La provincia di Padova si conferma uno dei territori più vivaci sul fronte dell’occupazione giovanile. Con un tasso di occupazione under 35 pari al 57,9%, la nostra provincia si colloca al quarto posto in Italia, con una crescita del +11,8% rispetto al 2021, superiore alla media nazionale. Si tratta di un segnale importante, che riflette un tessuto economico dinamico e attrattivo per le nuove generazioni.
“L’obiettivo è poter registrare la stessa vivacità anche sul fronte dell’imprenditoria giovanile, perché il fare impresa artigiana oggi risponde pienamente alle aspettative delle nuove generazioni: offre autonomia nella gestione del tempo, spazi di espressione creativa, possibilità di crescita professionale e valorizzazione del talento individuale – spiega il Presidente di Confartigianato Imprese Padova Gianluca Dall’Aglio”.
In provincia di Padova attualmente si contano 6.600 imprese guidate da giovani under 35, pari al 7,1% del totale. Di queste, 1.908 sono imprese artigiane e rappresentano l’8,1% dell’intero comparto artigiano padovano (Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere).
“Sulla situazione – precisa Gianni Mezzalana, Presidente del Movimento Giovani di Confartigianato Imprese Padova- pesano diversi fattori strutturali ben noti: burocrazia eccessiva, carichi fiscali elevati, difficoltà di accesso al credito. Manca poi la manodopera specializzata, così può succedere che il consolidamento o la crescita di un’impresa siano frenati dalla difficoltà di trovare lavoratori”.
Secondo i dati relativi al 2024, le aziende padovane avevano programmato oltre 85.000 ingressi, e il 30,6% riguardava figure professionali con meno di trent’anni. Ma nella metà dei casi, per la precisione nel 51% delle situazioni, le imprese hanno dichiarato di avere difficoltà nel reperire i profili desiderati. Una difficoltà che diventa ancora più evidente nei settori a maggiore specializzazione artigiana e tecnica, come l’edilizia, la meccanica, la manutenzione e le lavorazioni alimentari, dove le percentuali di irreperibilità vanno dal 70 al 90%.
“Questi dati confermano una dinamica che denunciamo da tempo – sottolinea Gianluca Dall’Aglio, presidente di Confartigianato Imprese Padova –. I giovani ci sono e hanno entusiasmo, idee e voglia di fare. Ma serve un patto strutturale tra scuola, formazione e impresa per costruire percorsi concreti e stabili, che permettano ai ragazzi di trovare lavoro e alle imprese di trovare risorse qualificate. Rafforzare i percorsi tecnici professionalizzanti e gli ITS perché siano anche a misura di piccola impresa e puntare sulla formazione duale è fondamentale”.
Da parte sua, Confartigianato Imprese Padova da anni promuove progetti di orientamento e collaborazione con le scuole come “Artigiani in cattedra”, iniziative che, solo nell’ultimo anno scolastico hanno coinvolto oltre 1.300 giovani.
“L’artigianato – conclude Dall’Aglio – è un presidio educativo e produttivo essenziale per il nostro territorio. Ma senza giovani preparati e valorizzati, rischiamo di perdere un patrimonio di competenze costruito in decenni. Investire nella formazione artigiana non è un’opzione, è una priorità strategica per il futuro di tutti.”
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