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A luglio 575mila offerte di lavoro, quali sono le professioni più ricercate


Ingegneri, saldatori, professioni sanitare e operatori della cura estetica: nel mese di luglio non mancano le richieste di lavoratori da parte delle imprese, con 575mila offerte complessive tra i settori dell’industria, dei servizi e dell’agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca. La stima è calcolata dal Sistema informativo Excelsior, che nel bollettino periodico realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali traccia le previsioni sulla domanda nel mercato del lavoro.

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Nel report di luglio si registra una crescita 30mila assunzioni programmate rispetto allo stesso mese del 2024 nel settore secondario e terziario. Manca però l’offerta, soprattutto per la difficoltà nel rintracciare figure specializzate per diversi comparti della manifattura.

Le assunzioni programmate a luglio

Il bollettino, realizzato grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali mensili e trimestrali, segnala nel 45,4% dei casi uno scarto tra i profili richiesti dalle imprese italiane e quelli che rispondono ai requisiti cercati: si tratta di una carenza stimata in circa 261mila figure professionali.

Soltanto nei servizi si registra a luglio una richiesta di 400mila dipendenti, che sale a un milione di offerte di lavoro previste fino a settembre, mentre nel settore industriale sono 139mila i posti messi a disposizione, che arrivano a più di 374mila nei tre mesi, per un totale di 1,5 milioni di posizioni aperte tra i due settori nel periodo luglio-settembre.

Un dato che fa segnare un aumento di 85mila assunzioni programmate (+6,4%) rispetto allo stesso arco di tempo analizzato lo scorso anno, senza considerare il settore primario, dove questo mese sono apparse 37mila offerte di lavoro, 113mila nel trimestre.

I settori con più offerte di lavoro

Scendendo nel dettaglio dei comparti con più opportunità, il manifatturiero recluta 91mila lavoratori a luglio e 242mila fino a settembre, con più richieste nelle imprese alimentari, bevande e tabacco (26mila nel mese e 59mila nel trimestre), in quelle di meccatronica (rispettivamente 20mila e 54mila), metallurgiche e dei prodotti in metallo (14mila e 42mila).

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Nell’edilizia sono attese 47mila offerte nel mese e 133mila nel trimestre, mentre numeri più rilevanti si registrano nel turismo, dove si cercano 136mila profili soltanto a luglio e quasi 301mila fino alla fine dell’estate.

Sempre nel terziario, sono 76mila le figure richieste nel mese e 195mila fino a settembre nel commercio, 65mila e 207mila nel trimestre per i servizi alle persone.

Nel 64,3% dei casi si tratta però di assunzioni per un periodo limitato: per circa 370mila posizioni aperte nel totale dei tre settori dell’economia sono somministrati contratti a tempo determinato, solo il 15,5% della tipologia indeterminato.

Le professioni più difficili da trovare

Le imprese che non riescono a trovare profili da inserire ci sono soprattutto le industrie metallurgiche e metallifere, nel 65,5% dei casi, del settore delle costruzioni (63,1%), le industrie tessili, abbigliamento e calzature (59,1%), le imprese del legno-mobile (57,0%) e della meccatronica (55,9%).

Gli operai specializzati più richiesti ma quasi irreperibili sono fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica, per il 73,3% delle ricerche, e addetti alle rifiniture delle costruzioni (71,8%).

Le figure professionali in numero insufficiente rispetto alla domanda sono, nello specifico, gli ingegneri, sia come mansione intellettuale, per il 57% dei casi, sia come ruoli tecnici, nel 65,9%, ma anche i tecnici della salute (65,2%) e tecnici della gestione dei processi produttivi (63,3%).

Mancano, infine, in larga misura anche gli operatori per la cura estetica (63,5%) e le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (59,8%).

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