Fondi di Investimento Europeo, Sport del Comune di Catania), Rosario Fresta (presidente Ance Catania), Salvatore Antonio Cannavò (presidente CNA Costruzione Sicilia). L’introduzione e il coordinamento della giornata sono stati affidati a Giuseppe Pulvirenti, consigliere dell’Ufficio Speciale Energia e Sostenibilità dell’Ordine degli Architetti etneo. «Tra i principali ostacoli emersi – ha dichiarato il presidente Amaro – la carenza di formazione delle stazioni appaltanti, il bisogno di aggiornamento continuo per i professionisti e le difficoltà delle imprese nel garantire la conformità alle prescrizioni, spesso svantaggiate anche da un contesto normativo ed economico non omogeneo». «Emblematica, in tal senso, la situazione della Sicilia, ancora priva di un prezziario aggiornato per i lavori pubblici, con conseguente rischio di contenziosi e blocchi procedurali». Così si è espresso Salvatore Antonio Cannavò durante il suo intervento. «È stata solo la prima tappa di un tour itinerante – ha affermato Melania Guarrera – L’obiettivo della nostra Fondazione è realizzare incontri formativi in collaborazione e con gli uffici speciali dell’Ordine. E questo è un tema importante, perché i progetti presentati nel settore dei lavori pubblici devono tenere conto dei criteri ambientali». «La nostra amministrazione – ha dichiarato l’assessore Sergio Parisi – ha saputo spingere sull’acceleratore rafforzando il team con 110 giovani professionisti che hanno fatto parte del progetto capacity building interamente finanziato dall’Europa. Questi, sono stati impiegati per processi di programmazione, attuazione e rendicontazione. Per raggiungere grandi obiettivi, servono dunque professionalità e collaborazione con tutti gli attori protagonisti».
Durante la sessione tecnica si è aperto un confronto virtuoso tra territori e competenze, grazie agli interventi di Giancarlo Teresi (dirigente del Servizio Infrastrutture Marittime e Portuali e referente per la EU Mission “Restore our Ocean and Waters”), Fabio Finocchiaro (direttore Politiche Comunitarie e Fondi Strutturali del Comune di Catania), Nunzia Coppola (coordinatrice della Commissione CAM dell’OAPPC di Napoli) e Luca Ceschini (manager Assigeco – Lloyd’s Coveholder), che hanno offerto spunti operativi e casi studio concreti.
«La tutela dell’ambiente è fondamentale – ha dichiarato Giancarlo Teresi – Oggi è necessario sviluppare le idee facendo rete e creando sinergie tra tutti gli attori». «Il Comune di Catania – aggiunge Fabio Finocchiaro – sta lavorando ad una serie di interventi che afferiscono a vari fonti di finanziamento, le principali aree di intervento sono quelle dell’innovazione, della digitalizzazione, dell’inclusione sociale, della transizione green e della riqualificazione urbana. È chiaro che serve un cambio di mentalità, ci vuole uno sforzo fondamentale da parte di tutti, a partire dalle istituzioni ma anche da parte dei cittadini».
L’evento che si è concluso con gli interventi di Angela Panza (consigliere OAPPC di Milano), Venerando Russo (libero professionista e già capo direttore del Comune di Enna), si è rivelato un’occasione preziosa per avviare un percorso condiviso, volto a rafforzare la cultura della sostenibilità nei processi pubblici e privati legati al mondo delle costruzioni, valorizzando il dialogo tra istituzioni, ordini professionali e imprese.
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