(AGENPARL) – Roma, 15 Luglio 2025
(AGENPARL) – Tue 15 July 2025 TEMI PRIORITARI PER IL COMUNE DI PRATO
LA FASE STRAORDINARIA E IL MOTIVO DEL DOCUMENTO
Il commissariamento del Comune di Prato rappresenta un momento di grande
incertezza per la città, che si trova per la prima volta da decenni senza una guida
politica eletta.
L’attuale situazione di carattere straordinario si somma alla perdurante incertezza
in merito alle prospettive per l’economia del territorio, di cui i settori tessile e moda
rappresentano la parte preponderante.
L’assenza di una guida politica rischia di rallentare o compromettere l’attuazione di
misure fondamentali per la competitività delle imprese, la gestione delle
infrastrutture, la programmazione urbanistica e l’erogazione di servizi essenziali
per il mondo produttivo e la cittadinanza. La continuità amministrativa è
condizione imprescindibile per garantire stabilità, attrattività e fiducia nel territorio,
elementi cruciali per la tenuta e lo sviluppo del tessuto imprenditoriale locale.
In questa fase delicata, i corpi intermedi rappresentano a maggior ragione un
elemento cruciale, fungendo da ponte tra le istituzioni locali, le imprese e i
cittadini, per contribuire alla coesione sociale ed economica del territorio.
Non ci siamo mai tirati indietro di fronte alle situazioni di emergenza ed è con
questa logica che Confindustria Toscana Nord, CNA Toscana Centro e
Confartigianato Imprese Prato intendono offrire pieno sostegno all’organo
commissariale nella gestione del Comune, offrendo il proprio contributo in termini
di proposte, analisi e valutazioni, di confronto sulle scelte di politica industriale e
sulle variabili di contesto che il territorio richiede.
Auspichiamo che i mesi che ci separano dalle elezioni amministrative siano
pienamente operativi, e che il Commissario prefettizio possa e voglia operare con
piena efficacia e tempestività, assicurando non solo la gestione ordinaria dell’ente,
ma anche una adeguata funzione di rappresentanza nei confronti dei livelli
istituzionali sovraordinati e l’attenzione necessaria alle istanze economiche e sociali
che provengono dal mondo delle imprese.
IL DISTRETTO PRATESE, LE SUE CARATTERISTICHE E I SUOI PRIMATI
La Provincia di Prato è la più piccola provincia italiana (365,91 kmq), ed è composta
dai Comuni di Prato, Montemurlo, Cantagallo, Vernio, Vaiano, Poggio a Caiano e
Carmignano per un totale di 261.094 residenti (2025)1. È la prima provincia a livello
nazionale per crescita della popolazione rispetto al pre-pandemia (+1,8% sul 2019).
Il Comune di Prato, con i suoi 198.326 residenti, è la terza città del Centro Italia
dopo Roma e Firenze, 18° in Italia su oltre 8mila comuni. Il cosiddetto “distretto
pratese” è il sistema produttivo, incentrato sul tessile e più recentemente anche
sull’abbigliamento, della Provincia di Prato e di alcuni Comuni limitrofi appartenenti
alle province di Pistoia e Firenze (rispettivamente Agliana, Quarrata e Montale;
Campi Bisenzio e Calenzano). Il settore tessile si occupa della produzione di beni
intermedi della filiera moda, cioè tessuti e filati; il tessile-abbigliamento (o moda
tout court) è l’insieme del settore, quindi i beni intermedi del tessile più le
confezioni e accessori in tessuto trama-ordito, tessuto a maglia e capi di maglieria.
I numeri del distretto
Fonti note 1-4: elaborazioni CS CTN su Istat, stime Centro Studi CTN su dati propri, banca dati Aida Moody’s. Dati riferiti al 2023 per
il valore della produzione, al 2022 per imprese e addetti e al 2024 per le esportazioni.
