Aste immobiliari

 il tuo prossimo grande affare ti aspetta!

 

Bilancio Ue 2028-2034: 2mila miliardi e nuova tassa sulle grandi imprese


BRUXELLES. «È il bilancio più ambizioso di sempre», ha detto Ursula von der Leyen senza mezzi termini, presentando a Bruxelles il nuovo Quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea per il periodo 2028–2034. Una manovra da 2mila miliardi di euro, pensata per rispondere a un’Europa che «non può più permettersi di restare bloccata in schemi vecchi mentre il mondo corre».

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Nel nuovo bilancio, la Commissione punta tutto su tre parole chiave: flessibilità, resilienza e indipendenza. L’obiettivo è chiaro: costruire un’Europa in grado di reagire con rapidità alle crisi, sostenere settori strategici come difesa, energia e tecnologie avanzate, e garantire una solida base sociale con investimenti mirati e verificabili.

«Le crisi non sono più l’eccezione, sono la norma», ha ricordato la presidente della Commissione Ue, citando in sequenza la pandemia, la crisi energetica e la guerra in Ucraina. «Con il 90% del bilancio attuale già impegnato, siamo stati costretti a usare strumenti subottimali come l’articolo 122. Ora serve una potenza di fuoco finanziaria vera. Per questo proponiamo un meccanismo di crisi da 400 miliardi».

I pilastri: agricoltura, coesione e competitività

Il nuovo Qfp ruota attorno a piani di partenariato nazionali e regionali, che riceveranno una dotazione da 865 miliardi di euro. Agricoltura e coesione restano al centro, con 300 miliardi di euro già garantiti per il sostegno diretto agli agricoltori. «Stiamo salvaguardando il cuore della solidarietà europea – ha detto von der Leyen – ma rendendo i fondi più facilmente gestibili e integrati».

Il secondo grande blocco è il Fondo per la competitività: 410 miliardi di euro per rafforzare le tecnologie strategiche, l’industria della difesa e il settore aerospaziale. All’interno, spazio al raddoppio del programma Horizon Europe per la ricerca e l’innovazione, e 131 miliardi di euro destinati a difesa e spazio. «La sicurezza è una delle maggiori preoccupazioni dei cittadini e dei governi», ha ricordato la presidente.

Catalyst Europe: prestiti comuni per investimenti strategici

Nel disegno di Bruxelles entra per la prima volta un nuovo strumento: Catalyst Europe, un programma di prestiti fino a 150 miliardi di euro, garantiti dal bilancio dell’Ue. Saranno risorse destinate a finanziare investimenti nei settori più sensibili e cruciali – energia, difesa, tecnologie – con condizioni favorevoli per gli Stati membri che ne faranno richiesta.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

«È la prima volta che proponiamo una fonte di finanziamento aggiuntiva di questo tipo – ha sottolineato von der Leyen –. Sarà un acceleratore per i nostri obiettivi comuni».

Stato di diritto, migrazioni e Ucraina

Non mancano nel nuovo bilancio riferimenti precisi al contesto geopolitico. Per l’Ucraina, Bruxelles propone 100 miliardi di euro per sostenere la ricostruzione e accompagnare il Paese nel suo cammino verso l’adesione all’Ue. Per la gestione delle migrazioni e delle frontiere, i fondi saranno triplicati rispetto all’attuale bilancio. «I confini europei sono una responsabilità condivisa», ha dichiarato von der Leyen.

Ma sarà soprattutto il rispetto dello Stato di diritto a fare da filo conduttore. «È una condizione imprescindibile», ha detto la presidente. «Non solo per l’accesso ai fondi, ma anche per orientare le riforme dei singoli Stati». Le risorse saranno legate a una «condizionalità intelligente», con controlli, trasparenza e incentivi chiari.

Risorse proprie, debito condiviso e contributi stabili

Il bilancio punta anche a consolidare le finanze Ue su basi più moderne. «Dobbiamo ripagare il nostro debito condiviso, quello del Next Generation EU», ha detto von der Leyen. Ma con un avvertimento: «Non vogliamo aumentare i contributi nazionali. E allora serve un cambiamento radicale nelle risorse proprie».

La Commissione vuole dunque rafforzare l’autonomia finanziaria dell’Unione, introducendo nuove forme di entrata – ancora da definire nei dettagli – che rendano il bilancio meno dipendente dai versamenti degli Stati membri.

«Un bilancio per una nuova era»

La presidente ha voluto chiudere con una visione a lungo termine. «Non possiamo pensare al 2028 con la mentalità del 2018. È il momento di un bilancio all’altezza delle nostre ambizioni e delle esigenze dei cittadini europei». E ha aggiunto: «Abbiamo il sostegno collegiale, ora inizia la sfida politica. Ma è un passo necessario per costruire un’Europa pronta, forte, e capace di guidare il cambiamento».



Source link

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale