Un nuovo accordo da 100 milioni di euro è stato siglato tra la Banca europea per gli investimenti e Mediobanca per ampliare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese italiane . Il patto punta a sostenere soprattutto le microimprese, le imprenditrici e le imprese delle regioni di coesione, con l’intento di stimolare investimenti e rafforzare la competitività dell’economia reale in Italia. La collaborazione avrà effetti anche sul centro-sud, dove si concentrano molte delle aziende che beneficeranno delle nuove risorse.
Il contratto da 100 milioni e la strategia per le pmi
Il 2025 vede un passo importante nel sostegno alle Pmi italiane con la firma di un contratto del valore di 100 milioni di euro tra Bei e Mediobanca. La firma è avvenuta alla presenza di Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente della Bei, e Emanuele Flappini, Chief Financial Officer di Mediobanca. I fondi resi disponibili saranno erogati principalmente attraverso la controllata Compass Banca e punteranno a stimolare fino a 200 milioni di euro di nuova finanza.
L’accordo rappresenta il primo nel suo genere tra le due istituzioni e nasce per rafforzare il tessuto produttivo italiano, specialmente nelle microimprese che sono la spina dorsale dell’economia nazionale. L’obiettivo è portare liquidità a condizioni agevolate per consentire alle aziende di investire nello sviluppo e affrontare le sfide dei mercati con maggiori strumenti finanziari.
Gli interventi si concentreranno inoltre sulle imprese guidate da donne e sulle aree del Paese che mostrano bisogno di sostegno, in particolare le regioni centrali e meridionali. Le linee guida del progetto mirano a superare le difficoltà storiche legate alla disparità territoriale e di genere nella possibilità di accesso al credito.
Fondi riservati a microimprese, imprenditoria femminile e territori di coesione
La distribuzione dei fondi segue un criterio preciso studiato per colmare vuoti di mercato e favorire segmenti finora poco assistiti. Circa il 60% della somma, dunque 60 milioni di euro, sarà destinato a microimprese, quelle realtà con meno di dieci dipendenti che spesso incontrano maggiori problemi a ottenere credito bancario. La scelta si basa anche sulla consapevolezza del ruolo centrale che queste aziende occupano nell’economia italiana.
Un ulteriore 20% delle risorse sarà invece riservato alle imprese che hanno una guida femminile o a progetti che promuovono la parità di genere nel business. L’intento è sostenere una maggiore inclusività e valorizzare la presenza femminile nel mondo economico, aspetto che resta critico in molti settori.
Infine il restante 20% dei fondi sarà concentrato sulle regioni di coesione del centro-sud Italia, zone che faticano a raggiungere livelli di sviluppo economico omogenei rispetto al resto del Paese. La Bei e Mediobanca puntano quindi a riequilibrare il divario tra territori, fornendo finanziamenti a imprese che altrimenti avrebbero difficoltà a investire o a crescere a causa delle restrizioni sul credito.
Le dichiarazioni dei protagonisti sull’accordo
Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della Bei, ha spiegato che “favorire l’accesso al credito per microimprese, imprese femminili e realtà meno sviluppate è un investimento strategico per il futuro dell’Italia.” Secondo Vigliotti, “una crescita sostenibile non può prescindere da una distribuzione equa delle risorse.” La crescita territoriale e l’inclusione di tutti i segmenti produttivi restano fondamentali. L’accordo con Mediobanca mira a rendere il sistema economico nazionale più coeso e sostenibile nel tempo.
Dall’altra parte, Emanuele Flappini di Mediobanca ha sottolineato come la realtà bancaria si sia da tempo adattata alle esigenze particolari delle piccole e medie imprese italiane. Il progetto comune con la Bei risponde a un’esigenza concreta: “portare più risorse a microimprese e aziende femminili, oltre a indirizzarle verso quelle aree del Paese che affrontano maggiori sfide economiche.” Flappini ha richiamato i valori storici di Mediobanca, fondati su una “scuola di banca responsabile”, come elemento guida per sostenere un sistema economico più equilibrato e stabile.
Impatto dell’intesa sul tessuto produttivo nazionale
L’intesa rappresenta un passo rilevante per lo sviluppo delle Pmi in Italia, coprendo bisogni concreti di credito e investimenti, e potrà influenzare positivamente il tessuto produttivo nazionale, soprattutto nelle zone meno servite.
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