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IMPRESE, ittica. Federpesca ad Ancona per la Blue Economy dell’Adriatico


Ancona, 15 luglio 2025 – «Un altro passo avanti verso una gestione condivisa», ha esordito così Francesca Biondo, direttrice di Federpesca, nel sintetizzare la mattinata di lavori che ha avuto luogo ad Ancona sui temi della sostenibilità, innovazione e cooperazione nella Blue Economy per il mare Adriatico.

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BLUE ECONOMY IN ADRIATICO

Un incontro alla Loggia dei Mercanti che ha registrato la partecipazione dei ministri competenti per materia di Albania, Croazia, Montenegro e Slovenia, oltre a quello italiano dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, assieme al sottosegretario (sempre del Masef) Patrizio La Pietra. «Il prodotto ittico adriatico va protetto – ha sottolineato quest’ultimo -, è importante la collaborazione con la scienza e con i Paesi europei affinché ci siano delle regolamentazioni condivise, ma è necessaria una gestione più flessibile: il recupero degli stock ittici non può avvenire solo attraverso la riduzione dei giorni di pesca e riduzione delle aree di pesca. Bisogna trovare il modo di gestirla in maniera efficace salvaguardando il ruolo dei pescatori». La giornata anconetana ha rivestito un significato particolare, un nuovo momento di valorizzazione e rafforzamento della cooperazione con i Paesi dell’altra sponda del Mare Adriatico. «L’obiettivo è sempre lo stesso – ha affermato Francesca Biondo di Federpesca -, rimettere al centro delle nostre economie il ruolo dei pescatori e la sostenibilità sociale ed economica di un comparto primario fondamentale per la sicurezza alimentare del Paese e dell’Europa».

LOLLOBRIGIDA: «CONTRASTARE LE POLITICHE EUROPEE»

Nel corso del suo intervento il ministro Lollobrigida ha ribadito come la cooperazione con gli altri Paesi del Mediterraneo risulti fondamentale ai fini della difesa e del rilancio del settore ittico, «contrastando politiche europee che hanno portato negli ultimi venti anni a una desertificazione della flotta italiana ed europea a vantaggio di altri. L’impegno del Governo è volto a sostenere la competitività delle imprese attraverso la semplificazione dell’imbarco dei marittimi stranieri, la formazione per contrastare la carenza di personale e la modernizzazione della flotta peschereccia, senza dimenticare il ruolo dell’acquacoltura per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei». Sollevato dal titolare del Masef nel suo intervento durante l’evento nella Città dorica, il tema dei marittimi stranieri da imbarcare sui pescherecci italiani, unitamente a quello della loro formazione, veniva contestualmente ripreso e approfondito in un’altra sede, quella nazionale di Confindustria a Roma, dal presidente di Federpesca.

GOVERNO: «IMPEGNO A SEMPLIFICARE L’IMBARCO DEI MARITTIMI STRANIERI»

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Quello di Giovanni Azzone, intervenuto nel palazzo di cristallo e acciaio dell’Eur, è stato sostanzialmente una esortazione a investire sui giovani. «La pesca ha bisogno di azioni concrete e coordinate a livello istituzionale», ha egli infatti dichiarato in occasione dell’evento “Economia del mare: il motore blu della competitività italiana”, nel corso del quale è stato concentrato un focus sul ruolo strategico dell’Economia del mare (la cosiddetta Blue Economy) ai fini di uno sviluppo sostenibile e industriale del Paese. Particolare attenzione è stata rivolta al settore ittico, riguardo al quale il presidente di Federpesca ha sottolineato le criticità durante la tavola rotonda “Mare di Competenze: formazione, innovazione, occupazione”. «Rischiamo che la mancanza di risorse umane di qualità metta in crisi completamente un settore strategico – ha rimarcato Azzone -, la pesca è una professione vocazionale che rischia di essere sacrificata, poiché sempre meno giovani scelgono di intraprendere questo mestiere. Per questo servono percorsi formativi pratici e condivisi con le imprese e le marinerie».

RUOLO FONDAMENTALE DELLA FORMAZIONE

Fondamentale viene altresì ritenuta la formazione nei paesi di origine dei marittimi stranieri, allo scopo di selezionare forza lavoro regolare e motivata che è necessaria alle marinerie italiane. «Chiediamo dunque – ha concluso il presidente di Federpesca – la semplificazione delle procedure burocratiche per l’imbarco dei marittimi stranieri e un supporto all’imprenditoria giovane sui temi dell’innovazione, come l’accesso al Feampa, per rilanciare un settore strategico per l’Italia».



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