Mentre molti pensano alle ferie estive, per le aziende italiane luglio e agosto rappresentano una finestra strategica spesso sottovalutata. Secondo l’osservatorio di Ecolight Servizi, l’azienda di Sistema Ecolight specializzata nella compliance ambientale delle imprese, durante i mesi estivi si concentra tra il 35 e il 40% degli interventi annuali di smaltimento rifiuti elettronici di provenienza professionale, un fenomeno legato alle attività di riorganizzazione degli spazi lavorativi.
Il costo nascosto dell’inefficienza
Dalle stime del settore, ogni metro quadro occupato da apparecchiature obsolete costa alle aziende una media di 200-300 euro annui in termini di affitti e inefficienze operative. Moltiplicato per i migliaia di dispositivi elettronici dismessi che giacciono inutilizzati negli uffici italiani – dai vecchi PC ai sistemi di climatizzazione sostituiti – l’impatto economico diventa significativo.
Dalla compliance al vantaggio competitivo
La gestione professionale dei RAEE non si limita al rispetto normativo. Il recupero dei materiali contenuti nelle apparecchiature elettroniche – come ad esempio, metalli e plastiche – ha un ritorno ambientale, riducendo il ricorso a materie vergini. Inoltre, la certificazione della corretta gestione dei rifiuti elettronici diventa sempre più un requisito per accedere a bandi pubblici e partnership commerciali, trasformando la sostenibilità ambientale in leva competitiva concreta.
“L’aumento estivo dei RAEE aziendali non è solo un fatto statistico, ma la spia di un cambiamento strutturale in corso nel modo in cui le imprese gestiscono i propri asset tecnologici”, spiega Fabio Bianchi, amministratore delegato di Ecolight Servizi. “Stiamo assistendo a una crescente consapevolezza: smaltire correttamente non è più un costo da contenere, ma una leva strategica di efficienza. Il recupero di materie prime critiche, l’adeguamento normativo e la valorizzazione degli spazi produttivi sono elementi che convergono verso un modello di economia circolare maturo, in cui la gestione dei rifiuti diventa parte integrante della governance aziendale. Il nostro compito è supportare le imprese in questo passaggio, semplificando i processi e trasformando un obbligo in valore”.
Una scelta strategica per l’autunno
Con la ripresa delle attività prevista per settembre, le aziende che investono ora nella riorganizzazione degli spazi e nella gestione sostenibile dei rifiuti si troveranno avvantaggiate. Spazi liberati significano maggiore efficienza operativa, riduzione dei costi fissi e una immagine aziendale allineata agli standard ESG sempre più richiesti dal mercato.
L’estate 2025 potrebbe quindi rappresentare il momento giusto per trasformare un obbligo normativo in vantaggio competitivo, combinando efficienza economica e responsabilità ambientale in una strategia vincente per l’autunno.
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