La commissione Bilancio del Consiglio regionale licenzia a maggioranza la proposta di legge di iniziativa del consigliere Pd Gianni Anselmi
Comunicato stampa n. 827
Firenze – Limitare il ricorso ad interventi occasionali, assicurare norme chiare in materia di contributi regionali, garantire una valutazione paritaria dei progetti. La Toscana pensa ad una legge sulla programmazione negoziata per supportare gli Enti Locali attraverso accordi multi misura applicati ad ambiti territoriali sovracomunali omogenei per caratteristiche socioeconomiche, morfologiche, di mobilità.
In buona sostanza si tratta, di un “Sistema organico capace di valorizzare le diverse iniziative e promuovere uno sviluppo equilibrato dei territori” come si legge nella relazione che accompagna la proposta di legge di iniziativa del consigliere Pd Gianni Anselmi licenziata a maggioranza stamani (martedì 15 luglio) in commissione Bilancio, presieduta da Giacomo Bugliani (Pd) con l’astensione della vicepresidente Elisa Tozzi (Fratelli d’Italia) e Marco Casucci (Gruppo Misto – Merito e Lealtà).
Nel corso del dibattito Tozzi ha suggerito approfondimenti e un lavoro di concerto tra forze politiche. “Vorrei ci fossero spazio e tempo per arricchire il testo in quanto considero quello depositato un po’ troppo generale e generico” ha spiegato alludendo ad alcune “incertezze. Cogliamo la sfida ma non interveniamo in modo efficace e penso, per fare un esempio, alle metro città, non citate nella proposta, che invece hanno un ruolo fondamentale su fronti come infrastrutture e manutenzione”.
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La proposta di legge in sintesi
Si introduce un sistema che, al di fuori di evidenti situazioni emergenziali, inglobi nel suo complesso la programmazione degli aiuti finanziari agli enti locali, da condursi nel rispetto del principio della programmazione negoziata. Il tutto coerentemente con il principio di sussidiarietà e di pari ordinazione degli Enti, e per realizzare, in maniera condivisa, obiettivi e linee programmatiche regionali individuate nel Programma regionale di sviluppo (PRS) e nel Documento di economia e finanza regionale /DEFR).
In totale si prevedono 10 articoli e si individuano nei patti territoriali (articolo 1) gli strumenti della programmazione negoziata di interesse regionale. Questi patti sono finalizzati alla realizzazione condivisa degli obiettivi e delle linee programmatiche regionali previste, qualora l’attuazione di tali obiettivi richieda un’azione integrata della Regione e di uno o più Enti Locali. Gli ambiti sono cinque: sostegno agli interventi delle amministrazioni locali; realizzazione locale di interventi strategici di interesse regionale; coesione territoriale; integrazione delle politiche settoriali; valorizzazione della cultura e dell’identità locale.
I patti territoriali si configurano (articolo 2) come accordi tra Enti Locali per l’attuazione di programmi di intervento finalizzati allo sviluppo locale. I patti sono promossi mediante l’istanza locale e, nei confronti della Regione, assumono il valore di proposta di accordo di programma quadro ai sensi della legge 662/1996. Le aree di riferimento cui si rivolgono i patti hanno sia specificità istituzionali, economiche, ambientali, sociali e culturali, sia la presenza di aree urbane bisognose di interventi di riqualificazione o valorizzazione, con particolare attenzione ai territori delle aree interne svantaggiate.
La Regione promuove il concorso degli Enti Locali (articolo 3) attraverso avvisi pubblici per manifestazioni di interesse, da pubblicare sul Bollettino ufficiale (BURT) entro trenta giorni dalla pubblicazione del DEFR.
Gli enti interessati presentano l’istanza locale (articolo 4) attraverso un Ente capofila. Elementi obbligatori da includere nell’istanza sono: proposta di sviluppo dell’ambito locale; motivazione della richiesta; coerenza con la legge e con la pianificazione territoriale e urbanistica; descrizione, costi e cronoprogramma degli interventi; esito delle eventuali consultazioni con le parti sociali. Sarà compito della Giunta valutare le istanze per verificarne la coerenza con la programmazione regionale.
La proposta di legge non comporta oneri a carico del bilancio regionale.
Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana
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