Sassari «Coldiretti scende in piazza per dire ‘no’ alla tecnocrazia voluta dalla Von der Leyen. Per la prima volta dal 1962 si sta cancellando un bilancio chiaro per l’agricoltura. Noi diciamo ‘no’ perché questo non è solo un attacco all’agricoltura, non è solo un attacco per i consumatori, ma è un attacco al cuore dell’Europa intera. Senza alimentazione, senza agricoltura non c’è futuro».
Anche la Sardegna, nelle parole di Mariafrancesca Serra, presidente Donne Coldiretti, si è unita a Bruxelles come a Roma per denunciare in un blitz come la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen con il piano in atto di accorpare il bilancio della Politica agricola comune in un fondo unico, stiano minando le fondamenta della democrazia e rischiando di distruggere l’agricoltura europea.
I rischi La presidente Donne Coldiretti e centinaia di giovani e donne hanno denunciato il tentativo dei tecnocrati europei, guidati dalla presidente della Commissione Ue, di distruggere l’agricoltura, la produzione di cibo e la sicurezza alimentare in Europa. La protesta arriva a pochi giorni dall’annuncio del presidente Usa, Donald Trump, dei dazi con l’immobilismo Europeo che sta affossando l’economia con rischi ora per l’agricoltura dieci volte più gravi dei danni che potrebbero causare i dazi di Trump. Questi potrebbero essere gli effetti delle nuove proposte di bilancio che la Commissione presenterà domani, a partire proprio da un fondo unico tra politiche di coesione e politica agricola.
La protesta Per la prima volta dal 1962 l’Europa non avrebbe più un budget destinato con chiarezza al sostegno della produzione di cibo e alla sicurezza degli approvvigionamenti alimentari. «Abbiamo bisogno dell’Europa come il pane, ma questa non è l’Europa che vogliamo», Coldiretti ha dato vita ad un’azione coordinata da Bruxelles a Roma davanti a un’Europa sempre più distante dalla realtà, dai cittadini e dalla terra. L’iniziativa ha coinvolto centinaia di giovani agricoltori di Coldiretti, che hanno esposto striscioni raffiguranti Ursula Von der Leyen nella sua “Vonderland” appunto, accompagnati da messaggi chiari come: “non spegnere la democrazia!”, “non spegnere la salute”; “non spegnere l’agricoltura” sempre più minacciata da una Commissione Europea che ignora sistematicamente le scelte del Parlamento europeo e agisce senza confronto democratico.
Gli striscioni, oltre ad essere stati esposti dal palazzo di Farm Europe a Bruxelles a pochi passi da quello di Berlaymont sede della Commissione Europea, sono stati alzati in cielo anche in alcuni luoghi iconici di Roma come il Colosseo, Fontana di Trevi e Piazza Navona, e con valore anche politico come il Senato.
«Siamo scesi in piazza perché è in gioco molto più del nostro futuro: è in gioco la democrazia e la stessa idea di Europa – dichiara da Bruxelles il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini – di fronte all’arroganza di una burocrazia europea che, sotto la guida della presidente Von der Leyen, calpesta ogni giorno il lavoro degli agricoltori e ignora sistematicamente la volontà dei cittadini. Un’Europa che toglie risorse alla produzione di cibo per destinarle al riarmo, che apre le porte a prodotti stranieri privi di garanzie, che firma accordi senza reciprocità e impone regolamenti scollegati dalla realtà agricola. Questa non è l’Europa che vogliamo. Un’Europa che in questo momento si ritrova a trattare con la minaccia di dazi USA al 30% figli di un’incapacità della Von der Leyen di negoziare in prima persona e di difendere la nostra economia. Ennesimo tassello di una politica economica e produttiva totalmente fallimentare, che sta facendo chiudere interi settori europei, avvantaggiando paesi come la Cina. Oggi gli agricoltori non chiedono privilegi, ma rispetto: per chi ogni giorno garantisce sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente e presidio del territorio. Non accetteremo più decisioni imposte dalla Presidente, senza confronto, senza ascolto, senza dignità».
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