INTESA SANPAOLO: INFRASTRUTTURE, ENERGIA E INNOVAZIONE PER ACCELERARE LA COMPETITIVITÀ DI REGNO UNITO, EUROPA E MEDIO ORIENTE
- La Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo ha promosso a Londra un confronto tra istituzioni, aziende e investitori sulle prospettive di crescita legate al nuovo Piano infrastrutturale decennale del Regno Unito
- Mauro Micillo, Chief della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo: “Siamo impegnati, con un ruolo di catalizzatore, nel sostenere gli investimenti, accanto a istituzioni, aziende, fondi e investitori per supportare i progetti chiave del nuovo piano decennale per le infrastrutture del Regno Unito, collaborando per creare sinergie e opportunità di business, con l’obiettivo di migliorare la competitività, promuovendo allo stesso tempo uno sviluppo sostenibile”
- Con una presenza consolidata nel Regno Unito da oltre un secolo, la Divisione ha partecipato, tra le altre, a diverse operazioni strategiche per un controvalore di circa 11 miliardi di euro dal 2023
- Finanziamenti per clienti corporate e financial institutions della Region UK & MEA a circa 8,5 miliardi di euro
Londra, 15 luglio 2025 – Il ruolo delle infrastrutture, della transizione energetica e dell’innovazione come fattori chiave per la competitività del Regno Unito e dell’Europa è stato al centro della conferenza “Infrastructure and Growth Opportunities for Europe and the UK: Focus on the UK Infrastructure Strategy”, tenutasi a Londra e organizzata dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo.
L’incontro ha riunito esponenti istituzionali, rappresentanti del mondo imprenditoriale, finanziario e accademico per analizzare il nuovo Piano decennale per le infrastrutture del Regno Unito (2025-2035) e discutere delle opportunità connesse e delle iniziative utili per attrarre investimenti tra i diversi paesi.
Mauro Micillo, Chief della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo, ha commentato: “Siamo convinti che un dialogo costruttivo tra settore pubblico e privato sia la chiave per accelerare progetti che rafforzano la competitività del Regno Unito e dell’Europa. Il finanziamento delle infrastrutture sostenibili, oltre a supportare la cosiddetta twin transition (green e digital), continuerà a rappresentare un pilastro chiave della strategia della Divisione IMI CIB, per la distintiva capacità di mobilitare capitali di mercato a favore dell’economia reale e per le competenze tecniche e specialistiche di advisory e di strutturazione nel project e public financing. In questo ambito, nel 2024 i volumi del mercato Project Finance a livello globale hanno superato i 300 miliardi di euro, di cui 45 miliardi – pari a circa il 15% del mercato complessivo – hanno riguardato operazioni che hanno coinvolto la nostra Divisione. A conferma, siamo impegnati, con un ruolo di catalizzatori, nel sostenere gli investimenti, accanto a istituzioni, aziende, fondi e investitori per supportare i progetti chiave del nuovo piano decennale per le infrastrutture del Regno Unito, collaborando per creare sinergie e opportunità di business, con l’obiettivo di migliorare la competitività, promuovendo allo stesso tempo uno sviluppo sostenibile”.
Grandi operazioni strategiche a supporto della transizione e dell’innovazione
La Divisione IMI CIB ha partecipato dal 2023 a oggi a diverse operazioni internazionali originate nel Regno Unito, con il coinvolgimento di partner e investitori globali, per un controvalore complessivo di circa 11 miliardi di euro, consolidando la propria presenza a supporto di progetti strategici nei settori infrastrutture, energia, telecomunicazioni e transizione digitale. Tra questi, a titolo di esempio, il progetto di trasporto e stoccaggio di CO2 Liverpool Bay T&S (T&S), il perfezionamento dell’acquisizione di National Grid Transmission da parte di Macquarie AM, e operazioni nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica a fianco di TRIG e SEEIT.
Queste iniziative confermano l’impegno del Gruppo Intesa Sanpaolo, guidato dal CEO Carlo Messina, nell’affiancare la trasformazione sostenibile e digitale, favorendo la nascita di nuovi modelli di crescita in linea con gli obiettivi del Piano d’Impresa 2022-2025.
