Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Italia in prima linea in Ucraina, servono strumenti per dare fiducia alle imprese


L’Italia sta aiutando molto l’Ucraina perché ha capito che Kiev non sta combattendo solo per la propria sicurezza, ma per quella di tutta l’Europa. Lo ha dichiarato Anna Derevyanko, direttrice esecutiva dell’European Business Association (Eba), in un’intervista rilasciata ad “Agenzia Nova” a margine della Conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina, tenutasi a Roma il 10 e 11 luglio. Nel corso del colloquio, Derevyanko ha sottolineato l’importanza dell’impegno italiano non solo sul piano istituzionale, ma anche in chiave economica, auspicando un maggiore sostegno alle imprese italiane che intendono investire nel Paese. “Quando si tratta di sostenere il settore privato, non chiediamo aiuti per gli ucraini. Chiediamo ai governi — ad esempio quello italiano — di sostenere le proprie imprese affinché possano operare in Ucraina. Questo è un vantaggio per tutti. Si sostiene lo sviluppo delle aziende italiane e allo stesso tempo si aiuta l’Ucraina a riprendersi”. “Vorrei ringraziare l’Italia perché sta aiutando molto l’Ucraina”, ha aggiunto.

La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento

 

Per Derevyanko, tuttavia, resta ancora molto da fare affinché l’interesse dimostrato dalle aziende europee si traduca in investimenti concreti. “È evidente che serve un cessate il fuoco. Un cessate il fuoco aprirebbe la strada a una pace sostenibile. Senza di esso, o almeno senza un quadro definito di sicurezza in Ucraina, è molto difficile immaginare un grande afflusso di investitori nel Paese. Eppure, anche in tempo di guerra, anche senza un cessate il fuoco, stiamo assistendo a un enorme interesse da parte di vari Paesi e imprese che vogliono operare con o in Ucraina”. “La sfida ora è trasformare questo interesse in investimenti reali. In Italia, per esempio, vediamo piccole e medie imprese che stanno valutando opportunità in Ucraina. Le multinazionali sono più esitanti, forse perché sono più sensibili ai rischi legati alla sicurezza. Per questo è necessario creare un quadro che aiuti le Pmi e le aziende internazionali ad affrontare queste paure”, ha proseguito, indicando tra le principali preoccupazioni “la sicurezza, i quadri giuridici e la comprensione del mercato”.

La direttrice dell’Eba ha quindi evidenziato la necessità di introdurre strumenti pubblici di garanzia e misure di “de-risking” per incentivare le aziende a operare in Ucraina. “Il nostro ruolo, come European Business Association e altri partner, è sostenere le imprese interessate all’Ucraina. Ma ci sono due grandi questioni da affrontare subito: i meccanismi di de-risking — affinché le aziende capiscano quali garanzie pubbliche potrebbero avere — e la mobilità. Molti dipendenti internazionali ancora non possono recarsi in Ucraina a causa di restrizioni governative o avvisi pubblicati sui siti delle ambasciate”. Derevyanko ha inoltre sottolineato quanto sia importante un’esposizione diretta al contesto ucraino. “Le persone devono vedere la situazione sul campo. E ciò che scopriranno è che l’Ucraina funziona. Abbiamo circa mille aziende associate che continuano a operare in modo redditizio. Le reti funzionano. Internet è migliore che in molti Paesi dell’Ue. Il sistema bancario funziona in modo efficiente, i servizi di intrattenimento e sanitari sono attivi — anche nelle aree vicine al fronte”. “Quella resilienza è merito del popolo ucraino. Nonostante gli attacchi notturni, si svegliano e vanno al lavoro. Tengono in piedi l’economia. È straordinario”, ha aggiunto.

Oltre alla questione della sicurezza, Derevyanko ha segnalato ulteriori sfide interne. “Un cessate il fuoco sarebbe estremamente utile, ma anche l’Ucraina ha del lavoro da fare internamente. Dobbiamo rafforzare la sicurezza, certo, ma anche garantire un ambiente normativo più trasparente. Il nostro percorso verso l’integrazione europea è fondamentale. I leader europei hanno detto chiaramente che l’Ucraina sarà un futuro Stato membro dell’Ue. Questo significa che investire in Ucraina equivale a investire nel mercato unico, investire nella comune famiglia europea”. “Se dovessi riassumere le principali sfide: al primo posto c’è la sicurezza. Poi il mercato del lavoro. Milioni di persone hanno lasciato il Paese, molti uomini sono mobilitati, e c’è carenza di lavoratori qualificati, soprattutto uomini. Le donne stanno assumendo nuovi ruoli. Il mercato del lavoro è passato da mercato del datore di lavoro a mercato del lavoratore”. “Un’altra sfida riguarda le forze dell’ordine. Il nostro consiglio è semplice: se si rispettano le leggi, è possibile evitare la maggior parte delle difficoltà. Lo Stato di diritto sta migliorando con l’integrazione europea e quella pressione da Bruxelles sta spingendo le riforme”.

In chiusura, Derevyanko ha indicato i settori a più alto potenziale per gli investimenti stranieri. “Quali settori hanno maggiore potenziale di investimento anche durante la guerra? Difesa e tecnologie militari stanno crescendo rapidamente. L’agricoltura resta importante — e vediamo maggiori investimenti nella trasformazione, con aziende come Nestlé e Bayer che investono milioni. Il terzo è l’edilizia — fondamentale non solo per la ricostruzione, ma anche per mantenere le infrastrutture durante la guerra. Aggiungerei anche le infrastrutture come un quarto settore prioritario”. “Servono più strumenti di de-risking sostenuti da fondi pubblici. Ma soprattutto, bisogna sfatare i miti sul fare impresa in Ucraina. Le aziende devono avere accesso a informazioni reali: fatti, non finzioni. E una volta che vedranno la verità, potranno prendere decisioni consapevoli”, ha concluso Derevyanko.

Leggi anche altre notizie su Nova News

Investi nel futuro

scopri le aste immobiliari

 

Clicca qui e ricevi gli aggiornamenti su WhatsApp

Seguici sui canali social di Nova News su Twitter, LinkedIn, Instagram, Telegram





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Richiedi prestito online

Procedura celere