Piano Individuale Pensionistico (PIP): come funzionano la deduzione fiscale, il riscatto anticipato e l’accesso alla rendita
I Piani Individuali Pensionistici (PIP) rappresentano una delle principali forme di previdenza complementare in Italia. Si tratta di strumenti assicurativi che permettono di integrare la pensione pubblica obbligatoria: beneficiano di vantaggi fiscali e flessibilità nelle modalità di risparmio e accesso al capitale.
Cos’è un PIP e a chi si rivolge
Il PIP è un prodotto assicurativo di tipo finanziario, regolato dal D.Lgs. 252/2005, sottoscrivibile individualmente anche in assenza di un rapporto di lavoro. È gestito da compagnie assicurative autorizzate ed è adatto a:
-
lavoratori autonomi e liberi professionisti,
-
dipendenti che non aderiscono a un fondo negoziale,
-
chiunque voglia costruirsi una pensione integrativa, anche in giovane età.
Deduzione fiscale dei contributi: come funziona
Uno dei principali vantaggi del PIP è la deducibilità dei contributi versati. Secondo la normativa vigente, è possibile dedurre dal reddito complessivo fino a 5.164,57 euro all’anno, riducendo l’imponibile IRPEF.
Esempio pratico
Se un contribuente versa 3.000 euro l’anno in un PIP e ha un’aliquota IRPEF del 35%, otterrà un risparmio fiscale di circa 1.050 euro.
Attenzione: i contributi versati per familiari fiscalmente a carico (es. figli) sono anch’essi deducibili entro il limite complessivo dei 5.164,57 euro annui.
Quando e come è possibile il riscatto anticipato
Sebbene il PIP sia concepito come forma di risparmio di lungo periodo, sono previste alcune ipotesi di riscatto anticipato:
-
30% del montante maturato: dopo 8 anni di iscrizione, per qualsiasi esigenza (es. acquisto seconda casa, spese personali).
-
75% del montante: in caso di acquisto o ristrutturazione della prima casa per sé o per i figli.
-
100%: per gravi motivi di salute, inoccupazione superiore a 48 mesi, invalidità permanente (non può essere esercitato nel quinquennio immediatamente precedente la maturazione dei requisiti di accesso alle prestazioni pensionistiche complementari)
Quando si accede alla rendita
Il diritto alla prestazione pensionistica si acquisisce al momento del pensionamento nel regime obbligatorio e con almeno 5 anni di partecipazione al PIP.
Le modalità di erogazione sono:
-
Rendita vitalizia: erogazione periodica a vita, calcolata sul montante accumulato.
-
Capitale + rendita: fino al 50% del montante può essere riscosso in capitale, il resto convertito in rendita.
-
100% in capitale: possibile se la rendita mensile risulterebbe inferiore al 50% dell’assegno sociale INPS.
Tassazione in fase di uscita
-
Rendita o capitale finale: tassazione agevolata dal 15% al 9% a seconda della durata del piano.
-
I rendimenti finanziari maturati durante la fase di accumulo sono tassati al 20%, inferiore al 26% ordinario per altri strumenti.
La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA) è una particolare forma di prestazione che consente di ottenere in anticipo l’erogazione frazionata (come una rendita temporanea) di tutto o parte del capitale accumulato nel PIP.
Il Piano Individuale Pensionistico è una soluzione efficace per costruire un secondo pilastro pensionistico, beneficiando nel frattempo di un importante risparmio fiscale. La flessibilità nel riscatto, la deducibilità dei contributi e le agevolazioni sulla tassazione finale lo rendono uno strumento adatto sia ai lavoratori autonomi sia ai dipendenti, in un contesto in cui la pensione pubblica rischia di essere sempre meno sufficiente.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link