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Il Codacons chiede alla Regione di utilizzare la nuova fiscalità per intervenire sul caro-carburante


Il Codacons chiede alla Regione Siciliana di utilizzare immediatamente la nuova fiscalità di sviluppo per intervenire concretamente sul caro-carburante, che continua a rappresentare una delle voci più pesanti nel bilancio delle famiglie e delle imprese dell’Isola. Con l’approvazione della norma di attuazione dello Statuto speciale, la Regione dispone ora di uno strumento fiscale pienamente legittimo per dare risposte immediate e incisive ai bisogni economici del territorio.
“In Sicilia la benzina continua a costare troppo, e i cittadini lo avvertono ogni giorno – dichiara Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons – Ora che la Regione ha finalmente la facoltà di esercitare la propria autonomia fiscale, non ci sono più alibi. È possibile adottare misure concrete per attenuare l’impatto del caro-carburanti, nel pieno rispetto delle normative nazionali ed europee”.
Il Codacons sottolinea che, pur non potendo intervenire direttamente sulle accise, tributi statali non modificabili su base regionale, la Sicilia può comunque agire in autonomia per compensarne gli effetti economici. La Regione ha la possibilità di eliminare eventuali aggravi fiscali locali, introdurre forme di detrazione o rimborso per le categorie più penalizzate e destinare risorse alla mitigazione dei costi legati alla mobilità e alla logistica.
“La fiscalità di sviluppo non può restare una dichiarazione di principio – prosegue Tanasi –. Deve essere applicata subito, in modo serio, mirato, e a beneficio della popolazione. Se non si interviene sul prezzo dei carburanti, uno degli elementi più critici per chi vive e lavora in Sicilia, allora si tradisce lo spirito stesso dell’autonomia fiscale conquistata”.
Il Codacons si rende disponibile a presentare una proposta tecnica dettagliata alla Presidenza della Regione, con misure giuridicamente fondate e sostenibili, finalizzate a ridurre concretamente il peso del caro-carburante su famiglie, pendolari, agricoltori e imprese.
“Abbiamo combattuto per anni affinché venisse riconosciuto alla Sicilia il diritto a gestire in autonomia la propria leva fiscale. Ora che questo strumento è finalmente a disposizione, va usato con coraggio, responsabilità e rapidità. I siciliani non possono più aspettare”. – conclude Tanasi.
Il Codacons ha accolto con favore l’approvazione della norma di attuazione dello Statuto della Regione Siciliana, che riconosce formalmente alla Regione il pieno esercizio della cosiddetta “fiscalità di sviluppo”, rendendo finalmente operativa una previsione costituzionale rimasta inattuata per oltre settant’anni.
“Ci troviamo dinanzi a un passaggio di rilievo costituzionale – dichiara Francesco Tanasi, Giurista e Segretario Nazional Codacons – Dopo decenni di immobilismo, si restituisce alla Regione Siciliana una potestà fiscale essenziale. L’autonomia finanziaria, se esercitata con metodo e trasparenza, può diventare uno strumento di politica economica in grado di sostenere gli investimenti, valorizzare le risorse locali, creare occupazione e ridurre i divari strutturali che penalizzano il Mezzogiorno.”
Il Codacons sottolinea che l’attuazione concreta della fiscalità di sviluppo dovrà fondarsi su una strategia chiara e misurabile, capace di attrarre grandi imprese e multinazionali attraverso regimi fiscali competitivi, garantendo al contempo certezza normativa, stabilità regolatoria e semplificazione burocratica. Il tessuto produttivo siciliano ha urgente bisogno di capitali esterni, innovazione e occupazione qualificata: ciò sarà possibile solo affiancando alla leva fiscale un deciso snellimento dei procedimenti amministrativi e autorizzativi.
“L’autonomia fiscale non è una licenza politica, ma una responsabilità istituzionale – prosegue Tanasi –. Gli interventi dovranno essere selettivi, trasparenti e finalizzati a obiettivi concreti: competitività delle imprese, inclusione delle fasce deboli, valorizzazione del capitale umano e ambientale. Solo così la Sicilia potrà recuperare un ruolo attivo nel contesto economico nazionale ed europeo”.
In quest’ottica, il Codacons invita la Regione a valutare misure fiscali mirate per attenuare il peso dei carburanti, particolarmente gravoso sull’economia insulare. Tra le ipotesi: l’azzeramento di eventuali addizionali regionali, agevolazioni per le categorie produttive più esposte (trasporti, agricoltura, pesca), crediti d’imposta o detrazioni su base selettiva, compatibili con i vincoli europei sugli aiuti di Stato.
Per garantire efficacia e trasparenza, il Codacons propone l’istituzione di un Osservatorio indipendente sulla fiscalità di sviluppo, con il compito di monitorare l’impatto socio-economico delle misure adottate, verificarne la sostenibilità e assicurare un costante dialogo con la società civile, il mondo accademico e gli enti di ricerca.
“Dopo 80 anni – continua Tanasi – la Sicilia entra finalmente in possesso di uno strumento che può cambiarne il destino. Ma il successo dipenderà dalla capacità della Regione di agire con competenza, visione strategica e piena legalità. Il Codacons eserciterà con rigore il proprio ruolo di vigilanza civica, affinché l’autonomia fiscale non resti un titolo astratto, ma si traduca in progresso concreto per cittadini, imprese e territori.” – conclude Tanasi

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