Quella di Prato è un’economia
prevalentemente
l’incidenza
manifatturiero
manifatturiera;
valore
aggiunto
totale
delle
attività è al 34,5% (Italia 20,9%,
Toscana 24,6%). Nel tempo, non c’è
stata
diversificazione
produttiva
rispetto alla specializzazione nel
settore moda: negli anni si sono
invertiti gli equilibri interni degli
addetti al tessile e abbigliamento, ma l’incidenza complessiva della moda oscilla
tutt’oggi tra l’80 e il 90% del totale. Il restante è suddiviso tra meccanica, chimica e
plastica, in linea generale ausiliari al settore tessile. La struttura dell’occupazione
conferma la centralità del manifatturiero; Prato è la prima provincia italiana per
tasso di incidenza di occupazione manifatturiera sul totale attività economiche
(43%; Italia 21%. Toscana 25%).
Il tasso di disoccupazione è praticamente fisiologico (Prato 2,5%; Toscana 4%, Italia
6,5% dati Istat 2024).
Prato è la prima provincia italiana per incidenza di stranieri residenti (22,4%) e per
incidenza di stranieri residenti di origine cinese (14%). La progressione di crescita di
questi ultimi è stata esponenziale: 5mila nel 2004, oltre 30mila vent’anni dopo
(+580%). Oggi Prato ospita la seconda più grande comunità di cittadini cinesi
(35.200) in Italia, dopo quella di Milano.
La comunità cinese esprime sul territorio un’economia basata sulle confezioni di
pronto-moda. Il 91% delle confezioni pratesi ha titolarità cinese, e dunque Prato è il
primo territorio italiano per numero di addetti nella confezione (oltre 25mila).
Il ciclo delle acque, un esempio di lungimiranza
Prato ha dagli anni ‘70 un sistema centralizzato di depurazione delle acque reflue
industriali e civili gestito da una società pubblico-privata denominata Gida spa è
ormai da tempo il più esteso acquedotto industriale d’Europa che consente di
contenere al minimo il consumo di preziosa acqua di falda per usi non civili. In
particolare il sistema centralizzato di Prato ha garantito la depurazione delle acque
reflue della popolazione e di oltre 300 aziende del territorio. Negli anni ‘80 si è
dotata del più grande acquedotto industriale per la distribuzione di acqua
depurata (oltre 60 Km di rete che distribuisce alle aziende circa 5 ml di acqua
riciclata che viene utilizzata nei processi produttivi ad umido del distretto). Questo
approccio virtuoso, è un modello riconosciuto a livello internazionale.
Considerazioni sulla struttura distrettuale
Il sistema tessile pratese si è sviluppato con i tratti del distretto industriale e Prato
è costantemente rappresentato, nelle analisi dei più importanti studiosi di
economia industriale, come la più compiuta realizzazione di questo particolare
modello organizzativo. Le imprese sono significativamente deverticalizzate e la loro
dimensione media è molto ridotta ma la grandezza complessiva del sistema tessile
locale unita all’estrema specializzazione per fasi delle aziende ha consentito e
consente di coniugare efficienza/scala e flessibilità produttiva/creatività diffusa:
ingredienti fondamentali per competere con successo nelle produzioni moda. Il
distretto industriale pratese è pertanto un esempio emblematico della centralità
del manifatturiero e, in particolare, del settore tessile per lo sviluppo di un’area.
Queste le sue caratteristiche:
● Storia e tradizione:
Prato ha una storia millenaria, che risale al periodo medievale, legata alla
lavorazione della lana e del tessuto. Questa tradizione ha permesso di accumulare
un know-how e competenze uniche, tramandate di generazione in generazione.
● Innovazione e sostenibilità (Economia Circolare):
Prato è all’avanguardia nell’economia circolare, in particolare nel riciclo e riutilizzo
delle fibre tessili. Fin dalla fine dell’Ottocento, il distretto ha sviluppato un
approccio circolare alla gestione delle risorse, trasformando scarti e abiti usati in
nuovi tessuti di alta qualità, inclusi cashmere, lana e cotone rigenerati.
