Nuovo credito per le imprese ferraresi e ravennati e a minor costo, con un’iniezione, per il tramite dei Confidi, di mezzo milione di euro. Questo l’obiettivo della Giunta della Camera di commercio di Ferrara Ravenna che, attraverso un apposito bando, offre la possibilità alle imprese di tutti i settori economici (agricoltura, artigianato, commercio, cooperazione, industria e turismo) di presentare domanda di contributo a fondo perduto.
Lo fa attraverso confidi, sui finanziamenti accesi per favorire gli investimenti produttivi e la liquidità necessaria per affrontare le criticità della contingente fase economica. Ma il Piano della Camera di commercio prevede anche l’impegno da parte degli organismi di garanzia di assistere l’impresa indirizzando le richieste di finanziamento verso l’istituto di credito che offra le condizioni più favorevoli, sottoponendo più proposte che consentano all’impresa di scegliere quella più idonea alle proprie necessità.
Il bando della Camera di commercio è rivolto alle micro, piccole e medie imprese localizzate, con sede legale o unità locale operativa, nelle province di Ferrara e Ravenna che richiedono finanziamenti bancari garantiti dai confidi, “vigilati” e “non vigilati” operanti nelle stesse province e selezionati dalla Camera di commercio sulla base di un avviso pubblico. L’agevolazione prevede l’assegnazione di un contributo pari al 5% dell’ammontare del finanziamento complessivo e comunque nel limite massimo di 4mila euro. Il contributo viene assegnato direttamente all’impresa richiedente sulla base dell’ordine cronologico di invio della relativa domanda. Ogni impresa può presentare una sola domanda relativa a un solo contratto di finanziamento. Il confidi referente dell’impresa potrà presentare la domanda di partecipazione al bando tramite la piattaforma Restart, dal 10 giugno 2025 al 30 gennaio 2026, salvo esaurimento della dotazione finanziaria.
“I dazi dell’amministrazione Trump – ha commentato presidente della Camera di commercio di Ferrara Ravenna, Giorgio Guberti – e ancora più l’incertezza sulla loro versione finale restano l’elemento di maggiore preoccupazione nella comunità finanziaria ed economica italiana ed europea. L’imposizione di un dazio generalizzato del 30% rischia di compromettere un equilibrio costruito nel tempo, fondato sulla fiducia reciproca, sul dialogo commerciale e sulla condivisione di valori tra partner storici. I dazi generano incertezza, che, già di per sé, blocca commesse e investimenti all’estero. Ma il vero pericolo è quello di cadere in una spirale di misure e contromisure protezionistiche, in una guerra commerciale che, come insegna la storia, metterebbe a rischio gli stessi rapporti economici e politici fra Paesi. Non c’è dubbio che la strada migliore sia quella di un negoziato, ponendo sul tavolo le rispettive esigenze e trovare le soluzioni più efficaci”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link