Si è svolto oggi a Cagliari, presso il T Hotel, il Comitato di Sorveglianza del Programma Regionale FESR Sardegna 2021–2027, un appuntamento centrale per valutare lo stato di avanzamento della programmazione e rafforzare il confronto tra Regione, Commissione Europea, autorità nazionali e partenariato economico e sociale.
Ad aprire i lavori è stato l’Assessore della Programmazione e Vicepresidente della Regione, Giuseppe Meloni, che ha evidenziato il buon andamento del Programma: «Siamo partiti in ritardo per via della riorganizzazione interna e del cambio amministrativo, ma oggi possiamo parlare di un’accelerazione concreta: circa l’80% delle risorse è stato programmato e oltre il 50% risulta già attivato». L’Assessore ha sottolineato l’urgenza di migliorare la capacità di spesa per raggiungere l’obiettivo di 100,5 milioni in quota UE certificati entro fine anno, richiamando l’attenzione sulla necessità di una piena integrazione tra fondi e di un forte impegno sui temi chiave della transizione verde, digitale, sociale e dell’innovazione.
Elisabetta Neroni, Autorità di Gestione del Programma, ha fornito una dettagliata relazione sull’attuazione al 30 giugno 2025: 799 milioni di euro attivati, 571 milioni mobilitati su operazioni, 32 milioni di spesa certificata. Il Programma mostra progressi significativi su diverse Priorità: dalla competitività intelligente (con strumenti attivati per imprese, ricerca e formazione tecnologica), alla digitalizzazione (PMI, servizi pubblici e cybersecurity), fino alla mobilità urbana sostenibile, alla coesione sociale e allo sviluppo urbano e territoriale. In totale sono già stati pubblicati o preannunciati oltre 40 avvisi pubblici, per un ammontare di quasi 400 milioni di euro.
Particolare attenzione è stata dedicata al confronto sul riesame intermedio della politica di coesione europea. Per Francesca Raimondi, Senior Programme Manager della Commissione Europea, «la Sardegna è un esempio per tutta l’Italia per come lavorate, per la vostra serietà e per come l’isola sostiene i valori che sono alla base dell’Unione Europea». La rappresentante della Commissione Europea, successivamente, ha illustrato le proposte di modifica ai Regolamenti FESR e JTF, incentrate su nuove priorità strategiche dell’UE come decarbonizzazione, sicurezza, resilienza idrica e alloggi accessibili. «La Sardegna è un esempio virtuoso per l’Italia, per la qualità della progettazione e per il sostegno ai valori fondativi dell’Unione», ha dichiarato.
Dora di Francesco, in rappresentanza del Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio, ha confermato la solidità del Programma regionale: «Quello sardo è un piano moderno e ambizioso, ha una architettura innovativa e solida che affronta con serietà tutte le grandi sfide poste dall’agenda europea e nazionale».
Nel corso della riunione del Comitato di Sorveglianza, è stata fatta una panoramica sui bandi già pubblicati e su quelli di prossima uscita, evidenziando alcuni focus tematici strategici. Si è poi discusso del monitoraggio delle condizioni abilitanti, con particolare attenzione al rispetto dei principi fondamentali dell’Unione Europea e della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Un ampio spazio è stato dedicato al tema della partecipazione pubblica, attraverso la presentazione della Carta della partecipazione, delle esperienze sviluppate nel quadro del Welfare di Comunità e dei percorsi di digitalizzazione dei processi per l’Agenda Urbana. Nel pomeriggio, il confronto si è spostato sulle modifiche regolamentari in corso, con un aggiornamento sul negoziato europeo per la revisione intermedia.
È seguito un approfondimento sul coordinamento tra i fondi FESR e FSE+, con riferimento alle azioni congiunte attivate o in fase di progettazione. La seduta è proseguita con l’illustrazione dell’attività di certificazione e audit legata al Programma FESR in corso e si è conclusa con un’informativa sulle tempistiche di chiusura del ciclo 2014–2020.
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