● Occupazione e competenze:
Il settore manifatturiero tessile a Prato ha storicamente generato un’elevata
occupazione, con un picco di 60.000 addetti tra il 1950 e il 1981. Sebbene ci siano
state delle flessioni recenti in alcuni comparti, il manifatturiero rimane un motore
occupazionale cruciale per il territorio.
● Sistema di filiere e interconnessioni:
Il distretto pratese è un esempio di sistema produttivo articolato, dove le imprese
manifatturiere e artigianali sono integrate con funzioni di intermediazione,
coordinamento e commercializzazione. Questo modello ha permesso la creazione
di un ecosistema coeso e resiliente.
Il settore moda, pur essendo un’industria manifatturiera a sé stante, è tuttavia
intrinsecamente legato e supportato da una vasta gamma di altri settori e da
servizi trasversali. Questi settori di supporto sono fondamentali per l’efficienza,
innovazione e competitività del sistema. Fra questi è da citare il meccanotessile, di
importanza cruciale per il distretto, agendo come un complemento indispensabile
e un motore di innovazione per l’industria tessile locale. Il meccanotessile ha
dimostrato una notevole crescita, creando valore aggiunto non solo per le aziende
tessili, ma anche per l’intera economia del distretto, attraverso la produzione e
l’esportazione di macchinari complessi e ad alto contenuto tecnologico. Richiede
una forza lavoro altamente qualificata, tra ingegneri, tecnici specializzati e
operatori con competenze specifiche nel funzionamento e nella manutenzione di
macchinari avanzati. Questo contribuisce a elevare il livello delle competenze
professionali nel territorio. Il settore meccanotessile a Prato è un pilastro strategico
che non solo equipaggia e potenzia l’industria tessile storica, ma è anche un
motore autonomo di innovazione, esportazione e creazione di valore, rafforzando
la competitività e la resilienza dell’intero distretto.
A questo sono inoltre da associare la chimica per il tessile, la plastica, la logistica e i
trasporti oltre ai servizi alle imprese in materia di Information Technology e
Digitalizzazione, consulenza specialistica e tecnica: settori che vanno a formare un
ecosistema complesso e interdipendente, dove l’innovazione in uno di essi può
generare progressi significativi per l’intero sistema distrettuale tessile.
Per un territorio come Prato, la presenza e la collaborazione tra queste diverse
componenti sono fondamentali per mantenere la competitività e la leadership nel
mercato globale.
Centralità del manifatturiero per lo sviluppo del territorio
Secondo IRPET-Istituto per la Programmazione Economica della Toscana, il
processo di terziarizzazione a Prato “mostra un andamento crescente, con una
capacità di assorbire manodopera via via maggiore (…) Per quanto riguarda i servizi
alle imprese, la prima fase di crescita, speculare ma di segno opposto rispetto a
quanto mostrato dalla manifattura, sembra suggerire un progressivo processo di
esternalizzazione di fasi gestionali rispetto al core dell’attività industriale svolto
dalle imprese manifatturiere. (…)
Pur con il calo del peso della manifattura, il sistema locale di Prato rimane quindi
fortemente specializzato nell’industria”. Come visto sopra per il manifatturiero in
termini di numero degli addetti, il peso dell’industria (che comprende, oltre al
manifatturiero, il settore delle costruzioni, le utilities e l’estrattivo) sul PIL totale
dell’economia pratese è molto elevato.
Secondo l’ultimo aggiornamento ISTAT, nelle province italiane il valore aggiunto per
branca di attività attesta Prato come 20a su 107 province per incidenza del valore
aggiunto dell’industria sul complesso delle attività economiche (34,5%) e come 10 a
se si somma al valore aggiunto dell’industria quello prodotto dai servizi alle
imprese (64,9% di incidenza diretta e indiretta dell’industria sul totale).
