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Ex Ilva, confermato il piano di un forno elettrico a Cornigliano


Gli amministratori locali: entusiasta Bucci, più cauta Salis

«Accogliamo con favore la bozza del piano di decarbonizzazione trasmessa oggi dal Governo, che conferma l’impegno verso il rilancio industriale del sito di Genova Cornigliano all’interno di un progetto nazionale strategico», ha commentato il presidente di Regione Liguria Marco Bucci, sbilanciandosi per la prima volta sulle proposte del governo in merito. «La previsione della costruzione di un forno elettrico a Genova, con una capacità produttiva di circa 2 milioni di tonnellate annue, è un segnale concreto che va nella direzione che abbiamo sempre auspicato: garantire la continuità operativa, tutelare l’occupazione e valorizzare il ruolo della Liguria nella filiera siderurgica italiana ed europea».

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«Come ho già avuto modo di sottolineare nei giorni scorsi, il futuro dell’ex Ilva deve essere fondato su tecnologie moderne, sostenibili e compatibili con l’ambiente urbano in cui gli impianti si trovano. La scelta dell’elettrico e del preridotto è coerente con l’obiettivo della decarbonizzazione e con l’evoluzione di Genova verso un’industria green. Importante anche il riferimento alla realizzazione di un impianto capace di alimentare il forno elettrico, con Genova e la Liguria che possono garantire tutta l’esperienza e il know how delle proprie aziende nel settore dell’energia», ha continuato Bucci, prima di concludere che «è fondamentale passare ad azioni concrete e tempi certi. Regione Liguria è pronta a fare la sua parte per accompagnare questa transizione e garantire un futuro solido e sostenibile allo stabilimento di Cornigliano».

Più cauta invece la sindaca di Genova, Silvia Salis, relativamente al forno elettrico, anche perché all’interno della sua giunta e tra le forze politiche che compongono la maggioranza si riscontrano posizioni diverse in materia.

Le reazioni sul territorio, sindacati e comitati

Per il segretario generale della Fiom genovese, Stefano Bonazzi, «Per noi è un elemento significativo che va nella giusta direzione per rilanciare la siderurgia genovese. Oggi occorre fare un ragionamento che non sia ideologico ma concreto, che affronti il tema dell’aumento dei posti di lavoro». 

Domani, martedì 15 luglio, il sindacato presenterà alla città l’ipotesi di forno elettrico insieme ad Antonello Mordeglia ( gruppo Danieli, tra i leader del settore), in un convegno organizzato in tempi non sospetti.

Come però ricorda Luca Pasquetti, Fim Cisl di Genova, «Non ci è stato fornito alcun dato delle persone che saranno impegnate. Per noi è importante coniugare occupazione, ambiente e salute, ma in primis dobbiamo conoscere i numeri».

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Tuttavia, la popolazione di Cornigliano rimane perplessa e attende chiarimenti, anche ricordando le motivazioni che avevano portato a lottare per chiudere l’area a caldo, che si ritiene responsabile di molte patologie. Il nuovo accordo sembra dunque un passo indietro, in una logica che mette sui piatti della bilancia lavoro e salute, ma bisognerà attendere per comprendere meglio.

Gli accordi per ora riguardano per lo più Taranto, dove anche lì comitati e associazioni chiedono a gran voce la chiusura dell’ex Ilva e di non firmare l’accordo per la transizione elettrica, mentre a Genova mancano ancora diversi passaggi istituzionali per poter considerare chiusa la partita.

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