Con l’approvazione ufficiale della Commissione Europea, prende forma Energy Release 2.0, il programma italiano pensato per sostenere le imprese energivore nel percorso verso la decarbonizzazione. Il piano prevede l’accesso a energia elettrica a prezzo fisso di 65 €/MWh – un valore significativamente inferiore ai livelli medi di mercato registrati nel 2024, pari a 108,5 €/MWh.
La misura è stata accolta con favore dal settore industriale: ridurre il peso energetico significa liberare risorse da destinare a innovazione e sostenibilità. Ma la novità più importante sta nel meccanismo: le imprese che beneficeranno del prezzo calmierato dovranno siglare contratti con il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) e investire direttamente in nuova capacità rinnovabile, attraverso strumenti come i PPA (Power Purchase Agreements).
Prezzo fisso e lungo periodo: 65 €/MWh fino al 2029
Il cuore della misura è la possibilità, per le imprese cosiddette “energivore”, di accedere a contratti di fornitura elettrica a 65 €/MWh per cinque anni, con decorrenza dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2029. Un valore largamente inferiore rispetto ai prezzi di mercato registrati negli ultimi anni, utile per garantire stabilità e competitività a un comparto industriale in fase di riconversione.
Come funziona: l’energia verde nasce da nuovi impianti
Il meccanismo è virtuoso: il GSE agisce come aggregatore e intermediario, acquistando energia da nuovi impianti rinnovabili realizzati tramite aste FER e rivendendola alle imprese beneficiarie. Gli operatori FER (fotovoltaico, eolico) che aderiscono al programma ricevono una tariffa di ritiro pari a 80 €/MWh, mentre il GSE si assume il rischio commerciale, vendendo l’energia ai clienti finali selezionati a prezzo scontato.
Il volume stimato per il 2025 è di 4 TWh, con possibilità di crescita progressiva fino a 10–12 TWh nei prossimi anni.
Chi può accedere: criteri stringenti, apertura dal 25 luglio
Il GSE ha ufficializzato che le manifestazioni di interesse per le imprese energivore saranno aperte dal 25 luglio al 2 agosto 2025, tramite portale dedicato.
Possono partecipare:
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Imprese energivore iscritte nell’elenco CSEA;
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Con consumo annuo superiore a 1 GWh;
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In regola con gli obblighi normativi e ambientali;
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Disponibili a firmare un contratto di fornitura quinquennale con garanzie di solvibilità.
Il GSE valuterà anche elementi di priorità quali: rilevanza strategica del sito produttivo, incidenza dei costi energetici sul bilancio, localizzazione in aree di crisi industriale complessa.
Perché è importante: sostegno all’industria e sviluppo delle FER
Energy Release 2.0 rappresenta un doppio catalizzatore:
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Per le imprese: offre un’ancora di stabilità in uno scenario energetico volatile, supportando la pianificazione di investimenti a lungo termine;
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Per il sistema elettrico: consente di sbloccare e rendere bancabili nuovi impianti rinnovabili, facilitando il raggiungimento degli obiettivi PNIEC.
L’energia rinnovabile non arriva quindi dal mercato spot, ma viene generata appositamente da impianti selezionati tramite meccanismi competitivi. In questo modo, si stimola direttamente la costruzione di nuova capacità fotovoltaica ed eolica sul territorio nazionale.
Opportunità e rischi
L’energia venduta a prezzo scontato proverrà da impianti rinnovabili che il GSE andrà ad attivare nei prossimi mesi. Non si tratta quindi di una misura assistenziale, ma di un meccanismo di mercato orientato alla crescita delle FER (fonti energetiche rinnovabili) e alla creazione di un sistema elettrico più resiliente.
Secondo gli esperti, il programma potrebbe mobilitare fino a 10 GW di nuova capacità entro il 2030, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi PNIEC e stimolando filiere come il fotovoltaico industriale, il BESS (sistemi di accumulo) e l’efficienza energetica.
La sfida ora è duplice:
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Evitare un effetto speculativo, garantendo che solo aziende realmente energivore e impegnate nella transizione possano accedere ai benefici.
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Accorciare i tempi autorizzativi per la messa in rete dei nuovi impianti, altrimenti il rischio è creare una distorsione tra offerta (promessa) e disponibilità reale.
Con Energy Release 2.0, il GSE introduce un modello innovativo di partnership tra Stato, imprese e generazione rinnovabile, dove l’energia verde non è solo un bene da acquistare, ma uno strumento strategico per rilanciare la competitività industriale italiana.
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