ISTAT, valore aggiunto per branca di attività. Dati grezzi ai prezzi base. B = Industria totale: manifatturiero, estrattivo, utilities e
costruzioni. Nell’aggregato C non è compreso il valore aggiunto generato dal commercio, dal turismo, dai servizi alla persona e
dalle amministrazioni pubbliche
IL METODO CONCERTATIVO, UN PUNTO DI FORZA DA NON DISPERDERE
La città di Prato è chiamata ad affrontare sfide complesse che richiedono una
governance capace di interpretare i cambiamenti e di orientare lo sviluppo locale
verso traiettorie sostenibili e inclusive. In questo scenario, il ruolo delle
associazioni datoriali e del sindacato rappresenta un presidio fondamentale per
garantire un processo decisionale partecipato, trasparente ed efficace.
Quali rappresentanze più qualificate del tessuto imprenditoriale pratese,
Confindustria Toscana Nord, CNA Toscana Centro e Confartigianato Imprese
Prato rivendicano con forza la necessità di salvaguardare, mantenere e rafforzare
un sistema di concertazione istituzionale che riconosca nella coprogettazione e
nella codecisione i metodi più idonei per costruire politiche pubbliche realmente
aderenti ai bisogni del territorio.
Il dialogo strutturato tra istituzioni e corpi intermedi non rappresenta soltanto
garanzia di rappresentatività pluralistica e sintesi degli interessi, ma costituisce il
presupposto imprescindibile per individuare con precisione le priorità strategiche,
definire
azioni
coerenti
valutare
efficacia
risultati
conseguiti.
Ogni tentativo di disintermediazione dei processi decisionali, finalizzato a
semplificare il rapporto tra politica, amministrazione e cittadini, ha finora prodotto
risultati deludenti, quando non addirittura dannosi, generando frammentazione
sociale, disorientamento degli operatori economici e inefficacia delle politiche
territoriali. La realtà pratese, per la sua complessità e per la specificità del suo
tessuto produttivo, richiede invece un modello di governance capace di valorizzare
le competenze diffuse e i saperi radicati nelle comunità imprenditoriali.
Per queste ragioni, appare oggi più che mai necessario rilanciare un metodo di
lavoro basato sul confronto permanente tra enti pubblici, corpi intermedi e attori
sociali, fondato sul principio di corresponsabilità e sulla condivisione degli obiettivi
di crescita economica, coesione sociale e sostenibilità ambientale. Solo attraverso
percorsi di condivisione e collaborazione sarà possibile delineare politiche
pubbliche capaci di affrontare le grandi transizioni in atto salvaguardando la
competitività del sistema produttivo locale.
CRUCIALE:
RAFFORZARE
CONTRASTO
ALL’ILLEGALITÀ,
VALORIZZARE L’IMPEGNO ETICO
Il contrasto all’illegalità economica e al lavoro irregolare è una priorità assoluta per
il territorio di Prato, soprattutto nell’ambito della confezione, dove fenomeni come
il caporalato, il lavoro nero e l’uso di prestanome sono ancora troppo diffusi:
fenomeni non più tollerabili che danneggiano l’immagine dell’intero distretto,
generando danni comunicativi e di immagine significativi anche per le imprese
sane e virtuose.
L’associazione automatica tra “Prato” e “illegalità” nei media nazionali e
internazionali può scoraggiare investimenti, partnership e collaborazioni.
Le imprese virtuose che operano nel pieno rispetto delle regole rischiano di essere
percepite come parte di un sistema opaco.
In questo contesto, le associazioni di categoria e i sindacati pongono da sempre
una serie di priorità sulle quali intervenire:
● rafforzamento dei controlli interforze: piano straordinario di ispezioni
congiunte tra Ispettorato del Lavoro, Guardia di Finanza, INPS, INAIL e
Polizia Municipale
● sollecitare l’uso di tecnologie per il tracciamento delle attività produttive
sospette
● applicazione del Protocollo contro il caporalato da estendere al settore
manifatturiero quello già attivo in agricoltura
● sanzioni più severe e sospensioni prolungate per le aziende che impiegano
manodopera irregolare
● blocco del sistema “apri e chiudi”: proporre norme locali o regolamenti che
ostacolino l’apertura seriale di aziende fittizie con prestanome
● campagne di informazione e formazione per lavoratori e imprenditori,
anche in lingua straniera
● allargamento del numero degli ispettori del lavoro (come previsto dal PNRR)
● fondi per progetti di emersione del lavoro nero e reinserimento lavorativo.
