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su cosa puntano le imprese industriali italiane?


14 Luglio 2025

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L’Osservatorio ANIE-Format Research, aggiornato al secondo semestre 2024, ha analizzato in dettaglio le scelte e le prospettive delle imprese industriali italiane in merito agli investimenti in innovazione. Il focus è sulle aziende appartenenti ai principali settori manifatturieri – in particolare i produttori di macchine automatiche – che rappresentano una fetta rilevante della domanda di soluzioni per l’automazione.

In un contesto economico ancora incerto, caratterizzato da una crescente cautela negli investimenti e da un accesso al credito meno agevole, emerge con forza un dato: l’innovazione di prodotto e la ricerca & sviluppo restano le due principali priorità strategiche. Il 38,2% delle imprese ha già attivato investimenti in nuovi prodotti, il 36,8% in R&S.

Digitalizzazione e sostenibilità: priorità dichiarate ma attuazione lenta

Anche digitalizzazione e sostenibilità si posizionano tra le scelte rilevanti: entrambe toccano il 31,6% tra le imprese che prevedono di investire nel breve periodo. Tuttavia, le percentuali delle aziende che le hanno già integrate sono più basse: solo il 26,6% ha avviato progetti di digitalizzazione, e appena il 16,6% ha investito concretamente nella sostenibilità.

A preoccupare è il dato sugli investimenti nelle competenze e nel capitale umano: meno di un’impresa su quattro (25,5%) dichiara di avervi investito, e il 47,7% ammette di non averlo mai fatto. Questo limite potrebbe ostacolare la piena adozione delle tecnologie Industria 4.0 e dei paradigmi della Transizione 5.0.

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Logistica e distribuzione: il grande assente dell’innovazione

Sorprendentemente, solo il 16,7% delle imprese intervistate ha dichiarato di investire nell’innovazione dei processi logistici e distributivi, mentre un ulteriore 20% prevede di farlo in futuro. Ma il dato più rilevante è che oltre il 63% non ha mai adottato innovazioni in quest’area.

Questa cifra segnala un ampio margine di miglioramento per le aziende fornitrici di soluzioni di supply chain e intralogistica. In un contesto dove l’efficienza operativa e la resilienza della catena di fornitura sono sempre più centrali, colmare questo gap può tradursi in un vantaggio competitivo concreto.

Verso un modello di business più orientato ai servizi?

Analizzando la composizione media del fatturato delle imprese industriali, emerge un modello ancora fortemente ancorato alla produzione e vendita di macchinari (64,6%). Solo il 19,8% deriva dalla fornitura di ricambi e componenti, e appena l’11,1% da manutenzione e assistenza tecnica. I servizi ad alto valore aggiunto – consulenza e formazione – rappresentano appena il 2,4%.

Questi dati indicano uno spazio di crescita per chi opera nel post-vendita industriale. L’ampliamento dell’offerta di servizi integrati, smart maintenance, formazione e supporto alla transizione digitale può diventare un asse strategico per diversificare il fatturato e fidelizzare i clienti.

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