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Pesche di Romagna Igp: il gusto della resilienza


Metti una sera in un pescheto. Pescheto che diventa vivace incontro di operatori, giornalisti e buyer tutti riuniti per ricordare e celebrare la storia della Pesca e Nettarina di Romagna Igp, frutto di tradizioni radicate ma anche di continue innovazioni. 

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Il frutteto era quello di Claudio Nonni, nel Faentino, custode di un sapere agricolo tramandato da quattro generazioni, l’occasione: “In campo c’è più gusto“, un evento per sottolineare l’importanza del legame profondo tra territorio, ambiente e lavoro dei frutticoltori. Appuntamento al quale hanno voluto presenziare anche Valtiero Mazzotti, direttore generale della Regione Emilia-Romagna, il presidente di Cso Italy, Paolo Bruni, oltre a numerosi rappresentanti delle aziende socie del Consorzio.

Innovazione: il motore di una resilienza coltivata

Il futuro della peschicoltura romagnola si costruisce con un impegno costante. Come ha spiegato Ugo Palara, direttore tecnico di Agrintesa e presidente di New Plant, l’innovazione varietale è un fattore cruciale per lo sviluppo del settore. Nell’azienda Nonni, ad esempio, sono attivi campi sperimentali dove selezioni provenienti da tutto il mondo vengono attentamente valutate. Si tratta di un processo lungo, che può richiedere fino a 15 anni tra studio e immissione sul mercato, e solo l’1-2% delle proposte si rivela idonea. 

Roberto Colombo, responsabile della sperimentazione varietale di Agrintesa, ha sottolineato come questa ricerca mirata sia la risposta alle nuove esigenze dei consumatori, che oggi prediligono “frutti più buoni” e con migliori qualità organolettiche, adatti ai diversi contesti di consumo. Questo lavoro ha permesso di aggiornare e migliorare gli standard del disciplinare di produzione dell’Igp.

L’Igp: un patto di qualità e un approccio al mercato

Al cuore di questa eccellenza c’è il Consorzio di tutela e valorizzazione della Pesca e Nettarina di Romagna Igp, nato nel 2002. Paolo Pari, il suo presidente, ha ricordato con enfasi la notorietà di un marchio che è sinonimo di qualità garantita

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“È fondamentale proseguire con costanza per consolidare quanto costruito finora e rafforzare il nostro ruolo di riferimento per la peschicoltura italiana”, ha detto Pari, sottolineando l’esempio concreto dato dal Consorzio di come la coesione tra aziende, pur concorrenti sul mercato, possa generare una forza unica.

La forza del marchio Igp oggi si rinnova grazie ad alcune motivazioni di mercato: un interesse crescente per il “localismo” che celebra l’autenticità, un’offerta mai banale grazie a varietà continuamente aggiornate e un disciplinare che è una promessa di innovazione costante

Il Consorzio ha presentato un progetto biennale di comunicazione, sostenuto dal PSR 2023-27 della Regione Emilia-Romagna, che ha generato risultati significativi sui canali moderni: numeri che parlano di oltre 4,5 milioni di visualizzazioni totali su YouTube per lo spot Benvenuti in Romagna, mentre le 9 puntate del podcast Eroi di Romagna hanno superato le 500mila visualizzazioni  su YouTube. Le campagne Adv social hanno superato 1 milione di impression e 150mila interazioni.

La resilienza del frutticoltore romagnolo: una storia di tenacia

Cosa significa essere un frutticoltore in Romagna l’ha raccontato l’attore Paolo Cevoli: il vero imprenditore agricolo locale è come un “frutto buono” che, con pazienza, determinazione, costanza e una sana testardaggine, raggiunge la maturazione e un’eccellenza inimitabile. 

Questa resilienza, questa capacità di rialzarsi e proseguire nel proprio lavoro con dedizione, è fondamentale per questi territori, come ha sottolineato anche il presidente di Cso Italy, Paolo Bruni. È la dimostrazione di come, nonostante le sfide del clima e del mercato, i produttori romagnoli mantengano un forte impegno verso la propria terra e il proprio prodotto.

Prospettive di mercato: dati e strategie future

Le prospettive di mercato per il 2025, secondo le previsioni di Cso Italy, dipingono un quadro favorevole. L’offerta di pesche e nettarine in Emilia-Romagna si mantiene su volumi sostanzialmente normali, con un lieve calo del 10% rispetto al 2024, dovuto a qualche danno da freddo primaverile. 

A livello nazionale, il volume atteso non dovrebbe discostarsi significativamente dalle 880mila tonnellate del 2024. Ma è la diminuzione dell’offerta europea (circa 2,5 milioni di tonnellate, quasi il -10% sul 2024, a causa di minori volumi in Grecia, Spagna e Francia) a disegnare un’opportunità per il prodotto romagnolo, che si affaccia con forza su un mercato in cerca di qualità. 

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La Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) ha già riconosciuto questo valore, assorbendo oltre l’80% dei quasi 2.900 tonnellate di prodotto Igp commercializzato nella scorsa campagna (da circa 1.050 ettari certificati).

La cultura del frutto: un futuro coltivato insieme

L’evento di Faenza è stato più di una semplice celebrazione: ha confermato che la pesca e la nettarina di Romagna Igp rappresentano non solo un prodotto agricolo di eccellenza, ma anche il fulcro di una cultura, un’identità e una visione condivisa

Un consorzio forte e unito, che associa importanti imprese frutticole come Agribologna, Apoconerpo (con Alegra e Naturitalia), Apofruit, Granfrutta Zani, Orogel Fresco, Aop Italia, Consorzio Ortofrutticolo di Romagna, Zavoli e Tozzi Frutta, continua a investire in innovazione e promozione, garantendo un futuro solido a un frutto che è espressione autentica del suo territorio e della perseveranza delle sue persone.



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