D’altro canto valorizzare l’impegno etico delle imprese sane e virtuose è
fondamentale per rafforzare il tessuto economico locale, promuovere la legalità e
creare un ecosistema competitivo basato su trasparenza e responsabilità.
Ecco alcune azioni concrete che potrebbero essere messe in atto:
● campagne di comunicazione positiva: raccontare le storie delle imprese
virtuose, con dati, volti e testimonianze.
● attraverso il rilancio della Carta Etica e Valoriale, così come attraverso la
strutturazione di protocolli di legalità, deve essere reso visibile l’impegno
delle aziende sane, valorizzando l’applicazione dei contratti collettivi
nazionali, l’impiego di lavoratori regolari, il rispetto della sicurezza, la
tracciabilità dei fornitori, il rispetto delle normative fiscali e ambientali
PIANO OPERATIVO DEL COMUNE DI PRATO
In questa fase di amministrazione commissariale, è importante garantire
continuità, trasparenza e partecipazione nella gestione delle politiche urbanistiche
del Comune di Prato.
Il Piano Operativo vigente, recentemente prorogato fino al 2029, rappresenta uno
strumento fondamentale per lo sviluppo ordinato e sostenibile del territorio, per la
tutela delle aree produttive e per la valorizzazione dell’identità urbana della città. In
tale contesto, riteniamo essenziale che l’attività amministrativa prosegua senza
interruzioni e con il coinvolgimento attivo degli attori economici e sociali locali.
Proseguire l’attuazione del Piano Operativo vigente e dei procedimenti urbanistici
già avviati, evitando interruzioni o ritardi che possano compromettere investimenti
e progettualità in corso, nella tutela dell’interesse pubblico e del territorio. In
particolare è opportuno verificare la coerenza tra gli interventi urbanistici e gli
obiettivi di sostenibilità, rigenerazione urbana e tutela ambientale, con particolare
attenzione alle aree produttive e artigianali.
INIZIATIVE, PROGETTI, PROBLEMI APERTI
Nel corso degli ultimi anni Confindustria Toscana Nord, CNA Toscana Centro e
Confartigianato Imprese Prato hanno contribuito in maniera significativa
all’elaborazione delle strategie e delle linee operative del Comune di Prato in una
logica di collaborazione sistematica tesa a fornire un contributo in termini di
proposte, contenuti e progetti. I paragrafi che seguono ne sintetizzano il quadro.
La dotazione straordinaria e la sua gestione
Il modello operativo utilizzato per la gestione della dotazione straordinaria di 10
milioni di euro attribuiti al distretto tessile pratese dalla legge di bilancio 2022 si è
basato sempre su un approccio collaborativo con il Comune di Prato; tale modello
ha consentito di utilizzare efficientemente le risorse dedicate ai bandi destinati alle
imprese (8 milioni) e di sviluppare o comunque individuare i cosiddetti “progetti di
sistema” a vantaggio della filiera produttiva (2 milioni).
questo
riguardo
appare
decisivo
nella
prospettiva
azione
dell’amministrazione comunale, le suddette iniziative possano trovare continuità e
sviluppo operativo, in considerazione delle significative e positive ricadute sul
tessuto produttivo locale.
Ciò con particolare riguardo a due progetti di sistema. In primis il progetto
“SicurFad 4.0”, piattaforma di e-learning sulle tematiche della sicurezza dei luoghi
di lavoro in stadio avanzato di realizzazione, a cui è stata già assegnata una quota
delle suddette risorse.
