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Rifinanziata la Nuova Sabatini: 1,7 miliardi di euro per sostenere gli investimenti delle Pmi fino al 2029


Con il rifinanziamento di 1,7 miliardi di euro previsto dalla Legge di Bilancio 2025, la Nuova Sabatini si conferma uno degli strumenti chiave per sostenere gli investimenti delle micro, piccole e medie imprese italiane. In un contesto economico ancora incerto, il Governo punta su una misura collaudata per incentivare la crescita, la modernizzazione tecnologica e la transizione ecologica del tessuto produttivo nazionale.

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Il piano

Il piano prevede un’erogazione graduale delle risorse, con 400 milioni destinati al 2025, 100 milioni al 2026 e altri 400 milioni per ciascuno degli anni dal 2027 al 2029. L’obiettivo è garantire continuità a un’iniziativa che ha già dimostrato la sua efficacia, facilitando l’accesso al credito per migliaia di Pmi e sostenendo progetti di investimento in beni strumentali, tecnologie digitali e macchinari eco-sostenibili. Grazie al contributo statale in conto impianti, le imprese possono beneficiare di finanziamenti agevolati a fronte di acquisti strategici per la propria competitività. Ma il vero salto di qualità arriverà con la nuova linea “Sostegno alla capitalizzazione”, operativa dal primo ottobre 2024, pensata per rafforzare la struttura patrimoniale delle imprese che investono.

Il contributo maggiorato

Questa nuova linea prevede un contributo maggiorato rispetto a quello ordinario per le imprese costituite in forma di società di capitali, a patto che realizzino un aumento del capitale sociale pari ad almeno il 30% del finanziamento deliberato. La sottoscrizione deve avvenire entro 30 giorni dalla concessione del contributo, con un versamento minimo del 25%, o totale se effettuato da un unico socio o da una società a responsabilità limitata semplificata. Un meccanismo pensato per incentivare la solidità patrimoniale delle imprese, spesso sottocapitalizzate, e favorire la resilienza finanziaria in un’epoca di forti cambiamenti.

A chi si rivolge

La Nuova Sabatini si rivolge a tutte le micro, piccole e medie imprese italiane, regolarmente costituite e operative, che non siano in difficoltà economica o coinvolte in procedimenti concorsuali. Sono ammesse tutte le attività produttive, comprese agricoltura e pesca, con la sola esclusione del comparto finanziario e assicurativo. La condizione fondamentale è che le imprese abbiano sede legale o almeno un’unità locale in Italia. Gli investimenti ammessi devono riguardare beni nuovi di fabbrica, funzionali all’attività produttiva, compresi software, hardware e tecnologie digitali. L’acquisto può avvenire anche tramite leasing, a condizione che i beni siano autonomamente funzionali e coerenti con l’attività dell’impresa. Restano escluse le spese per immobili, beni usati o rigenerati, acconti e immobilizzazioni in corso.

Il calcolo del contributo ministeriale

Il contributo ministeriale viene calcolato sugli interessi relativi a un finanziamento quinquennale di importo pari all’investimento, a un tasso d’interesse convenzionale del 2,75% per gli investimenti ordinari e del 3,575% per quelli green e 4.0. Per le imprese che accedono alla misura “Sabatini Capitalizzazione”, il tasso di riferimento sale al 5% per le micro e piccole imprese e resta al 3,575% per le medie. Il finanziamento può essere coperto fino all’80% dal Fondo di Garanzia per le Pmi e deve avere una durata massima di cinque anni, con importi compresi tra 20.000 euro e 4 milioni.

L’erogazione

Il contributo può essere erogato in quote annuali, secondo un piano definito nel provvedimento di concessione, oppure in un’unica soluzione per i finanziamenti inferiori a 200.000 euro. La procedura prevede che la Pmi presenti domanda tramite piattaforma dedicata, corredata dalla documentazione necessaria. Sarà poi la banca o l’intermediario finanziario a trasmettere al Ministero la richiesta di prenotazione delle risorse. Dopo il via libera, la Pmi riceverà il finanziamento e, al termine dell’investimento, potrà richiedere formalmente l’erogazione del contributo ministeriale. Nel caso della misura “Sabatini Capitalizzazione”, la Pmi dovrà procedere nei tempi stabiliti anche all’aumento di capitale, in linea con quanto previsto dal decreto interministeriale del 19 gennaio 2024 e dalla circolare ministeriale n. 410823 del 6 dicembre 2022. Solo così potrà ottenere il contributo maggiorato previsto per chi punta a rafforzare la propria struttura societaria.

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L’importanza della sostenibilità ambientale

Accanto agli investimenti 4.0, un’attenzione particolare è riservata alla sostenibilità ambientale. La componente green della Nuova Sabatini, introdotta dalla Legge di Bilancio 2020, sostiene l’acquisto di tecnologie a basso impatto ambientale, ma solo se accompagnate da certificazioni ambientali di processo o di prodotto. In questo modo la misura intende contribuire attivamente alla transizione ecologica, spingendo le imprese verso una produzione più pulita e responsabile. Già integrata nel Programma Operativo Nazionale “Imprese e Competitività” 2014–2020 con fondi REACT-EU, la Nuova Sabatini rappresenta oggi un pilastro nella politica industriale italiana. Il rifinanziamento per il quinquennio 2025–2029 ne riafferma la centralità e apre a nuove sfide, legate non solo all’innovazione tecnologica ma anche alla capacità delle imprese di affrontare la doppia transizione digitale e verde con strumenti adeguati.



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