Negli ultimi anni anche l’Umbria sta facendo importanti passi avanti verso la digitalizzazione, seguendo la tendenza nazionale evidenziata dallo studio ‘Dal pagamento all’esperienza’ realizzato da The European House – Ambrosetti per Fabrick. A livello italiano, infatti, i pagamenti digitali sono ormai parte integrante della vita quotidiana dei cittadini e delle imprese, con un’adozione che supera per la prima volta quella del contante nel 2024, e un valore complessivo delle transazioni cashless che ha raggiunto i 482 miliardi di euro. Tuttavia, l’indagine mostra anche come i consumatori abbiano ancora margini di familiarità da sviluppare con le soluzioni digitali più innovative, mentre molte imprese riconoscono l’importanza strategica dell’innovazione ma stentano ad adottare tecnologie all’avanguardia.
L’Umbria conferma in gran parte questo scenario generale, ma con caratteristiche e interventi specifici che rispecchiano il contesto regionale. La Regione ha lanciato il bando “Bridge to Digital 2024”, pensato per facilitare la digitalizzazione delle micro e piccole imprese umbre soprattutto nei settori manifatturiero, commerciale, artigianale e dei servizi. Questo bando offre contributi a fondo perduto per finanziare progetti che spaziano dalla diagnosi digitale all’adozione di strumenti di digital commerce, migrazione su cloud, cybersicurezza e altre tecnologie innovative. L’obiettivo è supportare sia le imprese che stanno muovendo i primi passi nella digitalizzazione, sia quelle che intendono compiere interventi più avanzati per accrescere competitività e resilienza.
L’iniziativa regionale prevede una dotazione di 6 milioni di euro e offre un contributo fino al 80% sulle spese ammissibili per la diagnosi digitale e fino al 60-70% per gli interventi di digitalizzazione, con una particolare attenzione a integrare aspetti culturali e organizzativi nei processi aziendali. La durata prevista per la realizzazione dei progetti è di 12 mesi dalla concessione del finanziamento, con l’obiettivo di sostenere in modo concreto e misurabile la crescita digitale del tessuto economico locale. Inoltre, attraverso sportelli informativi come il Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio dell’Umbria, le imprese possono accedere a servizi gratuiti di orientamento e assistenza sulla normativa e sulle opportunità legate all’innovazione e alla transizione green.
Nonostante questi importanti sforzi, anche in Umbria permangono alcune criticità tipiche delle regioni di dimensioni medio-piccole, come il divario nelle competenze digitali e la necessità di migliorare infrastrutture tecnologiche di base. Si può presumere che, analogamente a quanto evidenziato a livello nazionale, una parte consistente dei consumatori e delle piccole imprese umbre utilizzi ancora solo in modo limitato le soluzioni digitali più evolute, come i servizi Buy Now Pay Later, i wallet digitali o le transazioni peer-to-peer avanzate.
Lo scenario regionale è comunque positivo e in linea con le strategie di sviluppo delineate nello studio “Umbria 2032” di The European House – Ambrosetti, che sottolinea come la digitalizzazione e la transizione tecnologica siano tra le leve fondamentali per il rilancio e la competitività dell’Umbria nei prossimi dieci anni. L’investimento nel capitale umano, nella formazione e nel potenziamento delle infrastrutture digitali rappresenta infatti un punto centrale per colmare il gap rispetto alle aree più avanzate del Paese e per sostenere una crescita articolata, innovativa e sostenibile.
In sintesi, combinando i trend e le evidenze nazionali con le peculiarità e le azioni locali, l’Umbria si presenta come una regione impegnata con determinazione nel percorso di trasformazione digitale, con strumenti concreti a supporto delle imprese, ma con la consapevolezza di dover ancora lavorare per promuovere una più ampia conoscenza e utilizzo delle tecnologie digitali evolute, in particolare nel campo dei pagamenti e dei servizi finanziari innovativi.
In Italia, diversi studi nazionali evidenziano una crescita significativa nell’adozione dei pagamenti digitali, tuttavia, quando si tratta di dati regionali che analizzano in modo attendibile la propensione all’uso dei pagamenti digitali rispetto al contante, la disponibilità è più limitata e spesso frammentaria.
Le fonti più affidabili a oggi provengono da indagini dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano e da rapporti di enti come The European House – Ambrosetti, che monitorano scenari nazionali con focus territoriali generici, ma senza approfondire in modo dettagliato e distinto ciascuna regione italiana, inclusa l’Umbria. Questo riflette una lacuna comune a molte regioni di dimensioni medio-piccole, dove le indagini tendono a concentrarsi su aree più estese e popolose. I dati nazionali rivelano una maggiore propensione ai pagamenti digitali tra i giovani e nelle regioni del Nord-Ovest, mentre al Sud persiste un maggiore uso del contante.
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