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L’Orto Botanico di Parma rinasce grazie ai fondi PNRR — idealista/news


Si è conclusa la prima fase di ristrutturazione dell’Orto Botanico dell’Università di Parma, grazie ai finanziamenti europei del PNRR, nell’ambito del programma “Valorizzazione dell’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”, sostenuto dall’Unione Europea – NextGenerationEU. Il cantiere, che rappresenta il primo step di un più ampio intervento di riqualificazione dello storico giardino di via Farini, ha visto il restauro conservativo dei vialetti interni, delle fontane, delle aiuole in pietra e della storica cancellata d’accesso da viale Martiri della Libertà, ora riportata ai suoi colori originari. Inoltre, è stato installato un nuovo impianto di illuminazione e irrigazione sull’intera superficie dell’area verde, pari a 11.000 metri quadrati, accompagnato da un sistema di recupero delle acque per alimentare le fontane.

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Uno degli interventi più significativi è stata la costruzione di una nuova serra espositiva per piante succulente, progettata secondo le esigenze ecologiche delle Cactacee d’alta quota. Il progetto ha previsto anche la creazione di un dry garden e un giardino roccioso, oltre alla riorganizzazione delle aree umide. Tutti elementi che riflettono la nuova visione dell’Orto: diventare una “ambasciata urbana” degli habitat naturali più sensibili e rappresentativi del territorio, in stretta collaborazione con l’Ente Parchi del Ducato.

Nuovi percorsi didattici e sensoriali per un’esperienza inclusiva

I lavori appena conclusi pongono le basi per una profonda trasformazione dell’esperienza di visita, puntando a una maggiore accessibilità, comunicazione e interazione con il pubblico. Sono infatti in fase di sviluppo nuovi percorsi multimediali e sensoriali, pensati per amplificare il coinvolgimento visivo, uditivo, olfattivo e tattile del visitatore.

Tra gli interventi più innovativi anche l’adozione di tecniche di arboricoltura moderna per la salvaguardia degli alberi storici presenti nell’Orto, che verranno illustrati al pubblico come esempio virtuoso di gestione del verde urbano.

Si apre ora il cantiere per gli edifici storici

Con la conclusione dei lavori finanziati dal PNRR, si apre ora la seconda fase, dedicata alla ristrutturazione degli immobili storici: le Serre Ferdinandee e la Scuola di Botanica. Un progetto reso possibile anche grazie al contributo di “Parma, io ci sto!”, Università di Parma, Ministero dell’Università e della Ricerca, Fondazione Cariparma e Gruppo Chiesi.

Lo studio di restauro, elaborato da Mazzei Architects srl, Faccio Engineering srl e SC Engineering srl sulla base della progettazione dell’architetto Guido Canali, ha come obiettivo la valorizzazione degli spazi nel pieno rispetto della loro identità storica.

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Le Serre settecentesche saranno oggetto di un intervento profondo: rifacimento del tetto, restauro delle vetrate storiche, adeguamento degli impianti e riqualificazione degli spazi interni, che torneranno a ospitare piante rare ma anche attività didattiche ed espositive. Saranno conservati il piazzale, le serre minori, il balaustrino e i letti caldi per la Violetta di Parma, simbolo floreale della città.

Sul lato nord verrà realizzato un camminamento sopraelevato con pergolato per accogliere nuove collezioni vegetali. L’edificio moderno adiacente alle serre verrà invece demolito e ricostruito in chiave contemporanea, con spazi destinati ad accoglienza, caffetteria e bookshop. Le pareti verdi, frutto della collaborazione con l’agronoma Annachiara Vendramin, saranno protagoniste anche lungo le nuove facciate.

Un museo botanico per raccontare il legame tra natura e cultura

La storica Scuola di Botanica, risalente al 1859, sarà restaurata e consolidata. Il piano terra ospiterà un museo botanico con collezioni di erbari, libri e materiali d’epoca, mentre il piano superiore diventerà sede dell’archivio botanico e librario, finalmente accessibile per studiosi e visitatori. Previsto anche un locale tecnico sotterraneo per lo scambiatore del teleriscaldamento cittadino, che sostituirà il progetto geotermico originario, minimizzando l’impatto sul patrimonio vegetale.

Un luogo di incontro tra scienza, ambiente e comunità

Il progetto, frutto della collaborazione tra diverse competenze dell’Università di Parma, si inserisce nella più ampia strategia culturale che comprende anche il riallestimento del Museo di Storiografia Naturalistica. L’obiettivo è comune: trasformare i luoghi della conservazione scientifica in spazi vivi, accessibili e coinvolgenti, capaci di raccontare il legame tra persone e natura, unendo botanica, zoologia, paesaggio e cultura in un unico dialogo aperto con la società.

L’Orto Botanico di Parma si prepara così a diventare un centro dinamico per la divulgazione ambientale e scientifica, punto di riferimento per cittadini, scuole e visitatori di ogni età, mantenendo le sue radici storiche ma proiettandosi verso un futuro di educazione, partecipazione e sostenibilità.



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