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“La mia pdl per portare risultati concreti nelle imprese”


In Italia solo il 30% delle piccole e medie imprese familiari sopravvive al primo passaggio generazionale, e solo il 13% arriva alla terza generazione. È questa la dura realtà che ha spinto la deputata di Fratelli d’Italia Letizia Giorgianni, membro della commissione Bilancio, a stilare una proposta di legge che introduce incentivi fiscali per le PMI che vogliono affidarsi a un temporary manager, una figura professionale esterna, qualificata, che aiuta temporaneamente l’azienda a superare le fasi critiche e a riorganizzarsi dal punto di vista strategico. “Non si tratta di un consulente generico, ma di una figura con esperienza operativa, in grado di ‘mettere le mani in pasta’, portare risultati concreti, traghettare l’impresa e poi uscire”, spiega Giorgianni.

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Una pratica già sperimentata e presente in alcuni Paesi dell’Unione Europea, che consente alle imprese di affrontare e superare i momenti di transizione. In Germania, ad esempio, è un segmento professionale maturo e spesso utilizzato durante i passaggi di proprietà o nei turnaround aziendali. In Francia, le PMI possono accedere a servizi di “management de transition” anche con il supporto delle camere di commercio. In Olanda, è addirittura un settore professionale riconosciuto con agenzie specializzate.

Con questa proposta si intendono premiare le imprese che scelgono di investire in professionalità e risultati concreti. “Molte PMI italiane si trovano ad affrontare momenti complessi: passaggi generazionali, mercati in evoluzione, difficoltà di liquidità o semplicemente bisogno di innovare. Ma non sempre hanno risorse interne pronte”, sottolinea la deputata di Fratelli d’Italia. Con questa proposta si prevede di premiare le imprese virtuose con un credito d’imposta fino al 30% del costo sostenuto. Una legge che si rivolge a micro, piccole e medie imprese; a giovani manager under 35 laureati in Economia e a commercialisti esperti di gestione aziendale. “Oggi un’azienda che vuole assumere un temporary manager lo fa a proprio rischio, senza alcun incentivo. Con questa legge, invece, lo Stato sostiene economicamente chi sceglie di ristrutturarsi o innovare con coraggio e competenza, premiando solo chi ottiene risultati concreti (misurati con l’incremento dell’EBITDA)”, spiega Giorgianni.

Francesco Cataldi, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, ha salutato con favore l’arrivo di questa pdl. “L’Unione da anni valorizza la figura del dottore commercialista nella funzione di temporary manager quale fattore strategico che può portare il contributo tecnico e di esperienza necessario a supportare l’organizzazione aziendale esistente nel raggiungere gli obiettivi prefissati”, dice Cataldi, che auspica che tutte le forze politiche appoggino questa proposta, “tanto più strategica se pensiamo al contesto nazionale di PMI e a quanto siano critiche certe fasi (quali il passaggio generazionale, ma non solo) per la vita di una piccola o media azienda ove manchi il know how necessario”.