In Umbria, la recente attuazione degli incentivi previsti dal decreto Coesione ha aperto nuove opportunità per le imprese che intendono assumere giovani e donne. Con la pubblicazione dei decreti attuativi nella primavera 2025, le aziende umbre possono ora accedere a misure che puntano a favorire l’occupazione stabile, in particolare tra i giovani under 35, una fascia di popolazione che negli ultimi anni ha visto un netto calo del tasso di disoccupazione, sceso al 9,1% nella regione, con circa 7.700 giovani disoccupati tra i 15 e i 34 anni.
Le imprese che assumono o stabilizzano giovani sotto i 35 anni entro dicembre possono beneficiare di un esonero totale dei contributi previdenziali fino a 500 euro mensili per due anni. L’importo sale a 650 euro al mese per assunzioni effettuate nelle regioni del Sud, ma in Umbria rimane valido il tetto standard. Lo stesso incentivo è applicabile anche all’assunzione a tempo indeterminato di donne considerate “svantaggiate”, ovvero prive di impiego regolarmente retribuito da almeno due anni o residenti in aree caratterizzate da elevata disparità di genere. Per queste lavoratrici, non sono previsti limiti di età.
L’impatto economico di questi incentivi è rilevante: il costo mensile per un’impresa che assume un operaio specializzato può ridursi sensibilmente, mentre per altre figure professionali, come i camerieri, il risparmio è altrettanto significativo. In parallelo, resta attiva la possibilità di assumere giovani con contratto di apprendistato, una formula che prevede una riduzione parziale dei contributi per tre anni e specifici obblighi formativi, ma che in Umbria rappresenta ancora una quota limitata delle nuove assunzioni.
A queste agevolazioni si aggiunge la maxi-deduzione fiscale del 120% sul costo del lavoro, prorogata fino al 2027, che può essere cumulata con gli altri incentivi per incrementare ulteriormente il vantaggio economico per le imprese che aumentano l’occupazione stabile.
Le più recenti rilevazioni mostrano che in Umbria, nel periodo 2024-2025, il numero di giovani disoccupati under 35 si aggira intorno alle 7.700 unità nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 34 anni. Questo dato evidenzia un netto calo rispetto al 2018, quando i disoccupati della stessa fascia erano 14.750, segnando così una diminuzione del 47,6%. Si tenga conto del fatto che il dato non indica il tipo, la durata, la stabilità e la remunerazione dell’occupazione. Considerando anche chi cerca il primo impiego o ha avuto esperienze lavorative discontinue, le stime più aggiornate indicano circa 15.000 giovani umbri in cerca di lavoro. Il tasso di disoccupazione giovanile per la fascia 15-34 anni è passato dal 16,6% del 2018 al 9,1% nel 2024, risultando inferiore alla media nazionale che si attesta all’11,8%. Per quanto riguarda i giovani tra i 15 e i 29 anni, il tasso di disoccupazione nel 2024 si attesta al 12,4%, in diminuzione rispetto al 13,9% registrato nel 2023 e anch’esso inferiore alla media nazionale, pari al 14,7%.
Le misure sono finanziate attraverso fondi europei e nazionali del Programma Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027, con una dotazione complessiva di 5 miliardi di euro, di cui una parte significativa è destinata proprio agli incentivi per l’assunzione di under 35 e donne svantaggiate. Tuttavia, l’accesso ai benefici è subordinato alla disponibilità delle risorse e le domande sono accolte fino a esaurimento dei fondi.
Nel Mezzogiorno, in alternativa al bonus del decreto Coesione, è stata reintrodotta la decontribuzione Sud, che per il 2025 consente un risparmio massimo di circa 125 euro mensili per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato, ma si tratta di una misura ridimensionata rispetto al passato e non applicabile in Umbria.
Nonostante l’importanza degli incentivi, i dati più recenti mostrano che nel primo trimestre del 2025 le assunzioni con benefici contributivi sono diminuite rispetto all’anno precedente, anche in Umbria, segno che la sola leva economica può non essere sufficiente a rilanciare in modo strutturale il mercato del lavoro. Secondo rappresentanti delle associazioni di categoria, sarebbe necessario affiancare alle agevolazioni interventi più ampi e duraturi, capaci di rimuovere le cause profonde che ostacolano l’accesso e la permanenza dei giovani e delle donne nel mondo del lavoro.
Tra i requisiti per accedere agli incentivi, si segnala che i giovani under 35 non devono aver mai avuto un contratto a tempo indeterminato, un vincolo considerato restrittivo dai sindacati, che sottolineano come le politiche attive dovrebbero essere meno selettive e più stabili nel tempo, per offrire alle imprese maggiore prevedibilità e ai giovani reali prospettive di inserimento. Anche la distinzione tra giovani con diversi livelli di qualificazione è assente nelle attuali misure, mentre il sostegno all’apprendistato resta fondamentale per favorire l’incontro tra formazione e occupazione1234.
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