L’evento a Londra su Infrastrutture e Strategie di crescita
Il Piano decennale per le infrastrutture varato recentemente dal Governo del Regno Unito prevede investimenti pari a 725 miliardi di sterline (oltre 846 miliardi di euro) per stimolare lo sviluppo economico, modernizzare i servizi pubblici, accelerare il percorso verso una economia low-carbon. Con un forte accento sul valore sociale, il piano mira ad affrontare le sfide di rilancio a lungo termine, stimolare la crescita economica del Regno Unito, attrarre nuovi talenti, adottare tecnologie all’avanguardia e migliorare la competitività globale. Il piano si articola su tre direttrici principali: opere infrastrutturali, transizione energetica e potenziamento delle strutture sociali e ambientali, con focus su mobilità urbana, edilizia residenziale, fonti rinnovabili, sanità e istruzione.
Sulla scia della recente approvazione, la Divisione IMI CIB ha riunito a Londra aziende corporate, fondi infrastrutturali, investitori istituzionali provenienti da Italia, Regno Unito e Middle East per analizzare le opportunità offerte dal piano, sottolineando la crescente necessità di investimenti che vedano la partnership tra pubblico e privato e offrendo spunti sulle iniziative utili per supportare una crescita sostenibile in Europa e in UK.
L’incontro si è aperto con l’intervento di Mauro Micillo, seguito dai Keynote Speech di John Edwards, Director e COO of the Office for Investment UK Government, di Enrico Letta, già Primo Ministro italiano, e di Alan Morrison, Intesa Sanpaolo Professor of Business, Ethics and Finance presso la Saïd Business School dell’Università di Oxford.
La tavola rotonda ha poi riunito esponenti di IKIGAI Capital, ENI UK, Masdar, Macquarie AM, Ofgem, SSE Renewables e della Divisione IMI CIB.
Presenza storica nel Regno Unito
La branch di Londra della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, divenuta filiale nel 1981, rappresenta oggi una delle principali realtà del network internazionale, nonché hub di riferimento per le attività nella Regione UK & MEA, che include anche le sedi di Dubai, Abu Dhabi, Doha e Istanbul. Il volume di finanziamenti a clienti corporate e financial institutions ammonta a circa 8,5 miliardi di euro (dato al 31/12/2024). Nella regione operano circa 310 professionisti per la gestione delle relazioni commerciali con oltre 600 Gruppi tra Regno Unito e Medio Oriente – tra cui grandi multinazionali attive nei settori infrastrutture, energia, telecomunicazioni, real estate, principali financial sponsor, fondi sovrani e investitori istituzionali. A queste si aggiungono circa 400 filiali locali di importanti gruppi italiani e globali.
Scambi commerciali tra il Regno Unito, l’UE e il Medio Oriente
Il Regno Unito, l’Unione Europea (UE) e il Medio Oriente hanno forti relazioni commerciali, ben consolidate nel tempo, con ulteriori prospettive di sviluppo nel prossimo futuro. Queste tre geografie, unite, rappresentano oltre il 30% del PIL mondiale[1].
Regno Unito – UE:
- L’UE è un importante partner commerciale per il Regno Unito: nel 2024, le esportazioni britanniche di beni e servizi verso l’UE ammontavano a £358 mld (41% di tutte le esportazioni del Regno Unito). Le importazioni dall’UE sono state pari a £454 mld (51% del totale del Regno Unito). Nel 2024, le esportazioni di servizi dal Regno Unito verso l’UE sono state superiori del 19% rispetto ai livelli del 2019 in termini reali[2].
Regno Unito – Medio Oriente:
- Il commercio del Regno Unito con il Gulf Cooperation Council (GCC)[3] ammonta a circa £59 mld all’anno, rappresentando il settimo mercato d’esportazione per il Regno Unito. I singoli stati del Golfo perseguono specifici partenariati con il Regno Unito, e i fondi sovrani dei paesi del Golfo, tra cui quelli dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti, sono alcuni dei maggiori investitori stranieri nel Regno Unito[4].
UE – Medio Oriente:
- L’UE è il secondo partner commerciale del GCC, rappresentando l’11,7% degli scambi totali di merci del GCC con il mondo nel 2024, pari a €161,7 mld.[5]
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[1] Oxford Economics Database, UE con ~$28 tr, UK con $3,6 tr e Medio Oriente con $3,6 tr GDP a prezzi correnti insieme rappresentano ca. il 32% del GDP globale ($110,5 tr).
[2] UK parliament, Statistics on UK-EU trade, aprile 2025
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