A seguire, evidenziamo il progetto teso a realizzare la piattaforma digitale di
distretto “DIDIP” per lo scambio dati tra imprese e per il dialogo con altre
piattaforme esterne, da sviluppare nei prossimi mesi candidandosi ad ottenere,
anche in questo caso, una quota di tali risorse attraverso una procedura di avviso
pubblico.
Sempre in questa cornice sarà altresì importante poter ultimare l’assegnazione
delle risorse residue riservate ai bandi per le imprese, dedicando almeno uno
strumento agevolativo al rafforzamento della filiera produttiva.
Next Generation Prato e progetti PNRR
Next Generation Prato è il piano messo a punto per l’impiego sul territorio delle
risorse derivanti dal Recovery Fund e conseguentemente dal PNRR. L’elaborazione
dei contenuti strategici legati alla messa a punto del piano ha visto la
collaborazione diretta e intensa delle associazioni di categoria. Occorre che nel
contesto di transizione amministrativa sia assicurata la continuità operativa e
l’efficacia degli interventi previsti, affinché le risorse pubbliche possano generare
impatti positivi e duraturi per la comunità locale, il sistema produttivo e
l’occupazione.
Per questi motivi proponiamo l’attivazione di un tavolo di coordinamento con la
partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni di categoria e
dei sindacati per valutare lo stato di avanzamento dei progetti finanziati PNRR
assegnati al Comune di Prato.
Questo il quadro degli interventi (Fonte OpenPNRR):
Risorse PNRR: 37.7 milioni di euro; Altre risorse: 16.6 milioni di euro
Previsti interventi per: riqualificazione strade, scuole e giardini; manutenzione
straordinaria e messa in sicurezza delle strade; riqualificazione idrica; mobilità
sostenibile (bus elettrici e piste ciclabili); riqualificazione spazi culturali (Palazzo
Pretorio, Officina Giovani, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, ex
Conservatorio Santa Caterina, Gualchiera); manutenzione e realizzazione impianti
sportivi; potenziamento transizione digitale.
Hub tessile, focus su uno dei progetti strategici del PNRR
Il Textile Hub di Prato rappresenta una infrastruttura chiave per il futuro del
distretto tessile, con l’obiettivo di trasformare la città in un polo europeo del riciclo
tessile.
È parte del piano “Next Generation Prato”, che mira a fare della città un modello di
economia circolare e innovazione industriale.
Coinvolge attori pubblici e privati: Comune di Prato, Alia, Gida, Confindustria
Toscana Nord, CNA Toscana Centro, Confartigianato Imprese Prato, sindacati, Next
Technology Tecnotessile.
Data la valenza strategica dell’infrastruttura è fondamentale assicurare che il
progetto prosegua senza interruzioni durante la fase commissariale, con il
coinvolgimento di stakeholder locali in un tavolo di monitoraggio.
Sottopasso del Soccorso
Nel 2024 ANAS ha pubblicato il bando di gara per la realizzazione del raddoppio
tramite tunnel di viale Leonardo da Vinci al Soccorso, che è scaduto l’11 febbraio
2025. Successivamente all’espletamento di tutte le procedure, potrà essere avviato
il cantiere. ANAS ha stabilito, in linea di massima, le principali fasi del cantiere e
della viabilità provvisoria, che saranno quattro, con una durata complessiva
stimata di circa 36 mesi.
Auspicando che i tempi di avvio dei lavori siano celeri e considerato l’impatto di
tale opera, sarà necessario presidiare strategicamente l’inizio dell’opera, gli effetti
sulla viabilità, la garanzia della qualità della realizzazione dell’opera.
EVOLUZIONE DEL QUADRO NORMATIVO EUROPEO NEL SETTORE TESSILE:
FONDAMENTALE IL CONTRIBUTO DEL COMUNE DI PRATO
In questo ambito è da sottolineare l’attività di rappresentanza che potenzialmente
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link