La NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) annuncia un’importante tappa nel suo percorso di internazionalizzazione: a partire da ottobre 2026 aprirà il suo primo campus all’estero, nel cuore di Londra, all’interno del polo tecnologico Here East situato nell’Olympic Park. Si tratterà della terza sede dell’Accademia, dopo quelle di Milano e Roma, e rappresenterà un significativo passo avanti nella strategia di espansione globale promossa dal management NABA.
La sede di NABA a Londra
Il campus londinese occuperà un’area di oltre 2.000 metri quadrati e sarà concepito come hub di innovazione e creatività, in linea con lo spirito della capitale britannica, considerata da tempo uno dei centri nevralgici internazionali della formazione artistica e del design. All’interno di uno degli ecosistemi più dinamici della città – che ospita già istituzioni come la Liverpool Media Academy e il futuro V&A East Storehouse – NABA intende consolidare la propria proposta educativa, fondata su un approccio pratico e interdisciplinare, orientato al mondo del lavoro.
Dal primo Anno Accademico (2026/27), saranno attivi tre corsi triennali in lingua inglese: Design, Fashion Design e Fashion Marketing Management, oltre a un Foundation Course. Gli studenti avranno accesso a spazi attrezzati come il Design Lab, il Fashion Design Lab e il Textile & Knitwear Lab, e potranno contare su servizi analoghi a quelli offerti in Italia: supporto accademico e psicologico, biblioteca, Career Service e assistenza per il visto.
I corsi daranno accesso a un BA (Hons) Degree accreditato da Regent’s University London, storico ateneo britannico parte del gruppo Galileo Global Education (lo stesso di NABA), e saranno riconosciuti a livello internazionale. Il modello didattico “learning by doing” permetterà agli studenti di lavorare su progetti concreti in collaborazione con aziende e istituzioni, consolidando il legame tra formazione e industria. Il nuovo campus sarà inoltre progettato con una forte attenzione alle tecnologie digitali e alla sostenibilità, coerentemente con i valori espressi dal manifesto etico e ambientale dell’Accademia. A guidare le fasi iniziali dell’apertura sarà Daniele Bisello o Ragno, Managing Director di NABA, insieme a Guido Tattoni, Dean dell’Accademia, e al leadership team di ateneo. L’obiettivo: creare un modello educativo replicabile anche in altri contesti internazionali.
Unire heritage e avanguardia
«In NABA crediamo in un’educazione che forma persone, non solo professionisti. Con questa apertura, l’Accademia rafforza la propria vocazione globale, creando un ambiente dove le culture si incontrano per progettare insieme il domani. La sede di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti a Londra sarà un importante passo che ci consente di portare anche all’estero l’approccio didattico e formativo che da sempre ci contraddistingue e ci permette di consolidare il posizionamento dell’Accademia nel panorama della formazione artistica a livello internazionale. NABA, infatti, è stata riconosciuta anche per il 2025 da QS World University Rankings® by Subject come la prima e unica Accademia di Belle Arti italiana fra le 100 migliori università al mondo in ambito Art & Design. Il nostro obiettivo è quello di non essere solo un’alternativa alle grandi istituzioni britanniche ma desideriamo portare una nuova voce, capace di unire heritage e avanguardia», commenta Daniele Bisello o Ragno.
E aggiunge: «La nostra unicità, infatti, risiede nella combinazione tra l’eccellenza del design italiano e un approccio formativo esperienziale e creativo, con programmi interdisciplinari, tech-driven e connessi con le industrie creative. Offriamo classi a misura di studente, un modello “boutique” che valorizza il talento individuale. Il nostro desiderio è quello di poter proporre un modello da poter replicare anche in altri Paesi, nel breve e lungo termine, e che Londra sia la prima di nuove sedi a livello globale». Con questa apertura, NABA si prepara a portare la qualità del design e della formazione artistica italiana nel cuore della scena creativa internazionale, contribuendo alla crescita dei futuri professionisti delle industrie culturali e creative.
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